La missione del tradimento: lupi da pastore, depistaggi e polpette avvelenate

Wil Coyote è profondamente concentrato come al solito nella lettura di un grosso libro in cerca di idee su come catturare bip bip; il titolo del libro è: “Come controllare la gente”, ed il suo lungo naso è infilato in un capitolo il cui titolo è: “Opinion leader”. Legge così avidamente che quasi inconsapevolmente lo ripete fra sé e sé:
“Il maître à penser, il formatore d’opinione, il leader del pensiero, l’opinion leader, l’influencer, o qualsiasi etichetta sia in voga, è un personaggio sociale che deriva direttamente dai difetti umanoidi. Più si rinunzia alla propria responsabilità di tenere gli occhi aperti, indagare, verificare, valutare e decidere in prima persona, più i rischi intrinseci alla delega hanno campo libero. Perciò, gli opinion leader sono uno strumento efficace per chi voglia manipolare la gente, e per sfruttare un tale strumento devono prima crearne la domanda, e poi soddisfarla.”
“Per creare la domanda di opinion leader, prima affoghi la gente nei problemi, e poi disperdi la loro considerazione della propria capacità di giudizio, così che sentano il bisogno di una guida esterna. Dopodichè devi solo essere il burattinaio degli opinion leader, ed orchestrarli in modo da catturare ciò che la gente pensa di volere e consegnarla a ciò che vuoi tu.”
“Quanto alle categorie dei problemi che puoi fabbricare, non ci sono limiti ed alcuni esempi stimoleranno la tua creatività: puoi affamare i loro corpi con la soppressione economica e puoi affamare i loro spiriti con la soppressione spirituale; puoi creare e sfruttare bisogni reali, come con le crisi, e puoi anche creare e sfruttare bisogni artificiali, come con il consumismo; qualunque domanda crei la puoi sfruttare. E la puoi sfruttare usando gli opinion leader meglio di come un direttore d’orchestra usa i suoi strumentisti; nascosto nella buca del suggeritore, li sguinzagli sul palcoscenico, ed essi ti servono sia gettando benzina sul fuoco che spacciando le tue trappole come soluzioni.”

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Wil Coyote volta pagina, e continua a leggere:
“Il passo successivo è il raggiro della specializzazione.”
Mi permetto di intervenire qui per un momento solo per segnalare che non senza ragione ho messo all’inizio una sezione intitolata “Non all’altezza?” Questo raggiro è piuttosto basilare, piuttosto usuale, piuttosto trascurato, e piuttosto importante da riconoscere e respingere.
Ancora Wil Coyote che legge:
“Qualunque argomento oltre un certo livello di dettaglio è il campo dei suoi addetti ai lavori, e mentre la verità è che chiunque, addetto ai lavori o meno, ha diritto di capirlo attraverso i suoi fondamenti senza dover ricorrere a tali dettagli e spetta agli addetti ai lavori fare in modo che sia così, la verità è comunemente invertita dagli addetti ai lavori per mettere con l’inganno la gente in soggezione. E lo fanno rendendo la gente apatica a proposito dapprima dei dettagli, ed a lungo andare in merito all’intero argomento. Sei tu che non ci arrivi; sei tu quello in difetto: questo è il raggiro.”
Come ho detto – sono io a parlare ora –: “Non capisco” significa “Non so”. E tutto il trucco qui è convincerti che “tu non puoi capire”… l’informazione che ti sta venendo negata in primo luogo, compresa la sua forma comprensibile.

Wil Coyote gira un’altra pagina:
“Il passo successivo è il sistema immunitario.”
Come abbiamo visto – sono ancora io che parlo –, il sistema immunitario dell’ospite è un bersaglio principale per il parassita: ogni attaccante che si rispetti mira a sabotare i difensori stessi della vittima ed a rivoltarglieli contro.
Wil Coyote che mi chiede di piantarla cortesemente di interrompere e distrarlo, e che riprende a leggere:
“La fusione dell’opinion leader, dell’esperto e del guardiano è ad un tempo il simbolo dei rischi intrinseci nella delega ed il loro divenire realtà, e tutte queste sfaccettature rafforzano tale ruolo come bastioni in una fortezza. Hai motivato la gente creando loro seri problemi, l’hai persuasa che siano troppo difficili da capire per lei e quindi a riporre fede cieca negli esperti e negli opinion leader, le hai dato come propri opinion leader gli esperti stessi incaricati di guardarle le spalle, e tu hai tutti questi ultimi in tuo potere, che se ne rendano conto o meno; il gioco è fatto: ora mangiano tutti dalla tua mano.”

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Wil Coyote chiude il libro, e sopra la sua testa compare la nuvoletta di un pensiero: “Hmm… Opinion leader, esperti, guardiani, e sistema immunitario della società, quindi. Qui ci vuole una bella occhiata.” E poi si guarda intorno in cerca di un buon punto di partenza e possibilmente una buona direzione da prendere.

L’economia è sopravvivenza, quindi la scienza economica è la scienza della sopravvivenza. La sopravvivenza si consegue attraverso la produzione e lo scambio di fattori di sopravvivenza, quindi la scienza economica è innanzitutto la scienza della produzione e dello scambio. I mezzi di credito, pagamento e scambio come le monete sono fra gli strumenti di sopravvivenza più fondamentali in quanto consentono di spezzare il baratto e così rimuovere la più fondamentale strozzatura per lo scambio e quindi per la produzione, perciò la scienza dei mezzi di credito, pagamento e scambio, come appunto le monete, è fra gli elementi più fondamentali della scienza economica e fra i punti decisivi più fondamentali dell’economia.

“Hmm… suona come un buon punto di partenza. Perciò, chi sono gli opinion leader, esperti e guardiani in quest’ambito, la scienza economica in quanto centrata intorno alla moneta in tutte le sue possibili forme per come le abbiamo viste in precedenza?”
Con un importante avvertimento: preparati ad affrontare centri vuoti.
Nel corso del nostro safari fotografico studieremo i nostri soggetti dal punto di vista di come si pongano in relazione con il centro – il denaro per come ora lo conosciamo – e dobbiamo essere preparati a notare e valutare l’assenza di relazione tanto quanto la sua presenza se non persino di più.

Immagino possiamo elencare grossolanamente tre categorie: quelli che studiano, quelli che agiscono, quelli che informano. Idealmente, economisti, sociologi e simili dovrebbero ricercare cosa sia meglio; politici, funzionari pubblici e simili dovrebbero raccogliere il nostro consenso per eseguire quel che è meglio; giornalisti, operatori dei media e simili dovrebbero tenerci informati su chi sta facendo cosa, e come. Idealmente.

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Noi ora sappiamo di sopravvivenza, economia, scienza economica, denaro ed altri mezzi di credito, pagamento e scambio, e delle loro relazioni e gerarchia. Ed a confronto di tali personaggi siamo dei profani. Conseguentemente potremmo legittimamente aspettarci che abbiano la piena padronanza di tali basi; molto più di noi. Ed aspettarci che comunichino ed agiscano di conseguenza. Idealmente.

Vai e verifica.
Potrebbe venirti voglia di rivolgere loro una sola domanda: “Ci sei o ci fai?” E potresti farti l’idea che per loro il tradimento sia una missione. E potresti cogliere nel segno.
O potresti scoprire che tu ora ne sai più di loro. Non è questione di darsi delle arie, neanche per un momento; siamo qui per arrivare da qualche parte. Vai e verifica se puoi trovare da qualche altra parte nella vulgata dominante quello che hai qui, completo, spiegato, e collegato.

Qui torna utile il concetto di importanze relative: cose, dati, ecc. sono più o meno importanti in relazione l’una all’altra e ad uno scopo, perciò dovrebbero essere trattate di conseguenza.
Quando qualcuno obietta che alcuni pezzi del puzzle erano già venuti a galla da qualche parte, la risposta, come è stato detto, è che erano emersi in mezzo ad un sacco di altri elementi, e se allora fossero stati consapevoli delle loro importanze relative, avrebbero senz’altro sottolineato loro con la matita blu e messo da parte il resto.
Qui puoi applicare direttamente le importanze relative come metro di misura: non solo ora sei al corrente di produzione, scambio, mezzi di credito, pagamento e scambio, e manipolazione monetaria; ora sai anche che queste sono le basi. Perciò vai e verifica quei personaggi quanto alla loro posizione riguardo non solo a queste basi ma anche alla loro importanza relativa. E sii ben preparato ad affrontare il vuoto, dato che è quello che più probabilmente troverai.
“Ci sei o ci fai? Questo è il dilemma”

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Inoltre, quando in un’area c’è una gran quantità di opinioni in conflitto su come le cose funzionino ed andrebbero maneggiate, questo è un serio indicatore che c’è una mancanza di dati, il cui vuoto viene riempito con le opinioni, e che c’è in primo luogo qualcosa che decisamente non va. E quando scopri che alla radice di una tale situazione c’è una mancanza di basi, questo non è certo una sorpresa. E sappiamo che qualcuno trae profitto dal caos due volte: o conducendoti in direzioni sbagliate, o paralizzandoti con la confusione.

Le opinioni in conflitto che formano la confusione che ci interessa ruotano intorno a teorie economiche, e per descrivere sia le opinioni che in modo particolare le teorie viene usato un aggettivo impiegato di rado, la cui definizione è piuttosto esplicita:
Specioso: avente un falso aspetto di verità o genuinità; di un argomento che è buono, vero e giusto solo in apparenza, che mira a convincere ingannando con l’apparenza.
Adesso siamo al corrente dei parassiti monetari e della loro ricerca dell’invisibilità e dell’incremento del metabolismo dell’ospite.
Su questa base possiamo osservare come le teorie economiche tendano a venire diffuse in una forma che potremmo chiamare “bislinguaggio religioso”. E come alcuni chiamino “bislinguaggio capitalista religioso” la ricaduta di queste teorie, il mantra di “lo sanno tutti che…” che deriva da quelle teorie e che viene spacciato a tutti noi come dato per scontato, così che lo facciamo nostro passivamente, ciecamente ed acriticamente. Non si potrà ripetere mai abbastanza come una tecnica base d’inganno sia spacciare come non solo dimostrato, ma persino come scontato, quello che non è né dimostrato né scontato in primo luogo. E come il suo grado di penetrazione nelle menti e nelle società provi e misuri il potere di chi c’è dietro di esso.

Religioso qui è inteso nel suo senso maligno, laddove la sua “condicio sine qua non” è la fede cieca… per l’ottima ragione che lo scopo ultimo è sfruttare quella cecità nei suoi seguaci. E la fede cieca è ciò che apre la porta, fra le altre carinerie, al bislinguaggio.

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Capitalista qui è inteso nel suo senso non fonte potenziale di guai: non come burattini di sinistra contro burattini di destra con entrambi che servono così i loro comuni burattinai, ma come la gente che guarda i manipolatori monetari dritto negli occhi.

Il bislinguaggio e la sua faccia interna, il bispensiero, sono solo una delle ragioni per cui 1984 di Orwell è fra i testi fondamentali per l’educazione di qualunque essere umano in quanto tale: esso ci indica chiaramente, così che possiamo affrontarlo, quello che è l’esatto opposto dell’affrontare stesso, che è stato chiamato “ragionevolezza”, e definito come “non riconoscere una cosa illogica per quello che è”: una cosa illogica, appunto. E ci indica chiaramente anche, così che possiamo affrontarle anch’esse, quali siano le conseguenze della ragionevolezza, vale a dire, quanto seria sia la ragionevolezza in quanto strumento di soppressione ed in quanto segno di una condizione di fonte potenziale di guai.
Il prefisso “bis” è dove risiede la ragionevolezza: il bispensiero consiste nell’accettare come validi contemporaneamente sia un qualcosa che il suo opposto; il bislinguaggio consiste nell’esprimere tali opposti verbalmente, e quest’espressione verbale è così tipicamente umanoide che esiste persino come figura retorica, chiamata “ossimoro”: l’unione di due termini contraddittori riferiti alla stessa entità, con l’effetto di un paradosso. L’etimo del termine sottolinea ulteriormente il punto: esso proviene dal greco oksýs: acuto, e mōrós: stolto, folle.

Non c’è bisogno di dire che distorcere il danno in beneficio, confondere fra loro bene e male, difficilmente è a fin di bene, e difficilmente nel tuo miglior interesse.

Qualche esempio di bispensiero e bislinguaggio in 1984?
I tre slogan del Partito:
La Guerra è pace
La libertà è schiavitù
L’ignoranza è forza

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Qualche esempio di bispensiero e bislinguaggio nella soppressione economica, magari nella sua forma specializzata del parassitismo economico e monetario?
Alcuni slogan della "Pensée Unique in Economia":
(Tratterò più avanti il "pensiero unico" in economia; tuttavia, qui lo puoi vedere di sfuggita, come definito con precisione dall’ex economista capo della Banca Mondiale Joseph Stiglitz, «scomunicato solo per aver espresso lieve dissenso dalla globalizzazione in stile Banca Mondiale», nell’intervista con il reporter Gregory Palast intitolata “I quattro passi dell’FMI verso la dannazione”, in cui elenca gli ingredienti della «strategia di assistenza alla nazione» attuata attraverso i suoi «accordi di ristrutturazione» imposti ai paesi «aiutati». Un’"assistenza" trattata in maggiore dettaglio da Kevin Danaher nel suo Fifty Years is Enough: The Case Against the World Bank and the International Monetary Fund (Cinquant’anni sono abbastanza, le accuse contro la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale, n.d.a.), da John Perkins nel suo Confessioni di un sicario dell’economia, e nei suoi fini e funzione ultimi da G. Edward Griffin nel suo The Creature from Jekyll Island.)
Passo Uno, "privatizzazione". Invece di proteggere le industrie di stato, i politici locali tradiscono svendendole, intascando laute "commissioni" commisurate a quanto "tagliano" il prezzo di vendita, usando le richieste della Banca Mondiale per zittire i critici, e mutilando drasticamente la produzione nazionale, con tutte le conseguenze del caso su benessere e solvibilità della nazione.
Passo Due, "liberalizzazione del mercato dei capitali". In applicazione degli "accordi di ristrutturazione" i politici locali spalancano gli argini ai capitali d’"investimento"; prima la loro alluvione speculativa strappa di mano le proprietà ai cittadini, e poi la loro fuga istantanea al minimo sentore di problemi lascia dietro di sé una devastazione persino peggiore: il valore della nazione sul mercato crolla, e con esso il potere d’acquisto della sua moneta, e così la nazione è costretta a prosciugare le sue riserve per far fronte, ed inoltre per attrarre nuovamente gli speculatori manda alle stelle la resa, in altre parole il costo, del denaro, riducendo così la sua gente alla fame distruggendone il potere d’acquisto.

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Passo Tre, "prezzi di mercato". Costretta dall’FMI e dalle sabbie mobili in cui l’"aiuto" dell’FMI la sta spingendo, la nazione rantolante abbandona il sostegno al potere d’acquisto della gente, cancellando i sussidi e lasciando impennare i prezzi dei beni essenziali, spingendo sempre più la gente nella povertà.
Passo Tre e Mezzo: "malcontento sociale". La pressione viene aumentata per «spremergli fino all’ultima goccia di sangue», e l’FMI è ben consapevole e ben preparato per la deflagrazione, e continua ad aumentare la pressione perché la sua intenzione è precisamente causarla e sfruttare anche quella. Così, quando la gente inizia a reagire per dissentire e difendersi, «dimostrazioni pacifiche vengono disperse con proiettili, carri armati e gas lacrimogeni», perché questo provoca «nuove fughe di capitali e governi in bancarotta»; un «incendio doloso economico» motivato dal suo «lato positivo» per gli avvoltoi: i «beni patrimoniali residui» della nazione «a prezzi di vendita forzata».
Passo Quattro, "libero mercato". «Questo è libero mercato secondo le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO, n.d.a.) e della Banca Mondiale, che Stiglitz paragona alle Guerre dell’Oppio. ‘Anche quello era "aprire i mercati",’ dice. Come nel diciannovesimo secolo, oggi europei ed americani stanno abbattendo a calci le barriere alle vendite in Asia, America Latina ed Africa, mentre stanno innalzando le barricate intorno ai nostri mercati contro l’agricoltura del Terzo Mondo. Nelle Guerre dell’Oppio, l’Occidente usava blocchi militari. Oggi, la Banca Mondiale può ordinare un blocco finanziario, il che è altrettanto efficace ed a volte altrettanto mortale.»
«'È un po’ come nel Medio Evo,' dice l’economista. 'Quando il paziente moriva dicevano beh, abbiamo interrotto il salasso troppo presto, c’era in lui ancora un po’ di sangue.'» E non c’è miglior dottore del parassita stesso.

Alla luce sia del parassitismo economico che del bispensiero e bislinguaggio orwelliano, le teorie economiche potrebbero acquistare un significato più chiaro – anche se un po’ più specioso e sinistro –.

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Il nostro esempio calzante è il Keinesismo.
Tu ora conosci il meccanismo del cavallo di Troia, perciò sei ben consapevole che qualunque cosa è passibile di contenere qualcosa di buono che viene poi sfruttato per infiltrare qualcosa di soppressivo, conseguentemente sei ben consapevole che non esiste nessun sostituto per la tua ispezione, comprensione e giudizio personale, e che il Keinesismo qui non è che un esempio e non è affatto additato come unico colpevole, ossia come il capro espiatorio che paga per tutti. È stato detto che l’applicazione di una conoscenza è un’arte, e quell’artista sei tu.

Nuri fa notare come l’economista John Maynard Keynes sia stato considerato da tanta parte del potere costituito come l’“Einstein dell’economia” a dispetto del fatto che “l’economia per come incarnata nel Keinesismo appaia fallire clamorosamente i criteri … della falsificabilità scientifica” – il che si appresta a risuonare per noi più come una conferma che come una sorpresa.
Il succo del Keinesismo come sbandierato dalla corrente dominante, e perciò il succo che vogliono farci accettare come vangelo a prescindere dai suoi veri dettagli, è che: a) l’economia ha bisogno di venire stimolata, b) per stimolarla a sufficienza è necessario che lo stato stesso si metta in affari, e c) per ottenere questo va benissimo che lo stato operi in perdita, e perciò va benissimo anche che lo stato vada avanti a sprofondare all’infinito sempre più nei debiti.
Anche lasciando stare che è etica di base e buonsenso che l’indebitamento non deve essere permanente ma solo un’eventualità momentanea cui si ricorre per rimettersi in piedi il prima possibile, non fossimo a conoscenza del parassitismo economico, guarderemmo alla “stimolazione” dell’economia da un punto di vista ingenuo, uno da cui non ci sono effetti collaterali nocivi in vista; ma adesso sappiamo che sarebbe dovuto solo ad una prospettiva limitata.

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Infatti, i progressisti sostengono che stimolare l’economia val bene l’indebitamento, a volte che il debito dello stato è in realtà la ricchezza della gente, a volte che esso durerà per sempre o che non verrà comunque mai pagato, ed a volte l’indebitamento fanno semplicemente e totalmente finta di non vederlo. D’altro canto, i conservatori sostengono che prima o poi l’indebitamento andrà comunque pagato, e che sino a quel momento è un pesante fardello di cui val bene la pena di liberarsi. Secondo gli uni, accettare l’indebitamento stimola l’economia; secondo gli altri, liberarsi dell’indebitamento stimola l’economia.
Non fossimo a conoscenza del parassitismo economico, o non noteremmo quest’interessante simmetria, o non sapremmo come interpretarla. Ma adesso sappiamo che entrambi i “fronti opposti” tacciono accuratamente e completamente sul fatto che quel debito è debito odioso: il debito odioso è qualcosa che vedremo fra poco, ma comunque sappiamo che viene fabbricato fraudolentemente dal nulla usando manipolazione monetaria e trappole del debito infinito.
Infatti, quando lo stato usa potere d’acquisto per, in vernacolo keynesiano, “stimolare l’economia” acquistando prodotti e servizi e dando lavoro, se fosse lo stato stesso a possedere la sovranità monetaria, creerebbe quel potere d’acquisto dal nulla nelle proprie mani. Al che l’onestà ed efficacia di quella creazione sarebbe una questione fra lo stato ed i suoi cittadini: se quel potere d’acquisto consentisse alla produzione potenziale di realizzarsi, allora non creerebbe quel borseggio di massa chiamato inflazione e sarebbe solo una questione di cosa lo stato desse ai cittadini in cambio di quel potere d’acquisto creato dal nulla nelle sue mani; laddove quel potere d’acquisto eccedesse la produzione potenziale e creasse inflazione, spetterebbe ai cittadini tagliare le unghie allo stato. Ma se chi comanda politicamente, dopo aver rapinato il cittadino della sovranità monetaria, la trasferisce ai manipolatori monetari, rende questi ultimi i veri dominatori attraverso l’economia, tramite la trappola del debito infinito.

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Quando lo stato è gestito da keynesiani, continua a “stimolare” l’economia sprofondando nell’indebitamento; ma quel debito non è dovuto né a nessuno né ai suoi cittadini: quel debito è dovuto ai manipolatori monetari. Quando lo stato è gestito dagli oppositori del keinesismo, continua a “stimolare” l’economia salassandola per tirarsi fuori dai debiti; e quel debito è ancora dovuto ai manipolatori monetari.
E la verità in ambo i casi è che quel debito è odioso, fraudolento, e dal momento che è la messa in opera di una trappola del debito infinito, esso non è solo un furto, ma è un furto che non potrà mai venire “saldato”.

Parlando di concetti base isolati ed esplicitati, c’è la scena esistente e c’è la scena ideale. La scena esistente è come le cose stanno; la scena ideale è come le cose dovrebbero essere. Parte dell’utilità non poi così ovvia dell’avere questo ben chiaro è che la propria scena ideale è il proprio riferimento, il proprio limite ultimo “che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”, come disse il Poeta. È stato detto che la sola cosa che può imprigionare qualcuno sono le sue proprie considerazioni, e la scena ideale non fa eccezione. La scena ideale è la propria considerazione di come le cose dovrebbero essere, e ciò che si considera potrebbe essere ben lontano da ciò che effettivamente è. Tutti i fattori che intervengono fra la verità e la propria consapevolezza si interpongono, andando dalla ricerca allo studio all’affrontare, e ciascuno di essi può spedire l’ideale che si considera ben lontano o ben più indietro di ciò che è effettivamente possibile. Ma c’è anche un fattore supplementare che può contribuire a questa divergenza, particolarmente in casi come l’economia, che è la mancanza di quella vigilanza critica che nessuna “autorità” può fermare. Il risultato potrebbe ben essere che la propria scena ideale sia una caverna solo perché si è stati tenuti accuratamente all’oscuro che sono state sviluppate delle case, completamente equipaggiate con riscaldamento, elettricità, acqua corrente, e tutto il resto, o che la propria scena ideale sia commettere omicidi in massa e suicidio solo perché si è stati accuratamente manipolati sino a pensare che i propri simili siano spregevoli e che qualche divinità ricompenserebbe tale impresa con qualche forma di paradiso dell’altro mondo. Ti ho reso l’idea del perché sia mia opinione che la vigilanza critica nel rivedere la qualità delle proprie scene ideali sia della massima importanza.

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Il Keinesismo considera che ci sia una scena esistente, chiamata prodotto interno lordo “reale”, ed una scena ideale, chiamata prodotto interno lordo “naturale”. (Il sostantivo “prodotto interno lordo” indica l’ammontare totale di quello che un paese ha “prodotto” per come quantificabile in “termini monetari”; che questo sia un metro di misura deliberatamente e distruttivamente difettoso è un’altra storia di cui ci occuperemo più avanti; quello cui siamo interessati qui sono questi aggettivi associati ad esso.)
Su questa base, il Keinesismo considera ulteriormente che il prodotto interno lordo “reale” sia “innaturale”, ossia, al di sotto dell’ottimale, e pertanto che un intervento per “stimolare” il “reale” in direzione del “naturale” ottimale sia giustificato.
Su questa base, il Keinesismo rigetta la dottrina economica classica che si potrebbe riassumere nel “lasciare in pace” un’economia che si autoregola, e sostiene che al paziente vada imposto un trattamento, perciò indipendentemente dalla sua volontà, in una specie di “trattamento economico obbligatorio”: potrebbe venire preteso che sia il governo che i cittadini aumentino spesa e consumi per “stimolare” la scena “esistente” verso la scena “ideale”, e questo include di sicuro il dilapidare i propri risparmi prima, e proseguire indebitandosi poi.
Tutto dev’essere sacrificato sull’altare della “stimolazione” dell’economia, e questo fornisce il fondamento logico per qualunque sottrazione totalitaria di potere d’acquisto, poteri e libertà al cittadino, per consegnarli ai politici che li useranno per nutrire il parassita: i manipolatori monetari che tirano i loro fili sia che ci siano o che ci facciano. Questo spiana la strada a qualsiasi “crescita a qualunque costo”, consumismo, e, in ultima analisi, stadio di cancrena del capitalismo.

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Il punto di inoculazione del keinesismo fu la conferenza di Bretton Woods, subito dopo la seconda guerra mondiale. Potrebbe venire sostenuto che il prodotto di una guerra mondiale era uno sconvolgimento economico straordinario e generalizzato, e che conseguentemente delle misure egualmente straordinarie fossero allora giustificate per fornire la stimolazione straordinaria “necessaria”. Ma la conferenza di Bretton Woods è dove cose quali il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale ed un sistema di cambi fissi dollaro−centrico vennero approvati, ed una volta che si conosca a cosa servano veramente queste cose, si potrebbe sostenere anche che la seconda guerra mondiale stessa non fu che un cavallo di Troia per introdurle, gettando una pesante ombra sul “problema”, e sul suo lampante costo umano, come possibile pretesto per la “soluzione”, con il suo costo nascosto ma altrettanto mortale.
Potresti aver notato qui sopra che ho messo i termini “reale” e “naturale” fra virgolette. La definizione di “fra virgolette” che si applica qui è: “tutto il contrario”. Se l’autenticità del prodotto interno lordo “reale” è in qualche modo discutibile, con la sua presunzione che qualunque produzione etica sia esprimibile in denaro e che tutto ciò che è espresso in denaro sia produzione etica, la genuinità del prodotto interno lordo “naturale” lo è decisamente di più, con la sua presunzione che dobbiamo accelerare tutto questo all’infinito, correndo sempre più veloci solo per riuscire a rimanere nello stesso posto proprio come la Regina Rossa di Alice nel paese delle meraviglie o piuttosto molto più come criceti nella ruota, con la sua presunzione che “andrà tutto bene” se le nostre riserve si sciolgono come neve al sole ed affondiamo nell’indebitamento come nelle sabbie mobili.

Già, perché noi sappiamo che un parassita si nutre dei flussi metabolici della sua vittima, che può prenderne il controllo, e che può incrementarne artificialmente il metabolismo. E sappiamo che un’ammontare significativo di riserve è un fattore vitale per il benessere e la sopravvivenza di un organismo, che quelle riserve sono un bersaglio principale per il parassita, e che il parassita mira a “mobilizzarle” nei flussi metabolici della sua vittima così da impadronirsene.
Ed è esattamente quello ciò che vediamo quando guardiamo al consumismo ed a qualsiasi spinta per un’aumentata quantità e velocità dell’uso di un denaro sotto il controllo dei manipolatori monetari; il bersaglio? I risparmi prima e l’indebitamento poi della gente e degli stati. Vale a dire, le riserve di energia della vittima.

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Il keinesismo è qui come il modello delle teorie economiche speciose, manipolate, false, spinte alla fama per servire scopi parassiti. La ragione per cui il keinesismo è messo su un piedistallo è perché è un poeta di corte, strumentale al parassitismo dei manipolatori monetari. Il keinesismo e la sua mano pubblica che stimola l’economia mirano allo stesso obiettivo del consumismo: l’incremento artificiale del metabolismo della vittima così che il parassita possa rapinare la sua vittima di una maggiore quantità della sua energia vitale, la quale altrimenti si troverebbe al di fuori della sua portata.
Ma sia i keinesiani che i fautori del pareggio di bilancio sono entrambi pupazzi sul palco. La prova che quello degli economisti, proprio come quello dei politici, non è che gioco delle parti è che nessuno dei loro fronti opposti, opposti ma dominanti entrambi, osa mai fare nient’altro che occultamento riguardo al solo ed unico elemento di base sottostante a tutti i problemi: la rapina del potere d’acquisto della gente attraverso manipolazione monetaria, moneta a debito e trappola del debito infinito. Entrambi, sia politici che economisti, ed entrambi i loro fronti “opposti” dominanti, sono degni solo di una domanda: “Ma ci sei o ci fai?” Una domanda che nessuno di loro oserà mai riconoscere; ed alla quale men che meno oserà mai rispondere.
Ci vogliono i non allineati per arrivare da qualche parte invece di girare in tondo, ma anche allora bisogna mantenere il proprio giudizio per discernere intuizioni da fissazioni ed informazioni utili da cantonate a fondo cieco.

Infatti, da un lato il keynesismo si diede un gran da fare per ripudiare lo standard aureo. Il pretesto, il cavallo di Troia, fu il consentire un’abbondanza di denaro per aiutare il mondo a riprendersi dopo la guerra; la ragione vera era rimuovere l’“impedimento” rappresentato dal dover avere potere d’acquisto reale, oro, per garantirlo, così che i manipolatori monetari potessero creare denaro di carta, ed il suo potere d’acquisto riconosciuto, dal nulla nelle proprie mani a volontà.
D’altro canto, gli economisti della scuola austriaca non allineata sostengono lo standard aureo proprio per il motivo che esso impedisce la manipolazione monetaria, la creazione di potere d’acquisto dal nulla. Il solo problema è che, essendo l’oro relativamente raro, nella misura in cui lo standard aureo sia assicurato, esso limita l’ammontare di denaro esistente, soffocando gli scambi e l’economia. Se dobbiamo usare direttamente l’oro, esso sarà molto scarso e difficile da maneggiare, anche se diviso in unità microscopiche. Se dobbiamo usare denaro cartaceo garantito dall’oro, non saremo mai sicuri della misura in cui l’emittente sta praticando la riserva frazionaria dietro le nostre spalle.

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Come abbiamo visto prima, più grande è lo schema piramidale dei criminali, più c’è bisogno di tirapiedi per farlo funzionare, e più c’è potere d’acquisto per comprarli. Da un punto di vista parassitologico ed oncologico, queste sono senz’altro tutte metastasi. E come abbiamo visto queste metastasi aggrediscono sistematicamente tutte le componenti della società strumentali ai loro fini: opinion leader, esperti, guardiani, cittadini. Cosa questa abbastanza ovvia, ovunque siano l’osservazione ed il giudizio che potrebbero e dovrebbero rilevarli, siano essi delegati od esercitati in prima persona, questi vanno o messi sotto controllo o soppressi. E sostituiti con complicità, fede cieca e depistaggio.

Ci risparmierò qui inventari pedanti ed interminabili che verrebbe meglio assemblati e superati dalla tua osservazione personale; qui basta menzionare poche aree basilari: educazione, media, senso civico.

L’educazione viene infiltrata e dirottata per impedire l’educazione, per educare all’accettazione acritica, per occultare le basi vere e sostituirle con la loro assenza, le loro versioni alterate, o con sostituti, e per educare ad adottare ed usare sistemi difettosi basati su questo, ed accettare la loro mancanza di risultati veri, acriticamente. L’educazione generale è incaricata di farlo ad un livello generale di base, l’istruzione accademica, a cominciare dai campi più pertinenti quali economia e sociologia, è incaricata di fare lo stesso con gli argomenti specifici del nocciolo.

I media vengono infiltrati e dirottati per sviare l’attenzione dai problemi e soluzioni veri verso soluzioni false a problemi veri o direttamente verso problemi falsi, per assorbire e saturare tutta l’attenzione con l’intrattenimento, e per assuefare alla negatività ed all’apatia, aiutati in questo sia dalla ruota del criceto economica fornita dai loro stessi burattinai che dal loro essere soggetti a comportarsi da mercanti di caos.

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Il senso civico, quel che ne resta dopo un tale trattamento fornito da tali educazione e media infiltrati e dirottati, è poi a sua volta infiltrato e dirottato per rimanere confinato al, ed esaurirsi nel, vano conflitto senza fine che ha luogo ogni volta che le parti in conflitto non si rendono conto di venire fomentate da una terza parte. Questa è la politica degradata a scontro dalla fede cieca.

Vale la pena di precisare che il loro bersaglio principale sono le istituzioni ed i loro insegnamenti, piuttosto che i semplici individui. Perché nella misura in cui le metastasi hanno successo, quelle istituzioni e quegli insegnamenti infiltrati e dirottati andranno avanti a sfornare analfabeta di ritorno dopo analfabeta di ritorno, barbaro dopo barbaro, economista bendato dopo economista bendato, robot dopo robot, pedina dopo pedina, metastasi dopo metastasi.
Prima ancora di chiedere a ciascuno di loro “Ci sei o ci fai?”, è più produttivo rivolgere la stessa domanda a coloro che lo hanno educato, ed a coloro che hanno messo questi ultimi ed i loro testi e metodi al loro posto.
L’educazione è in modo permanente un bersaglio principale per ogni soppressione, e proteggerla proprio da quello è fra le responsabilità personali di ciascuno di noi.

E non c’è sostituto alla nostra personale vigilanza, indagine, ispezione, capacità di affrontare e conoscenza, e le teorie economice “speciose” non fanno eccezione.
Un economista ci dice che “un poco d’inflazione è una cosa buona?” Andiamo. Ora sappiamo che qualunque inflazione è un’onda di trasferimento di potere d’acquisto, che reca fraudolentemente beneficio ai ladri nella misura in cui sono vicini al punto sorgente dell’onda, vale a dire, del potere d’acquisto creato dal nulla, a spese di coloro che si trovano lungo la linea, nella misura in cui essi sono lontani da quel punto sorgente, sinchè non sono solamente defraudati, rapinati e danneggiati.
Un altro economista ci dice che “la base monetaria dev’essere ‘elastica’”? Andiamo. Ora sappiamo che sono i bankster a causare quei cicli di crescita e contrazione ai quali la “elasticità” del denaro dovrebbe far fronte, e che li causano a volontà per mezzo di quella stessa “elasticità”: espandendo e contraendo il loro denaro fraudolento dal nulla, e poi sfruttandolo per espropriarci tutti.

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I grossi bankster degli Stati Uniti accusavano l’attività bancaria libera proprio di quei mali causati dalla banca centrale che loro hanno cospirato per imporre? Andiamo. Lo abbiamo sempre saputo che “il criminale accusa gli altri di ciò che egli stesso commette”.

Se l’economia, i cittadini ed i loro stati, sono costretti ad una spirale di indebitamento o ad una spirale di privazioni senza sradicare il verme solitario mortale nascosto nel loro stomaco, il risultato in entrambi i casi sarà un’economia condannata di cittadini e stati affamati a morte, imbarbariti, svenduti, espropriati e ridotti in schiavitù dai manipolatori monetari.
Nessun problema si risolve sopportandolo ed adattandocisi; lo si risolve risolvendolo. Nessuna maniera di far fronte al parassitismo economico adattandocisi funzionerà; il parassitismo economico si risolve solo rimuovendo il parassita.

La ragione per cui puoi formulare la domanda “Ci sei o ci fai?” è che sai. Conosci i fondamenti, conosci il loro tradimento. Allora etichetti gli elementi in quest’area “lupi da pastore, depistaggi e polpette avvelenate”. False piste e polpette avvelenate sfruttano proprio il problema stesso per proteggerlo e peggiorarlo di nascosto; l’annoso caso tipico è il conflitto ideologico e politico: ideologia e politica sono il mezzo, il conflitto è il fine, le terze parti la causa, gli umanoidi stolti il bersaglio, la manipolazione monetaria il problema da proteggere. I cani da pastore proteggono le pecore dai lupi, quindi è ovvio per i lupi prendere il loro posto. Altrettanto ovvio per un lupo da pastore è tenere i cani da pastore impegnati con false piste, e fermarli con polpette avvelenate quando la false piste non li tengano abbastanza lontano.
Ma sai anche dei soppressivi e delle fonti potenziali di guai, e ti viene voglia di domandarti per quanti di questi lupi da pastore tutto questo sia “ovvio”, ed il tradimento sia una missione.