Tasse sul reddito, 6

Suona equo, vero? Ma è esattamente qui che il nostro sacrosanto impulso naturale ad aiutare viene dirottato e sfruttato attraverso idee cavallo di Troia accuratamente truccate: non solo i crimini vengono coperti, ma anche attribuiti agli innocenti in modo da dirottare il risentimento delle vittime via dai veri colpevoli, ed in fin dei conti contro chiunque altro. Come?

La motivazione simulata e coltivata segretamente delle tasse progressive è l’idea istintuale di punire chi guadagna di più. Questa è un’idea PTS, infiltrata dai soppressivi, perché fa di ogni erba un fascio fra chi guadagna di più, onesti e disonesti. Il risentimento contro chi guadagna di più è causato dagli alti guadagni conseguiti disonestamente, tramite fuori scambio, rubandoli agli altri, impedendo agli altri di conseguire altrettanto, ecc. Conseguentemente, l’azione etica corretta sarebbe punire la disonestà ed il fuori scambio, non il guadagnare di più come tale, scoraggiando la produzione rendendo i guadagni indesiderabili; l’azione etica corretta sarebbe punire la causa corretta, non un effetto che potrebbe essere causato da altre cause innocenti – i veri bersagli – tanto quanto da quella corretta.

La legittimazione della tassazione progressiva viene dal principio marxista−comunista: “da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”., che è un caso interessante di come “il diavolo sia nei dettagli”, vale a dire, di quanto attentamente uno debba osservare per individuare quanto facilmente ed impercettibilmente le cose buone vengano trasformate in cavalli di Troia e l’etica invertita. Quando osservi questo principio da vicino, noti che apre la porta agli elargitori “di professione”, ricevitori “di professione”, maneggiatori “di professione”, ed alla liceità di espropriare, maneggiare, e dispensare senza il consenso di coloro che hanno prodotto ciò che viene espropriato, maneggiato e dispensato.
Ecco quindi gettate le fondamenta che legittimano il principio basilare stesso dell’etica della sopravvivenza, solo, ESATTAMENTE INVERTITO: ciò che premi ottieni e ciò che penalizzi non ottieni, e qualcuno è impaziente di dedicarsi ad applicare quel principio e penalizzare il merito e premiare il demerito. Ed in questo contesto qualcuno è impaziente anche di legittimare e rendere effettivi elargitori, ricevitori, maneggiatori “di professione”, esproprio, maneggiamento e dispensazione senza il consenso degli espropriati.