Crimine contro l’Umanità: mani in alto e dacci il portafoglio

Due cose sono state dette che potrebbero tornare utili qui; una è che “il denaro è un’idea sostenuta dalla fiducia, o dalla fiducia imposta”, e l’altra è che “il giorno in cui potremo fidarci completamente l’uno dell’altro, ci sarà pace sulla Terra”.

Come vedi, la loro chiave comune è la fiducia, la sicurezza, ed il tema del mollare il proprio portafoglio è decisamente una questione di fiducia. Tutto – dico, tutto – non è che accordo, ed i diritti di proprietà non fanno eccezione. Considera solo come sarebbe se ci imbarbarissimo completamente: passeremmo tutto il nostro tempo a strapparci i bocconi di mano l’un l’altro; altro che diritto di proprietà, nemmeno il possesso riuscirebbe a sopravvivere. E questa è più di una semplice battuta; la proprietà deriva dal possesso, ed è un avanzamento in civilizzazione: le cose possono rimanere tue – proprietà – anche se le posi per un momento – possesso –. Ed entrambi, possesso e proprietà, si basano sull’accordo: noi possiamo avere, possesso o proprietà che sia, perché i nostri simili concordano che possiamo e si attengono a tale accordo, astenendosi sia dallo strapparci le cose di mano che dall’ignorare la nostra rivendicazione della loro proprietà quando le posiamo.

Quando si tratta del tuo denaro, ci sono due accordi da parte degli altri: uno è che il tuo denaro abbia potere d’acquisto, l’altro è che quel denaro sia tuo. Penso che abbiamo trattato il primo accordo in maniera piuttosto estesa; adesso diamo un’occhiata al secondo: cosa è tuo, e come, esattamente?

Perché un aspetto del ciclo della moneta ambigua è la progressiva smaterializzazione del denaro. Pensi che il denaro sia fatto trascendere in “pura essenza” per la tua comodità? Per scoprirlo, rivediamo le differenti incarnazioni del denaro attraverso il ciclo dal punto di vista dell’accordo sulla sua proprietà.

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Quando il denaro ha valore intrinseco, quel valore intrinseco appartiene al suo portatore: il possesso è proprietà.
Quando il denaro non ha valore intrinseco, ma esiste ancora fisicamente, l’accordo sulla sua proprietà, indipendemente dall’accordo sul suo valore, è grosso modo lo stesso di quello del denaro con valore intrinseco: il possesso è proprietà.
Le cose incominciano a cambiare con i depositi e la deriva della riserva frazionaria: una terza parte si interpone, arrogandosi e monopolizzando il ruolo di garante – ma sarebbe meglio chiamarlo il ruolo di detentore monopolista delle sacre scritture: quando affidi il tuo denaro fisico rinunci al suo possesso, quindi che cosa ricevi in cambio ad attestare che quel denaro non più in tuo possesso è nondimeno di tua proprietà? Qualche forma di certificato che lo attesta. Certificato etimologicamente significa reso certo, e questo implica una dichiarazione fatta da qualcuno e riconosciuta dagli altri. Adesso hai una terza parte che si interpone, accettata come autorevole nell’attestare la tua proprietà.

Esiste il concetto di registro pubblico: la proprietà di certe cose come auto e case è certificata da una registrazione in esso in tal senso, piuttosto che dal solo possesso. La combinazione di questa funzione dell’attestazione della proprietà con altre funzioni complementari quali le forze dell’ordine dovrebbe venire affidata e svolta da un ente pubblico al servizio dei cittadini.

Vedremo più avanti come questo “dovrebbe” non dev’essere dato per scontato. Per il momento, consideriamo la possibilità che non sia più così in termini astratti. Potrebbe suonare più accademico che reale ora, ma conviene menzionarlo qui per ragioni di completezza dal momento che uno degli ovvi strumenti dei manipolatori monetari è controllare le funzioni pubbliche; quanto al suo stato di avanzamento ed alla sua piena portata, li vedremo più avanti.

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Quando nomini un’autorità di certificazione gli affidi il relativo potere. Le parti nominano un arbitro e nel farlo accettano anche di attenersi al suo arbitrato. Il punto è il divario fra arbitrato ed arbitrio, e quell’autorità può trasformare in arbitrio il potere affidatole alterando, cancellando, prendendo in ostaggio le sue registrazioni in svariati modi: essa può alterarle a vantaggio di qualcuno ed a danno di qualcun altro, può estorcere denaro sulla loro base, può interferire con il loro uso a fini di potere, controllo e soppressione.

Spiegherò dove questo va a parare con un esempio: la “Nuvola” digitale ora di moda.
Man mano che gli strumenti digitali progrediscono, spostiamo una parte sempre maggiore del nostro patrimonio su di essi. “Spostare”, in aggiunta a mettere le cose nella destinazione, tende anche a significare togliere quelle cose dalla sorgente. Quindi una crescente dipendenza da quegli strumenti digitali, mentre siamo indotti dalla “praticità” a liberarci degli originali in mano nostra in favore delle copie.
Poi arriva la “Nuvola”: sulla base in parte dell’efficienza ed in parte dei nostri difetti umanoidi, veniamo convinti a delegare ad altri la cura del nostro patrimonio in cambio di un canone. Beh, si potrebbe dire che delegare la cura delle proprie cose, proprio come l’esternalizzazione nel lavoro, è un’ammissione implicita d’incapacità: se lo fai fare a me, forse è perché ti costa meno, nel qual caso è probabile che in ultima analisi ciò sia a spese di qualcuno, ma è molto più probabile che sia perché non sei stato capace di farlo tu.
Poi, poco alla volta, il nostro patrimonio nella nuvola digitale non è più nostro. Dopo il possesso, anche la proprietà viene messa in discussione. I “termini e condizioni” cambiano all’ombra della loro complicatezza e molestia, ed all’ombra di quei termini e condizioni i prodotti diventano servizi. Pensi di avere acquistato un libro, un disco, un gelato, ma non lo hai acquistato: te lo hanno noleggiato. Il tuo patrimonio non è più tuo, adesso anche in termini di proprietà oltre che di possesso. Va bene, e allora?

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Come abbiamo indicato prima, la proprietà è il diritto legalmente tutelato al godimento dei beni, e comprende il potere di disporre di essi. Noleggiare invece di comprare apre la porta ad una tendenza crescente di trasferimento del potere sulle cose da te a loro. Vale a dire, zoomando dall’”infinitamente piccolo” all’”infinitamente grande”, sostanzialmente un crescente trasferimento di sovranità da te a loro. Questo è infatti un altro caso in cui il concetto trova infinite applicazioni nella vita di tutti i giorni, ciascuna delle quali un mattone trascurabile, sebbene posato sulle mura in costruzione di un pianeta prigione, uno dove devi ottenere il permesso per qualsiasi cosa, compreso, ed a cominciare dal, respirare.

Se pensi stia sopravvalutando sino a che punto questo concetto possa arrivare, ecco un caso per metterlo in prospettiva, ed allo stesso tempo mostrare il suo posto fra i meccanismi di base che formano la pietra filosofale dei manipolatori monetari.
Quattro cose strane sono state osservate sui certificati di nascita statunitensi: in alto a sinistra al di fuori dei dati del modulo, c’è un numero non identificato, apparentemente progressivo; il nome del neonato (cognome, nome e secondo nome) è stampato tutto maiuscolo; il certificato è una copia emessa su “carta speciale per obbligazioni bancarie”; il certificato è autorizzato dalla “American BankNote Company”, come indicato in basso nella cornice del modulo. Ebbene, questa è la motivazione che è stata offerta per queste “stranezze” da coloro che hanno investigato su di esse:
Nel 1913 venne approvata la legge sulla Federal Reserve, creando la banca “centrale” “federale” statunitense; dopo soli venti anni, nel 1933, il paese era in bancarotta: non in grado di far fronte al suo “debito”, mentre le banche private proprietarie della Federal Reserve volevano indietro “i loro soldi”. Che i bankster abbiano fatto proprio un buon lavoro nel mandare il paese in bancarotta in appena vent’anni avalla il fatto che si sia trattato di un crimine contro i cittadini statunitensi, ed a lungo termine contro l’umanità.
Quando non si è in grado di ripagare i propri debiti, per avere ancora credito per sopravvivere si deve avere qualcos’altro da dare in garanzia; indovina a che “qualcos’altro” è ricorso un governo mandato in bancarotta, cui apparentemente non rimaneva più nulla da dare in garanzia? Quel “qualcos’altro” è piuttosto un “qualcun altro”…

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Il governo statunitense, per “restare in affari” con la Federal Reserve, vale a dire, per continuare a reggergli il gioco – ed il sacco – diede ad essa in garanzia I PROPRI CITTADINI. Tu. Dico, tu personalmente, in persona, in prima persona.
È stato riportato che ogni certificato di nascita o naturalizzazione in realtà non è tanto la registrazione della nascita fisica di un essere umano, quanto piuttosto un documento autoemesso del governo attestante la “nascita” della sua nuova “proprietà”: una persona giuridica la cui ragione sociale corrisponde al nome della persona reale. Questa “persona giuridica” è una sorta di “azienda”, e le tasse e la ricchezza che si prevede genererà nel corso della sua vita sono quelle garanzie “supplementari” date dallo Zio Sam alla Federal Reserve. I certificati di nascita sono una forma di titolo che paiono avere i requisiti di “ricevute di deposito” in base allo Uniform Commercial Code (Codice commerciale unificato, n.d.a.), la legge che regola i documenti e le transazioni commerciali, in quanto c’è una “ubicazione del deposito”, una data di emissione, un numero consecutivo, una “descrizione dei beni”, e la firma di un agente autorizzato del “magazzino”, ed in base alla definizione del dizionario una ricevuta di deposito può essere un titolo negoziabile, spesso usato come cauzione. Ed infatti viene riportato che viene usato così: quando uno stato registra una nascita presso il governo federale, quest’ultimo usa quella nascita per ottenere un prestito dalla Federal Reserve, e la Federal Reserve valuta ciascuna nascita fra i seicentocinquanta ed i settecentocinquanta mila dei suoi dollari. Lo fa sulla base della garanzia rappresentata dalle future rimesse fiscali della persona giuridica nel certificato di nascita, e sull’inevitabile assunto che il governo possa garantire alla Federal Reserve il lavoro e le rimesse fiscali di tutti i cittadini. Se non addirittura i loro beni e proprietà personali, se necessario…

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Ecco la ragione dietro quelle “stranezze” nei certificati di nascita: il numero non identificato in alto a sinistra è davvero un numero progressivo che conta le “proprietà” del governo; il nome tutto in maiuscolo non è tanto il nome della persona fisica, che non verrebbe mai scritto tutto in maiuscolo, quanto piuttosto la “ragione sociale” tutta in maiuscolo di una persona giuridica dal nome uguale alla persona fisica; la “carta speciale per obbligazioni bancarie” implica le definizioni di obbligazione: l’impegno ad adempiere ad un’obbligazione, o un documento dante evidenza di un debito, gravato d’interesse, che potrebbe avere un pegno a garanzia; l’“American BankNote Company” che l’autorizza implica la definizione di banconota: essenzialmente un tipo di titolo negoziabile, un pagherò emesso da una banca e pagabile a vista al portatore – come no! Pagabile in cosa, esattamente? –, usato come denaro.
Tutta questa strategia è stata riassunta così: “Congratulazioni: tu ed io siamo dei beni!” O, ancora meglio: “Sorpresa! Tu non sei proprietario di te stesso – Sei di proprietà della FED!” Scherzi a parte – sempre ammesso che cose del genere siano scherzi –, mettendo da parte la nostra inclinazione alla minimizzazione ed all’ironia, ed anche i tecnicismi legali e formali, il succo della questione è che ci ritroviamo nell’invidiabile posizione di essere fideiussori inconsapevoli ed involontari dei nostri traditori a favore dei loro mandanti. Si potrebbe dire che questo porti a compimento la vera ragione di base per l’esistenza stessa dei governi in quanto cavalli di Troia: la loro funzione di strumento primario nella coercizione prima, ed espropriazione poi, dei popoli.

Adesso trasponiamo tutto questo dove potrebbe essere più facile vederlo in azione: il monopolio bancario sempre più pervasivo ed onnipotente sulla circolazione del sangue sociale chiamato denaro.

In principio, quando compravi un gelato, prendevi i soldi da sotto il materasso e li davi al gelataio, e questo era tutto e non erano affari di nessun altro.
Poi arrivarono degli utili ladruncoli e strilloni e legislatori, e depositare il contante dove potesse venire usato dai banchieri per lucrare tramite la riserva frazionaria su quel denaro tuo, non loro, divenne all’ordine del giorno.
E da un bel po’ di tempo, ormai, se osi pagare quel gelato senza i servigi di qualche intermediario, beh, sei un reietto, ed abbiamo tutte le intenzioni di metterti fuori legge, così impari cosa sia quella che qualcuno potrebbe chiamare “un’offerta che non si può rifiutare”…

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Il punto è che dal crimine fraudolento della riserva frazionaria in avanti, intermediazione bancaria, smaterializzazione del denaro e sorveglianza ed ingerenza nell’uso del proprio denaro sono avanzate di pari passo. Ed il punto qui è anche che la progressiva smaterializzazione del denaro, affatto in aggiunta a tutti i suoi altri scopi, è funzionale anche a questo scopo specifico: toglierti dalle mani la prova del tuo diritto di proprieta, e darla a grinfie – pardòn, mani più appropriate.

Il cartello dei banchieri è impegnato ad impadronirsi non solo del monopolio dello scambio del potere d’acquisto, ma anche del monopolio della certificazione del potere d’acquisto stesso. Questo secondo monopolio è qualcosa da affrontare pienamente tanto quanto il primo, se non persino di più: quando ci scambiamo fisicamente una banconota, ciascuno di noi esprime il proprio accordo su quella banconota fisica, e lo esprime personalmente; quando tolleriamo che un sistema chiuso esista e monopolizzi sia la circolazione che la certificazione del nostro potere d’acquisto, stiamo abdicando al nostro diritto e dovere di esercitarlo personalmente. E questo non è privo di conseguenze.
Supponiamo che A possegga 100 unità di potere d’acquisto come 100 banconote oggi, ed ancora le possegga domani; noi riconosciamo che A possiede quelle 100 unità oggi, e riconosceremo ancora lo stesso domani. Poi supponiamo invece che A possegga 100 unità di potere d’acquisto come saldo di conto corrente oggi, e che domani A vada in banca ed il banchiere dica: “Chi diavolo è lei, Signor… Signor… A? Sicurezza, buttate fuori questo Signor A, se non vi spiace!” La gente a chi crederà? Al banchiere, con tutto il peso della sua posizione sociale preminente, o al Signor A?
Naturalmente questo non ha luogo oggi perché il passaparola si diffonderebbe ed i correntisti fuggirebbero verso le banche concorrenti, mentre il Signor A si rivolgerebbe all’autorità giudiziaria per avere giustizia. In altre parole, la ragione per cui questo non ha luogo oggi è perché l’oligo−monopolio non è abbastanza forte. Non ancora.
Non avrà luogo sinchè l’oligo−monopolio non sia abbastanza forte; ma una volta che lo sia? Dopotutto, a chi i banchieri rendono conto di ciò che scrivono nelle loro registrazioni contabili?

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Il passaparola si diffonderebbe e spingerebbe i correntisti a fuggire verso… quale banca concorrente? Non ci sarà qualcosa come una banca concorrente, non più. Indipendentemente dalle ragioni sociali, l’oligo−monopolio allora sarà abbastanza forte e non avranno più bisogno di nascondersi e fingere di non essere un cartello.
Il Signor A si rivolgerà a… quale potere giudiziario? Non ci sarà più qualcosa come un potere giudiziario, non più. Indipendentemente dai cerimoniali officiati, l’oligo−monopolio sarà allora abbastanza forte e non avranno più bisogno di nascondersi e fingere che il potere giudiziario sia qualcos’altro oltre al braccio armato del loro cartello.
A quel punto, non avrà più importanza nemmeno a chi crederai; la tua abdicazione del tuoi diritti e doveri di riconoscere il potere d’acquisto personalmente avrà raggiunto il suo risultato finale.

La spirale è scontata: più i banchieri diventano determinanti, più soldi guadagnano; più soldi guadagnano, più politici e leggi possono comprarsi; più politici e leggi si comprano, più hanno il coltello dalla parte del manico con i tuoi soldi.

Abbiamo già menzionato i rischi intrinsecamente legati all’affidare a terzi una qualunque autorità di certificazione; ma quando si tratta di soldi la gente è toccata sul vivo e si spera opponga un po’ più di resistenza, quindi l’avanzata dell’arbitrio potrebbe essere, o semplicemente apparire, relativamente lenta.
Questo in particolare prende la forma della separazione dei poteri, cosi che, se un’autorità di certificazione monetaria dovesse certificare falsamente, c’è un’altra autorità, distinta e separata, da cui cercare aiuto.

Beh, mi domando se hai notato che i banchieri hanno attivamente perseguito, e conseguito con successo, il monopolio sulla circolazione del denaro. E mi domando se hai notato anche le tendenze parallele delle proprietà immobiliari delle banche che si espandono mentre le zone industriali, le vie commerciali e le zone residenziali si svuotano e crollano. Dal momento che sappiamo come i monopoli crescano per autocombustione, pensi che potrebbero esserci altri limiti oltre al cielo od alla gente con gli occhi aperti al monopolio dei manipolatori monetari?

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Quindi, se mettiamo assieme quello che abbiamo visto qui a proposito di manipolazione monetaria e monopolio possiamo desumerne dove possa portare questa strada dello smaterializzare e toglierti di mano i tuoi soldi, seppure non immediamente visibile all’orizzonte, no?
La manipolazione monetaria dà origine al monopolio, e nella sostanza, indipendentemente dalla forma e da qualsivoglia uso della forma per coprire la sostanza, il monopolio avrà come risultato la fine della separazione dei poteri, ed il potere assoluto risultante in mano ai manipolatori monetari. E quindi?

Quelli che stanno cercando di svegliarci in merito a questa questione incontrano notevoli difficoltà. Ci indicano argomenti specifici, ma ciascuno di essi, se mai lo notiamo, ci sembra un vago, innocuo puntino lontano all’orizzonte. Ma è un’illusione ottica. Ciascuno di questi argomenti non è vago, non è innocuo, e non è nemmeno lontano all’orizzonte. Alcuni esempi?

·        valuta unica mondiale ed abolizione del denaro contante;

·        tassazione senza rappresentanza:

·        smantellamento del controllo democratico e della trasparenza;

·        smantellamento delle libertà civili e militarizzazione delle forze di polizia verso uno stato di polizia tramite strategia della tensione;

·        tecnologia dell’informazione ed internet delle cose al servizio della sorveglianza globale;

·        microchip sottocutanei RFID (Radio Frequency Identification Data, dati di identificazione a radio frequenza, n.d.a.), che centralizzano la nostra piena identità economica e civica e la consegnano ad un’autorità remota e non tenuta a risponderne la quale quindi ci tiene completamente per le palle;

·        Nuovo Ordine Mondiale, il Governo Unico Mondiale totalitario in modo definitivo.

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Io incontro una difficoltà simile perché affronteremo questi argomenti più avanti e quindi ora rischiano di venire presi meno seriamente di quanto dovrebbero, mentre al contrario vanno menzionati qui perché quegli argomenti e questa sfaccettatura della manipolazione monetaria sono i vari strumenti complementari del medesimo nocciolo ed al medesimo fine.
E questa difficoltà è tanto grande quanto è ampio lo scarto fra quello che ciascuno di essi appare ad uno sguardo superficiale, e quello che è realmente sotto quella superficie. La realtà non è nuova a superare l’immaginazione, e 1984 di Orwell non fa eccezione.
Per mettere direttamente il risultato finale nella giusta prospettiva, con il minimo sforzo d’immaginazione, e senza dover scavare nelle complessità di come venga conseguito attraverso la manipolazione monetaria combinata con questi argomenti, andiamo ad assistere alla fine della separazione dei poteri ed alla loro fusione nelle mani dei manipolatori monetari dove i meccanismi base sono chiari.

Di ritorno sull’Isola d’Esempio, troviamo alcune decine di persone che ci vivono, ma una sola di esse è contemporaneamente banchiere, legislatore, giudice, capo della polizia, sponsor accademico e big della stampa. Andiamo dritti al punto:
Siamo appena arrivati, ed il legislatore ordina che alla gente non sarà più permesso avere contante e che tutto il denaro sarà sotto forma di depositi e trasferimenti bancari, ed il banchiere raccoglie tutto il contante.
Il banchiere poi annuncia che avrà l’ultima parola su tutti i movimenti di denaro, a sua discrezione.
Poi il banchiere annuncia tassi da usura per tutti i servizi relativi al denaro.
Infine, il banchiere annuncia di avere confiscato tutto il denaro, e che tutti e tutto sono di sua proprietà – noi compresi.
Ad ogni passaggio, la gente non può rivolgersi ad alcun banchiere concorrente, nè ricorrere ad alcun “giusto” legislatore, giudice “imparziale”, capo della polizia “servire e proteggere”, “esperto” accademico o “libero” giornalista; al contrario, tutti loro appoggiano ed impongono la volontà del banchiere. Per l’ottima ragione che sono tutti la stessa persona. Ed anche se fuori dell’isola d’esempio sono persone diverse, mangiano tutte comunque dalla mano dello stesso banchiere.

Se non smettiamo di alzare le mani e di consegnare il nostro portafoglio ai manipolatori monetari, pensi che arrivare a questo sia ancora questione di “se”, o solo questione di “quando”?