Crimine contro l’Umanità: forme di signoraggio

Cos’è dunque questa cosa chiamata “Signoraggio”? Giusto un filo di confusione a causa di molte definizioni del termine non dovrebbe sorprendere; ma il vero motivo per non sorprendersi è un altro: questo è un bel campo minato. Quando un’associazione a delinquere è in guerra contro di te, e quella guerra viene combattuta con le armi subdole dell’inganno e della frode, una cortina fumogena sulla questione centrale è il meno che ti devi aspettare. Per essere precisi, una doppia cortina fumogena progettata per offuscare sia l’esistenza ed il funzionamento stessi del meccanismo che l’esistenza e l’identità degli approfittatori che lucrano su di esso.

Quindi, perché non iniziare divertendoci un po’ a passare in rassegna alcune di queste definizioni? A proposito, è divertente perché sai di che cosa si tratta: vale a dire, di un’associazione a delinquere in guerra contro di te; se tu non fossi consapevole di quello, potrebbe diventare molto meno divertente.

Il signoraggio si potrebbe definire come il profitto ottenuto svilendo una moneta−merce. La società usa una moneta−merce, una moneta il cui valore nominale dovrebbe equivalere al suo valore intrinseco; qualcuno come un signore o un governo la conia, ed imbroglia sul peso sfruttando il potere di costringere la gente ad accettare il denaro al valore nominale mentre il suo valore intrinseco è stato svilito, ossia è meno del valore nominale che pretende di contenere. Il signore o il governo commette un ladrocinio, creando un potere d’acquisto dal nulla equivalente alla differenza fra valore nominale ed intrinseco, ed estorcendolo dal popolo. Questo naturalmente genera inflazione perché una volta che la moneta−merce svilita ha lasciato le mani del signore o del governo, la gente la scambia al suo valore intrinseco reale, non al suo valore nominale fasullo.

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Il signoraggio si potrebbe definire come il profitto ottenuto emettendo moneta fiat. La società usa una moneta fiat, una il cui valore intrinseco è zero o trascurabile, ed il cui valore nominale non è garantito da nulla tranne che dal fatto che la gente sia disposta ad accettarla come avente tale valore nominale; qualcuno come un signore o un governo o un banchiere la emette, e la scambia con la gente al valore nominale. Il signore o governo o banchiere commette un ladrocinio, creando un potere d’acquisto dal nulla equivalente alla differenza fra valore nominale ed intrinseco, ed estorcendolo dal popolo. Questo naturalmente tende a generare inflazione nella misura in cui la quantità di moneta viene percepita come eccedente la quantità di prodotti scambiabili esistenti.

Il signoraggio si potrebbe definire come il profitto ottenuto prestando la moneta fiat che si emette. La società usa una moneta fiat, una il cui valore intrinseco è zero o trascurabile, ed il cui valore nominale non è garantito da nulla tranne che dal fatto che la gente sia disposta ad accettarla come avente tale valore nominale; qualcuno come un signore o un governo o un banchiere la emette, e la presta alla gente al valore nominale più gli interessi. Il signore o governo o banchiere commette un ladrocinio, creando un potere d’acquisto dal nulla equivalente alla differenza fra valore nominale ed intrinseco, ed estorcendolo dal popolo. Che l’emettitore non lucri il capitale ma soltanto l’interesse è una menzogna flagrante e spudorata paragonabile a quella proferita da una persona nuda pizzicata nel tuo armadio; infatti, il potere d’acquisto creato dal nulla è stato in primo luogo scambiato dall’emettitore con qualche forma di garanzia che l’emettitore sarà ben felice di pignorare quando verrà il momento di tirare le reti. L’interesse non è affatto il solo lucro del signoraggio, non è che un suo mero lucro supplementare.
Sostenere che il signoraggio sia soltanto l'interesse percepito prestando il denaro che si crea dal nulla è come sostenere che l'ombra proiettata da un corpo esista, ma il corpo che la proietta no.
Inoltre, ammesso ma niente affatto concesso che qualcosa come un interesse abbastanza basso da non essere usuraio esista, qualunque tasso d'interesse applicato al nulla è sempre usuraio perché qualsiasi numero diviso per zero è uguale ad infinito.

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Queste definizioni hanno due risvolti molto importanti: un risvolto relativo al quasi−denaro, ed un risvolto internazionale.

Il risvolto relativo al quasi−denaro è che esse non si applicano solo al denaro, ma anche a qualunque forma di potere d’acquisto creato dal nulla – e questo è il motivo per cui parlo di potere d’acquisto piuttosto che di denaro. Noterai come coloro che lucrano dal potere di emissione tendano a diluire proprio il concetto di denaro stesso ed a renderlo sempre più astratto, ambiguo ed indefinito; bene, questo non è un avvenimento fortuito ma al contrario pianificato, ed il suo movente è questa precisa ragione: qualunque forma di potere d’acquisto creato dal nulla si può sfruttare in termini di signoraggio, e viene creata proprio per quello.

Per amore di completezza si potrebbe anche dire che signoraggio e contraffazione siano sinonimi, in quanto queste due etichette condividono la stessa base: c’è qualcosa realmente di valore, il signore ed il falsario fabbricano qualcos’altro che finge di essere quel qualcosa di valore, la ragion d’essere dell’operazione è il “signoraggio”, la differenza fra il suo costo di produzione ed il suo potere d’acquisto, e più il costo di produzione è basso, più contenti sono il signore ed il falsario, la quale è una delle ragioni per cui essi spingono sempre verso valute dematerializzate sotto il loro controllo, mentre le altre ragioni sono l’incremento della loro sorveglianza sulla gente, l’incremento della dipendenza da loro imposta alla gente, l’incremento della loro facoltà di creare potere d’acquisto dal nulla impunemente. Una società senza contante, purchè sotto il loro controllo, è il loro sogno soppressivo ultimo.

Il risvolto internazionale della questione è che se l’emettitore può assicurare all’estero una richiesta per la sua moneta fiat o per qualunque altra forma di potere d’acquisto creato dal nulla, allora essa sarà accettata all’estero in cambio di prodotti reali e come risultato l’emettitore e/o la sua nazione lucreranno quello che viene chiamato signoraggio internazionale. Sinchè e nella misura in cui i popoli e le nazioni all’estero richiedono quella moneta fiat e non esigono che la nazione ed il suo emettitore la riscattino in prodotto reale, quell’emettitore e quella nazione possono andare avanti indefinitamente a non dare nulla in cambio di qualcosa. E la storia moderna è disseminata di crimini contro l’umanità perpetrati per questa precisa ragione.

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Il caso di studio per eccellenza del signoraggio internazionale sono gli Stati Uniti dalle guerre mondiali in poi. Entrambe le guerre e la relativa distruzione ebbero luogo altrove, con un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti relativamente minore, e con un po’ di cinismo soppressivo qualcuno notò che “la guerra è buona per l’economia”… piccolo particolare: a condizione che, e sintantochè è in casa di qualcun altro, non in casa propria. Ora, dove cadono le bombe i mezzi di produzione vengono distrutti e servono armamenti, quindi da lì si riversa sull’estero una marea di richieste di praticamente tutto, mentre allo stesso tempo l’affidabilità creditizia peggiora e peggiora sotto quelle bombe… Gli amici si vedono nel momento del bisogno, no? Allora che cos’ha il paese bombardato che gli altri paesi accetteranno in cambio di tutte quelle derrate, beni di consumo, rifornimenti vari ed armamenti così necessari? Senz’altro la guerra è una leva per persuadere un paese sotto le bombe a ricorrere alla svendita dei gioielli di famiglia, e senz’altro i suoi gioielli di famiglia hanno valore alquanto intrinseco. Quindi, le guerre mondiali produssero un flusso di oro dall’Europa agli Stati Uniti in pagamento dei vari flussi di rifornimenti vitali in direzione opposta. E per la fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti avevano due terzi dell’oro del mondo nelle loro riserve.

Proprio come lo stato di diritto è spesso mera forza bruta od inganno che divengono legge, nello stesso modo la forza bruta o l’inganno per impadronirsi di un oligo−monopolio sulla sovranità monetaria sono l’ovvio requisito per dare inizio a molti crimini contro l’umanità quali il signoraggio internazionale ed il ciclo della moneta ambigua trattato più avanti. Ed alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti avevano una posizione di forza: erano fra i vincitori, non avevano avuto la guerra in casa, la loro produzione e la loro economia erano cresciute mentre quelle dell’Europa avevano sofferto, e le loro riserve auree si erano ingrossate mentre quelle degli altri si erano ristrette. Quella posizione di forza venne formalizzata nel “sistema di Bretton Woods”; i vincitori della seconda guerra mondiale si riunirono a Bretton Woods e concordarono di istituire il dollaro statunitense quale valuta di riserva globale: gli altri governi si impegnavano ad ancorare le loro valute nazionale al dollaro degli Stati Uniti ed a regolare i loro pagamenti internazionali in esso, sul presupposto che il Dollaro statunitense fosse pienamente supportato da, e pienamente convertibile in oro.

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Il mondo aveva accettato quello che i leader francesi poi denunciarono come il “privilegio esorbitante dell’America”, pubblicamente stigmatizzato dal loro leader di allora Charles De Gaulle come segue:
“Il fatto che molti paesi accettino come principio i dollari alla stessa stregua dell'oro porta gli Americani ad indebitarsi, e ad indebitarsi gratuitamente nei confronti dell'estero, dato che quello che gli devono glielo pagano con dei dollari che spetta solo a loro emettere. Noi stimiamo secessario che gli scambi internazionali siano stabiliti, come avveniva prima delle grandi difficoltà del mondo, su una base monetaria incontestabile, e che non porti il marchio di alcun paese in particolare. Quale base? In verità non se ne vedono, che possano essere realmente un criterio di riferimento, altri che l'oro.”

Tale “privilegio esorbitante dell’America” altro non è che signoraggio internazionale; come ritratto nella Fattoria degli animali di Orwell, “tutti i paesi sono uguali, ma uno è più uguale degli altri”: per poter acquistare qualunque cosa da qualunque altro paese, tutti i paesi devono procurarsi il mezzo di pagamento, i dollari statunitensi, producendo e consegnando qualcosa in cambio di essi; con la sola eccezione del paese emettitore di quel mezzo di pagamento. Quel paese più uguale degli altri “acquisterà” qualunque cosa in cambio di niente: basta azionare la zecca. E cosa può frenare il suo azionarla a volontà, se non addirittura all’infinito? Quasi nulla, in realtà.
Qui le riserve auree entrano nello schema, uno schema che tratto più avanti come il ciclo della moneta ambigua; qui basti dire che all’inizio del sistema di Bretton Woods gli Stati Uniti si impegnano a convertire i loro dollari in oro al portatore; vale a dire, quello che li costringe a sostenere i loro dollari con valore intrinseco è che chiunque potrebbe esigere quel valore intrinseco in qualunque momento. Ma come specifico più avanti, questo impegno viene progressivamente svuotato sino a divenire un redditizio miraggio con lo stesso trucco usato dagli orafi quando divennero banchieri defraudando la comunità tramite la creazione di più ricevute di quanto oro era depositato nei loro forzieri. Basandosi sulla ridotta percentuale di dollari effettivamente convertiti in oro in qualsiasi dato momento, a Bretton Woods gli Stati Uniti iniziano la truffa della riserva frazionaria su scala globale, ottenendo tutto in cambio di niente… a livello mondiale.

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Da lì in poi è solo questione di tenere alta la domanda estera di dollari, ed al contrario di tenere basse le richieste estere di riscatto di dollari. Qualunque fallimento nel tenere il proverbiale dito nella diga provocherebbe le stesse immaginabili conseguenze se il resto del mondo iniziasse a richiedere qualcosa in cambio di quella massa di carta: oro, beni, pignoramenti…
Il dito nella piaga parzialmente funziona per inerzia, a partire dalla posizione di forza degli Stati Uniti alla fine della guerra, ma man mano che il bacino della fiducia straniera nell’affidabilità creditizia degli Stati Uniti inizia ad mostrare segni di perdite, ci si mette una pezza. Con le buone o con le cattive. Alcuni ritengono opportuno chiamare imperialismo il reinvestimento di una frazione del bottino del signoraggio internazionale in tali operazioni di manutenzione più o meno routinarie.
Ad esempio, sarebbe senz’altro istruttivo indagare sul perché i paesi produttori di petrolio abbiano fatto così inflessibilmente e così a lungo agli Stati Uniti il considerevole favore di accettare soltanto dollari in pagamento per il loro tanto desiderato “oro nero”, e sarebbe altrettanto istruttivo indagare su quali favori abbiano ricevuto in cambio, e su quali potrebbero essere state le loro ripercussioni sul resto di noi… Alcuni insinuano che tali favori potrebbero essere non solo paragonabili ma anche inconfessabili.

Fatto sta che il “paese più uguale degli altri” sfrutta il suo privilegio esorbitante e dal nulla crea, spende e presta all’estero quantità senza precedenti della sua moneta, con le quali sembrano non esserci più limiti, ed anche indefinitamente. Ironicamente, il signoraggio internazionale mette in grado di sedurre anche cuori, anime ed i sogni dei derubati. Una vecchia battuta dimenticata dice: “Se fai il bravo, ti porto al ristorante a vedere i sciùri (signori benestanti in milanese) che mangiano…” ed intuisci che deve trattarsi di un genitore affamato che cerca di consolare un figlio affamato, fra ironia ed ingenuità. Ci si imbatte piuttosto regolarmente in critici degli Stati Uniti che li chiamano “imperialisti”, e negli Stati Uniti che chiamano questi critici “rossi”; tali critiche si possono riassumere in un moccioso viziato che non solo ingrassa con il cibo rubato agli altri, ma ha anche tutta l’intenzione di continuare a vivere al di sopra dei suoi mezzi.

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Bene, questo è ciò di cui è fatto il “sogno americano”: noi siamo all’esterno, naso contro il vetro, a guardare i più uguali degli altri che si godono il paese dei balocchi ed a riempirci i sogni di esso, e non ci rendiamo conto che l’abbondanza che lo rende tutto possibile in primo luogo è composta da ciò di cui siamo stati derubati. E non è che essere gli Stati Uniti, il paese dei balocchi, o Qualunquelandia cambi qualcosa, come il depistaggio vorrebbe portare gli ingenui a credere; è questione di puro e semplice fuori scambio: ricevere qualcosa in cambio di meno, o addirittura di niente, e magari addirittura prenderselo con le buone o con le cattive. Così la rilevanza e la specificità di questo caso degli Stati Uniti non deve in alcun modo offuscare la nostra abilità di afferrare il meccanismo in sé stesso e quindi individuarlo ovunque ed in qualunque modo si materializzi nella storia.

E se tutto ciò non fosse ancora abbastanza quanto agli effetti della soppressione perpetrata attraverso il signoraggio internazionale, dal momento che il suo esercizio consiste nel creare potere d’acquisto fraudolento dal nulla come in qualsiasi forma di signoraggio, bisogna aggiungere anche i suoi effetti inflazionistici intrinseci, ma questo lo tratterò più avanti come parte di quello che chiamo “ciclo della moneta ambigua”.

A proposito, non è senza motivo che ci si riferisce al signoraggio internazionale anche come “esportare inflazione”. Quando un paese si mette a sfruttare la sua posizione di forza comunque conseguita creando potere d’acquisto dal nulla ed “andando a far compere” con esso in giro per il mondo, sappiamo che l’incantesimo regge sinchè e nella misura in cui gli altri paesi considerano quel potere d’acquisto reale. In cerca di indicatori affidabili di quella realtà, gli altri paesi potrebbero guardare ai suoi benessere ed inflazione: se il benessere è alto e l’inflazione bassa, allora quel paese è considerato rispettabile, solvente, ed il suo potere d’acquisto reale. Qual è il trucco? Il potere d’acquisto dal nulla in surplus è incanalato principalmente all’estero; conseguentemente, il rapporto fra denaro e prodotto all’interno rimane stabile, mentre il denaro in surplus viene usato per acquisire prodotto all’estero in cambio di nulla, e quel prodotto viene a casa ad incrementare ulteriormente il benessere nazionale. Benessere importato in cambio di inflazione esportata.
Nella precedente variante statunitense, la posizione di forza fu acquisita con la vittoria in guerra, santificata nel sistema di cambi fissi di Bretton Woods, e capitalzzata in riserve auree: le altre valute dovevano mantenere la parità con il dollaro, ed il dollaro a sua volta doveva mantenere la sua, di parità, con le sue riserve auree. Abbastanza ovviamente, gli Stati Uniti iniziarono quel ciclo della moneta ambigua che tratterò poi, il dollaro iniziò ad “inondare il mondo”, e questo andò avanti nonostante i sospetti, finchè non scatenò l’“assalto francese a Fort Knox”: la Francia “chiamò il bluff degli USA”, e quella fu la fine di Bretton Woods. Tuttavia, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto.

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Ok, basta divertirci; adesso parliamo seriamente. Dato che il legalese è solitamente architettato per consentire al subdolo di fottere l’onesto, mettiamo da parte il legalese ed andiamo al nocciolo in parole semplici. La domanda: “Qual è il nocciolo del signoraggio?” si può riformulare come: “Qual è il denominatore comune funzionale, utile, delle sue varie definizioni e forme?” E la risposta è: “Il denominatore comune, il nocciolo del signoraggio è il profitto derivante dalla facoltà di creare potere d’acquisto dal nulla; ossia, quello stesso potere d’acquisto derivante dalla facoltà di crearlo dal nulla.” Se vogliamo una parola chiave efficace sulle nostre bandiere, le fondamenta migliori sono una definizione di essa vera, esauriente, chiara, pratica e condivisa. In altre parole, quindi, in termini di definizione, possiamo chiamare signoraggio la facoltà, l’azione, il risultato: la facoltà di creare potere d’acquisto dal nulla, l’atto di creare potere d’acquisto dal nulla, il potere d’acquisto creato dal nulla. Tutte sfaccettature dello stesso crimine contro l’umanità.

Una volta che il nocciolo ci è chiaro, siamo immuni alle cortine fumogene ed alla propaganda tendenziosa e possiamo guardare con i nostri occhi. Ed ha senso suddividere la scena per ulteriore comprensione, ed anche suddivisioni precedenti potrebbero apparire più chiare di prima. In conformità ai nostri scopi pratici, considererò una suddivisione nei tipi semplici ed a grandi linee seguenti.

Il signoraggio primario, o monetario, è quello basato sul denaro fisico.
Il signoraggio secondario, o scritturale, è quello basato su qualunque forma di denaro intangibile, di quasi−denaro sfruttato di fatto come denaro a dispetto del fatto che non esiste.
Il signoraggio terziario, o finanziario, è quello basato sui titoli negoziabili, sul non−denaro sfruttato di fatto come denaro a dispetto del fatto che denaro non è. Ti vorrei offrire la mia personale bozza di definizione, che è: potere d’acquisto creato dal nulla in qualsiasi forma, fisica o dematerializzata, che non si preoccupa nemmeno più di fingere di essere denaro portandone il nome.
Si potrebbe dire che la differenza fra secondario e terziario è che, mentre in ambo i casi dei pagherò vengono scambiati come fossero denaro, un pagherò secondario pretende di essere denaro esso stesso, mentre un pagherò terziario no, e promette invece dei pagherò secondari: solo un passaggo supplementare.
Il signoraggio quaternario, o internazionale, è quello basato su differenze nella domanda ed offerta della stessa moneta in circostanze diverse, sull’indurre in qualcuno da qualche parte una richiesta artificialmente gonfiata di quella moneta.

Diciamo subito che, dovesse mai esserci qualunque ambiguità nell’ambito di queste suddivisioni o i confini fra di esse dovessero mai essere evanescenti, questo è causato dall’ambiguità nella definizione stessa di denaro, anzi di valuta a corso legale: che cosa il governo esige ed impone come estinzione del debito. Come ho detto, questo non sorprende affatto; è intenzionale ed è tanto ambiguo ed evanescente quanto le risposte ufficiali alla domanda: “Ma allora, che cosa è denaro e che cosa non è denaro?” Il suo significato, il suo scopo è come sempre lo sciacallaggio del potere d’acquisto dal nulla, in questo caso derivante dalla facoltà di spacciare come denaro quello che denaro non è. Anche questa facoltà è creazione di potere d’acquisto dal nulla e quindi signoraggio, rientra in queste suddivisioni, e queste suddivisioni servono ad evidenziare anche questo.

Dato che tutti i salmi finiscono in gloria, etimologicamente la parola “signoraggio” significa “profitto del signore che emette la moneta”, il che fa rima con la “proprietà della moneta al momento della sua emissione” trattata prima. Nella misura in cui i costi sopportati dall’emettitore per il valore intrinseco della moneta si avvicinano a zero, in quella misura è una rima baciata.