Speculazione, vincitori, vinti e debiti odiosi: la finanza contro l’economia, 4

E così la manichetta danarifera dei manipolatori monetari è necessariamente spalancata in modo alquanto permanente, ed indipendentemente dal grado di inflazione che questo crea, c’è una sfaccettatura di questa alluvione nascosta di denaro che vale la pena puntualizzare come un apice della truffa: il debito odioso.
Un criminale, un soppressivo, impone la domanda di, o meglio ancora la dipendenza da, qualcosa di cui lui ha il monopolio, ed il manipolatore monetario fa ciò con il mezzo di scambio stesso dei fattori di sopravvivenza nella società. Ho detto che a chiunque venga permesso creare potere d’acquisto dal nulla, prima o poi possiederà ed annienterà tutto e tutti, ed ecco come viene fatto: debito odioso.

Il debito odioso viene definito come una teoria legale la quale sostiene che, analogamente all’invalidità dei contratti firmati sotto costrizione, il debito nazionale contratto da un regime per scopi che non servano i migliori interessi della nazione è un debito del regime, non dello stato, e dovrebbe venire ripudiato e non essere escutibile. Vorrei sottolineare come questo sia uno strano caso di buonsenso, giustizia, etica e del chiamare le cose con il loro nome in ambito legale, il che non è usuale. Infatti, esattamente al contrario, solitamente i regimi sono strumenti allestiti dai manipolatori monetari al preciso scopo di far indebitare le nazioni nei loro confronti così da impadronirsene e spolparle per benino.
Questa definizione è un buon punto di partenza, nel senso che penso richieda qualche aggiustamento, in modo da ampliare la sua portata ed espletare così la sua missione di chiamare le cose con il loro nome.
Secondo me, qualunque debito causato artatamente dal creditore è debito odioso. Qualunque debito causato dal creditore allo scopo di estorcere al debitore o impadronirsi di lui è debito odioso. Questo solitamente implica il mettere il debitore in una condizione nella quale non ha altra scelta che indebitarsi, pertanto che il debitore formalmente abbia accettato “liberamente” di indebitarsi è irrilevante. Non siamo nati ieri.