Gioco a perdere o cavallo di Troia? La guerra come strumento di soppressione, 6

Perciò benvenuto anche nell’era in cui la gente ha permesso ai soppressivi di raggiungere un potere senza precedenti di rendere i propri simili delle sorgenti potenziali di guai e quindi servire inconsapevolmente la loro meta più profonda: chiunque altro al mondo semplicemente morto…

Infatti, per mettere tale loro meta più profonda in qualche modo in prospettiva, a questo punto è opportuno fare un paio di osservazioni. È stato acutamente osservato che sono i governi, non i popoli, che fanno le guerre. Ed è stato altrettanto acutamente osservato che se i crimini che un governo commette in un giorno venissero commessi da una persona, quella persona verrebbe immediatamente rinchiusa in una cella, e probabilmente persino in una cella imbottita.
Tali osservazioni riportano alla luce della nostra attenzione qualcosa che sapevamo già. Una volta che i nostri occhi siano riaperti, un'altra osservazione può a quel punto portare alla nostra attenzione qualcos’altro, qualcosa di cui potremmo non essere consapevoli…

Tale osservazione è che senza manipolazione monetaria i governi non potrebbero permettersi guerre. In altre parole, senza manipolatori monetari noi, i nostri cari e gli esseri umani nostri simili non saremmo condannati alla privazione, fame, misera, tragedia, macellazione, massacro e distruzione.

Forse vale la pena di fermarsi un attimo a considerare la portata di questa osservazione (per la quale dobbiamo ringraziare G. Edward Griffin nel suo The Creature from Jekyll Island). E poi un secondo attimo a considerarla nel dettaglio.

Nelle parole di Jacopo Castellini, “Se il Piemonte avesse rispettato la propria copertura aurea, certo non avrebbe potuto disporre della liquidità necessaria per muovere guerra al resto d’Italia e, nello stesso tempo, non avrebbe potuto espandere così tanto il suo debito pubblico. Una situazione simile a quella in cui si trovano oggi gli Stati Uniti, che facendo stampare denaro−debito senza copertura aurea dalla Federal Reserve (privata), si ritrovano con il più grande debito pubblico al mondo e con un bilancio gravato dalle maggiori spese militari della storia. Un ruolo, il loro, simile a quello del Piemonte di allora nella penisola italiana, cioè di poliziotto internazionale per conto terzi.”