La missione del tradimento: lupi da pastore, depistaggi e polpette avvelenate, 12

Il Keinesismo considera che ci sia una scena esistente, chiamata prodotto interno lordo “reale”, ed una scena ideale, chiamata prodotto interno lordo “naturale”. (Il sostantivo “prodotto interno lordo” indica l’ammontare totale di quello che un paese ha “prodotto” per come quantificabile in “termini monetari”; che questo sia un metro di misura deliberatamente e distruttivamente difettoso è un’altra storia di cui ci occuperemo più avanti; quello cui siamo interessati qui sono questi aggettivi associati ad esso.)
Su questa base, il Keinesismo considera ulteriormente che il prodotto interno lordo “reale” sia “innaturale”, ossia, al di sotto dell’ottimale, e pertanto che un intervento per “stimolare” il “reale” in direzione del “naturale” ottimale sia giustificato.
Su questa base, il Keinesismo rigetta la dottrina economica classica che si potrebbe riassumere nel “lasciare in pace” un’economia che si autoregola, e sostiene che al paziente vada imposto un trattamento, perciò indipendentemente dalla sua volontà, in una specie di “trattamento economico obbligatorio”: potrebbe venire preteso che sia il governo che i cittadini aumentino spesa e consumi per “stimolare” la scena “esistente” verso la scena “ideale”, e questo include di sicuro il dilapidare i propri risparmi prima, e proseguire indebitandosi poi.
Tutto dev’essere sacrificato sull’altare della “stimolazione” dell’economia, e questo fornisce il fondamento logico per qualunque sottrazione totalitaria di potere d’acquisto, poteri e libertà al cittadino, per consegnarli ai politici che li useranno per nutrire il parassita: i manipolatori monetari che tirano i loro fili sia che ci siano o che ci facciano. Questo spiana la strada a qualsiasi “crescita a qualunque costo”, consumismo, e, in ultima analisi, stadio di cancrena del capitalismo.