Speculazione, vincitori, vinti e debiti odiosi: la finanza contro l’economia, 7

In base all’applicazione della definizione di debito odioso, potremmo individuare nella società infiniti esempi – o meglio casi, un termine meno asettico – di questo crimine, siano essi perpetrati per mezzo di manipolazioni monetarie o meno, e così penso sia più importante, come pure più conciso, assicurarci qui che la definizione sia chiara, piuttosto che indulgere in un fiume di esempi a vari livelli. Perciò conto sulla tua personale abilità di tradurre la definizione in applicazioni reali, e di individuare tali casi.

Certamente, in tutti questi casi, nel corso di tali indagini, il problema di distinguere il debito onesto dal debito odioso si pone continuamente, ed è anzi il nocciolo. Studiare e chiarire i meccanismi, vale a dire, chi è il rapinatore e chi il derubato, cosa viene rapinato e come, esattamente, è la base su cui accertare quali debiti o parti di essi siano odiosi e quindi da ripudiare e non escutibili.
E man mano che si scende di livello, il fogliame si infittisce, e con esso anche questa questione di fondo. Ma, fortunatamente, le cose si fanno più semplici dove conta. Infatti, ciò che conta, e quindi ciò che ci interessa, è il vertice della piramide degli speculatori parassiti criminali.
E man mano che ci muoviamo verso il vertice, al contrario, tutto si fa più semplice e si allinea sempre più esplicitamente allo scopo fondamentale che si dirama dal vertice, impossessarsi di tutto e di tutti, e soprattutto si allineano i modi ed i mezzi.
Ed il modo in cui questi modi e mezzi si allineano è che tanto più i giochi sono veramente grossi, tanto più sono basati sulla manipolazione monetaria.
A questo punto, ragionando per importanze relative, possiamo decidere di non sprecare le nostre energie sui livelli inferiori e concentrarci sul vertice, sulla testa del verme solitario. E rispolverare un po’ di buona vecchia logica di base per l’occasione: