Crimine contro l’Umanità: boom & crolli, il cosiddetto “ciclo economico”

Tutti i precedenti meccanismi di manipolazione monetaria sono passi preparatori per spianare la strada al conseguente crimine contro l’umanità chiamato “ciclo economico”: boom e crolli.
Alcuni dicono che sia normale, alcuni dicono che sia inevitabile, ed alcuni dicono persino: “ben vi sta!” Alcuni di questi ultimi lo dicono per difficoltà personale, perché non riescono proprio a tollerare che qualcuno sia in condizioni troppo buone, mentre altri lo dicono riferendosi a tali buone condizioni ottenute con l’esaurimento di risorse non rinnovabili o con lo sfruttamento di altri popoli, altre nazioni, altre regioni del mondo.
Ma poi c’è anche la componente delle buone condizioni conseguite legittimamente con buon lavoro onesto e sensato. Tenere conto e prendersi cura di tutto ciò che è necessario in modo da conseguire risultati solidi, etici, sostenibili, stabili e durevoli, è implicito nella definizione di lavoro onesto e sensato; non c’è nulla in esso per cui meritare un “ben ti sta”.
Quindi non c’è ragione al mondo perché ciò che è conseguito in questo modo debba venir meno e crollare. Nessuna ragione nemmeno per alti e bassi, non essendoci alcuna ragione per i “bassi”. Nessuna ragione, tranne una.

Una ragione chiamata condizione PTS. Come visto in precedenza, PTS sta per fonte potenziale di guai (in inglese Potential Trouble Source), e la sua definizione è: qualcuno soggetto ad una soppressione che non può farci nulla per qualsivoglia ragione, comprese il non esserne consapevole o il non considerare possibile fare qualcosa in proposito. Il risultato di questa condizione è che il PTS può causare e causerà guai a sé ed agli altri a causa di questa condizione, ritrasmettendo amplificata tramite quei guai la soppressione subìta, invece di fermarla. Inoltre, non si può fare affidamento sul PTS sinchè la situazione non sia risolta, perché è soggetto ad alti e bassi: la sua affidabilità viene valutata da parte degli altri quando è “su”, poi sperimenta dei “giù”, causando i guai quando meno te lo aspetti e perciò quando fanno più male.

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Il fenomeno degli “alti e bassi” è sia una conseguenza che un indicatore di una condizione PTS: dove c’è l’uno c’è l’altra, ed il punto è: non ci sono altre cause per gli alti e bassi che una condizione PTS.
Se consideri come esempi di “bassi”, diciamo, i crolli del 1929, 1932−1933 e 2008, potresti farti un’idea di quanto seria può diventare questa cosa della condizione PTS.

E questo è il motivo per cui ho deciso di inserire qui il cosiddetto “ciclo economico” ed i suoi alti e bassi PTS come un altro crimine contro l’umanità in sé stesso: l’ordine di grandezza. Quando getti una bomba nucleare e spazzi via un paio di milioni di vite immediatamente ed un altro paio di milioni di vite con comodo, beh, quello è decisamente un crimine contro l’umanità in sé stesso, ed in aggiunta a qualunque altro crimine perpetrato, no? Tornando agli esempi sopra, prova solo a concepire la pura e semplice quantità di speranza, crescita e slancio accumulati da un intero popolo nel corso di decenni di espansione, ed una volta che ti sei fatto un’idea del suo ammontare totale, immagina la gravità delle perdite – umane oltre che “economiche” – quando quell’ammontare totale viene fatto crollare tutto in una volta sulle teste di tutto il popolo, con spietata premeditazione. Se questo non è un crimine contro l’umanità, allora dimmi tu cosa lo è.

Sebbene alcuni possano trovare difficile da credere che sia possibile trarre profitti dai crolli, in realtà ci sono infiniti modi. Sommariamente, potremmo dire che ci siano tre livelli di approfittatori che impiegano tre diverse strategie.
I pesci piccoli giocano d’azzardo e quindi finiscono con bolle speculative con la miccia accesa fra le mani; conseguentemente alcune – o tutte – le bolle possono sfuggirgli di mano ed esplodere, e quando questo succede non vogliono essere loro a rimetterci le mani. Da cui le loro pressioni e giochi di prestigio per sbolognare le bolle a qualcun altro prima che la miccia finisca – come nei cartoni animati. Il loro bottino è quello di una catena di Sant’Antonio, di uno schema Ponzi, piramidale: quello che ci rimette ciò che gli altri guadagnano è quello lasciato con il cerino in mano quando la miccia finisce.

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I pesci grossi non hanno bisogno di giocare d’azzardo per l’ottimo motivo che truccano direttamente la roulette. Quanto segue, menzionato da Jim Marrs, torna comodo come esempio: nel 2010, un’esplosione alla piattaforma di trivellazione d’alto mare Deepwater Horizon causò un’immensa fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, che causò un’indicibile distruzione agli ecosistemi, alle economie, alle tradizioni, alle comunità, alla salute ed alle vite di innumerevoli residenti delle regioni del Golfo, compresi posti di lavoro perduti, capacità di lavorare perdute, case perdute, perdite di memoria, impatti imprevedibili sulla salute a lungo termine della popolazione, degli ecosistemi e delle economie e, ciliegina sulla torta, l’attesa dei risarcimenti promessi… A fronte di tutto questo, la Deepwater Horizon era di proprietà della Transocean e gestita dalla British Petroleum (BP), Goldman Sachs e Lehman Brothers erano i consulenti finanziari della Transocean, ed al di là che la BP ed i suoi soci della costa del golfo Goldman Sachs, Transocean ed Halliburton ebbero tutti considerevoli utili societari come risultato della fuoriuscita, qui il punto è che delle e−mail interne rivelarono che la Goldman Sachs ricavò profitti dal disastro del Golfo vendendo allo scoperto azioni della Transocean un giorno prima dell’esplosione. Gli insider della Goldman Sachs scommisero che le azioni sarebbero andate giù. E così fu. Un commentatore aggiunse che la Goldman Sachs fece lo stesso con le azioni delle compagnie aeree prima dell’undici settembre, e poi ancora con la bolla speculativa immobiliare. Afferrato il concetto?
Ultimi, ma non per importanza, i pesci veramente grossi hanno di meglio da fare che quisquilie quotidiane quali il rovinare le vite di qualche migliaio o milione di persone. Noblesse oblige, a loro tocca azionare il rubinetto stesso del denaro, in un ciclo “piccolo” o “grande” come trattato prima sotto il ciclo della moneta ambigua. Che siano bankster che inducono i clienti ad indebitarsi in modo da espropriarli nel medio termine, o manipolatori monetari ultimi che svuotano il denaro dall’interno in modo da succhiare con esso il sangue di interi popoli e poi seppellirli tutti sotto il suo crollo finale nel lungo termine, se hai afferrato gli ordini di grandezza del livelli precedenti oltre che i concetti, adesso è il momento di farsi un’idea dell’ordine di grandezza di questo livello ultimo dei boom e crolli di questo crimine contro l’umanità noto come “ciclo economico”. Di nuovo, quanto segue, menzionato da Len Clampett e citato nel sorvolo, torna comodo come esempio; tuttavia, non potrò sottolineare mai abbastanza che può non essere poi così banale concepire il reale ordine di grandezza a questo livello, per cui, per quanto rivelatore questo esempio possa essere, ti prego di non considerarlo più che un semplice antipasto fra gli antipasti, in vista delle portate principali. Nel 1891 venne inviata ai banchieri americani ed ai loro agenti una circolare confidenziale, contenente le seguenti affermazioni: “Autorizziamo i nostri funzionari negli Stati dell’Ovest ad erogare i nostri fondi in prestiti immobiliari con scadenza il primo settembre 1894, e non oltre tale data. Il primo settembre 1894, non rinnoveremo i nostri prestiti per nessuna ragione. Il primo settembre chiederemo la restituzione del nostro denaro – pignoreremo e diverremo creditori ipotecari in possesso di quanto pignorato. Possiamo prenderci due terzi delle fattorie ad ovest del Mississipi, nonché migliaia di quelle ad est del grande Mississipi, al nostro prezzo. Potremmo anche possedere tre quarti delle fattorie dell’ovest, ed il denaro del paese. A quel punto, i contadini diventeranno fittavoli, come in Inghilterra.” Devo aggiungere altro? Sì: come ho detto prima, questo non è che scaldare i motori; un caso specifico nel tempo e nello spazio da paragonare alla manipolazione monetaria globale.

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Ora, ordini di grandezza a parte, prima ho detto che non c’è ragione al mondo per i “bassi” dei “cicli economici” se non la soppressione; adesso vale la pena puntualizzare che questo vale per qualsiasi “basso”: ciclo o non ciclo, indipendentemente dal fatto che sia o meno parte di qualsivoglia “ciclo”, qualsiasi “basso” in sé stesso è soltanto questione di soppressione, punto.

La recessione è l’economia che tende drasticamente verso il basso, con produzione in calo, disoccupazione in aumento, e tutto il resto degli effetti della soppressione. La stagnazione è un grado inferiore di recessione, in quanto l’economia tende meno drasticamente verso il basso o resta persino stabile; è comunque negativa a causa del mancato benessere o miglioramento – qualunque cosa sia quel miglioramento – ed anche perché tende a durare. Gli economisti dominanti si aspettano che la stagnazione e la recessione, da un lato, e l’inflazione dall’altro, si escludano a vicenda, perché l’inflazione dovrebbe derivare da denaro abbondante ed a buon mercato il quale, come il sangue nell’organismo, dovrebbe stimolare la gente ad intraprendere, investire… ed indebitarsi con i manipolatori monetari, non c’è bisogno di dirlo. E poi la stagflazione contraddice tali aspettative dominanti, nel senso che la stagflazione è stagnazione o recessione che ha luogo in presenza di inflazione.
Dato che sono i manipolatori monetari che decidono quanto denaro esiste, ed anche in mano a chi, la causa della stagflazione potrebbe essere che, durante la fase in cui pasturano, la loro impazienza e cupidigia prendano il sopravvento, e così tengano per sé una percentuale superiore del denaro che creano e ne concedano una percentuale inferiore ai loro bersagli: noi.
Dopo tutto, abbiamo visto nell’effetto domino sopra, e qui nel “ciclo economico”, quali siano la loro meta ed il loro piano in primo luogo: il denaro creato è fatto per scorrere giù lungo la loro piramide di complici e servitori in ogni caso, quindi giocherellare un po’ con i loro rubinetti non modificherà significativamente il corso stabilito degli eventi: una bolla finanziaria che imperversa in un mondo alla fame.

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Che cosa sono inflazione, deflazione, recessione, stagnazione e stagflazione, in ultima analisi ed in primo luogo?
Come disse Thomas Jefferson con perfetta lucidità, “Se gli Americani consentiranno mai a banche private di emettere il proprio denaro, prima con l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri.” In altre parole, tali avvenimenti sono effetti, e gli effetti sono causati: sono provocati. Sono provocati dall’uomo, e dato che i loro effetti sono soppressivi, chiamiamo le cose con il loro nome: soppressione.
Einstein disse qualcosa del tipo, “I problemi importanti che ci troviamo di fronte non si possono risolvere allo stesso livello di pensiero a cui ci trovavamo quando li abbiamo creati.” E chiamando le cose con il loro nome, possiamo spostarci dal livello inferiore dei meccanismi della soppressione, nel quale continueremmo a smarrirci nel dedalo di inflazione, deflazione, recessione, stagnazione, stagflazione, e tutto il resto, al livello superiore delle intenzioni, e finalmente vederci chiaro. Anche perché, mentre ci spostiamo verso l’alto, attraversiamo il livello intermedio nel quale capiamo come tutti questi vari meccanismi condividano un denominatore comune: tutti loro non sono che meri meccanismi di trasferimento di ricchezza. Trasferimento di ricchezza il mezzo, soppressione il fine.