Sinossi (Sunto), 24

Dodicesimo punto: conclusione
A questo punto…
uno può partire dal presupposto che è sempre possibile fare qualcosa in generale, e che nello specifico può fare qualcosa, effettivamente ed in prima persona, per le radici di quello che sta succedendo;
uno sa chi, cosa e dove sono le radici, e sa cosa sia veramente necessario e perché: sgominare il nucleo e distruggere la pietra filosofale, così che anche il resto si possa risolvere di conseguenza;
uno sa come fare: ricostruendo abbastanza esseri umani, ad iniziare da sé, abbastanza saggi e risoluti da prevalere, uno alla volta e spalla a spalla, sul nostro deliberato sabotaggio, saccheggio e distruzione;
ed uno sa che “nessun servomeccanismo, nessun espediente, nessun surrogato ci potrà mai riuscire; soltanto tu ed io rimboccandoci le maniche.”

Se rimboccarti le maniche ti dovesse sembrare troppo… “ripido”, ricordati cosa ci hanno detto più e più volte: “non fare il passo più lungo della gamba”, e poi trasformalo in: “trova il passo della lunghezza adatta a te, e fai quello.”
Qui stiamo parlando di una questione fondamentale: venir fuori dall’apatia, paura, rifiuto, disinteresse, esitazione, procrastinazione e simili; il modo per passarci attraverso quando diventa difficile è altrettanto fondamentale: procedere gradualmente.
Che è composto da due parole: gradualmente, e procedere; in altre parole, determinare ed applicare consapevolmente la quantità appropriata di pressione e persistenza.
Prima, trova il passo della lunghezza adatta: potrebbe essere il semplice dirigere l’attenzione verso l’idea che ci si può fare qualcosa, potrebbe essere il dimostrare che si può fare qualcosa per una cosa qualsiasi, e potrebbe essere trovare qualcosa che si riesce a fare. E poi continua a far sì che il passo della lunghezza adatta venga fatto: che quello che si riesce a fare lo si faccia.
Per il solo fatto di fare un passo nella giusta direzione dopo l’altro, la considerazione di cosa sia possibile si amplia.
Ed infine tieni a mente che è stato detto che nulla rimane uguale, e quindi è vero anche il contrario: niente passi avanti non significa rimanere fermi; più piccolo ed inerme ti senti, più piccolo ed inerme continuerai a diventare.