Crimine contro l’Umanità: reflusso bancario, camera di compensazione, associazione a delinquere

Una volta al corrente di cosa siano reflusso bancario e camera di compensazione, noti come la seconda inizi ad operare ancor prima del primo. Tuttavia, preferisco trattarli nel loro ordine logico dopo i passi trattati prima, nella sequenza del ciclo di esistenza del potere d’acquisto dal nulla.

Siamo soliti dire che niente dura per sempre, ma un barlume di speranza c’è: dicono che non puoi ingannare tutti per sempre, ma a quanto pare abbiamo un’eccezione. Alcuni di coloro che riconoscono che i banchieri creino denaro dal nulla sostengono che esso cessi di esistere man mano che chi lo ha ricevuto in prestito lo restituisce. “Sì, ho sgraffignato la marmellata… ma l’ho rimessa a posto subito!” Conosciamo da un pezzo il concetto di giustificazione, vero? E sappiamo che una delle sue tattiche è sminuire il misfatto. Ma al di là ed in aggiunta al suonare come una giustificazione e quindi avvisarci della sua intrinseca alterazione della verità, qui si sente anche uno stridore ben più forte di arrampicamento sugli specchi.

E così il banchiere metterebbe in atto quello che le madri a volte minacciano quando sono arrabbiate con i loro figli: “io ti ho fatto, io ti distruggo!” Prima il banchiere crea il suo denaro scritturale dal nulla nel momento in cui lo presta, e poi man mano che gli viene restituito lo elimina rispedendolo semplicemente nel nulla. Cenere alla cenere, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scordiamoci il passato, giusto? Anche se ciò fosse vero, non cambierebbe di una virgola il fatto che il banchiere è un usurpatore della sovranità monetaria. Infatti, la starebbe esercitando sia nel creare il suo denaro che nell’eliminarlo. Ed anche se ciò fosse vero, questo non eliminerebbe i profitti per il banchiere derivanti dal creare e sfruttare il suo denaro sinchè non lo eliminasse.

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Tuttavia, la realtà oggettiva stessa si incarica di smentire nei fatti questa tesi, che comunque non sarebbe nulla di più di un tentativo di attenuante per un crimine innegabile ed ammesso.
Ed i fatti si trovano nel bilancio d’esercizio del banchiere. (Più avanti ti darò una semplice spiegazione di esso, qui è sufficiente dire che qualunque entità economica è tenuta periodicamente a rendicontare pubblicamente i propri fatti economici misurati in denaro in questo documento, composto di vari elementi.)
Quando il banchiere crea e presta il suo “denaro”, materialmente lo fa creando una registrazione contabile nel conto del mutuatario; quella registrazione dichiara che il mutuatario è il creditore ed il banchiere è il debitore di quella somma. In aggiunta, ed in cambio del “denaro” creato e prestato, il banchiere crea un’altra registrazione contabile nei suoi conti, alla voce crediti, per il credito, che dichiara che il mutuatario gli deve la somma prestatagli.
Quando il mutuatario restituisce quella somma, solitamente a rate, cosa succeda nel conto del mutuatario dipende dal fatto che lo restituisca in contanti, dal quel conto o da un altro conto, e non ci interessa perché qui non è rilevante; ciò che ci interessa è che il banchiere trasforma il suo credito in cassa. Il banchiere materialmente lo fa creando due registrazioni contabili nei suoi propri conti: uno, alla voce crediti, dichiara che il mutuatario ha restituito la somma od una rata e riduce il credito del banchiere di quell’ammontare; l’altra, alla voce cassa, dichiara che l’ammontare ricevuto dal mutuatario è entrato nella cassa del banchiere e l’ha incrementata.

Se la tesi “cenere alla cenere”, “io ti ho fatto, io ti distruggo!” fosse vera, quando il mutuatario restituisce la somma od una rata, il banchiere creerebbe SOLO la prima scrittura contabile che riduce il suo credito di quell’ammontare, e NON creerebbe la seconda scrittura contabile che trasferisce quell’ammontare alla sua cassa. Questo sarebbe il modo in cui il banchiere eliminerebbe il suo “denaro” rispedendolo nel nulla. Creato dal nulla alla creazione, eliminato e rispedito nel nulla alla restituzione.

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I bilanci d’esercizio sono documenti pubblici. Chiunque li può analizzare, ma non è una passeggiata. Tuttavia, dicono che le cose si possono nascondere mettendole in piena vista, e c’è anche quella vecchia barzelletta in cui una formica va a sbattere contro un elefante, l’elefante dice “Fa attenzione!”, e la formica risponde “Scusa, non ti avevo visto.” Quindi facciamo un passo indietro e diamo uno sguardo più ampio.

Il denaro è la materia prima del banchiere ed i prestiti sono i suoi ferri del mestiere, quindi giocano un ruolo da protagonisti nella sua attività come pure nel suo bilancio d’esercizio. Se la tesi “cenere alla cenere” fosse vera, ed il banchiere eliminasse il suo “denaro” rispedendolo nel nulla alla restituzione non trasferendolo alla sua cassa, questo che differenze comporterebbe rispetto alla situazione attuale?
Con il reflusso bancario, ogni volta che il banchiere crea un quattrino, lo presta, e viene restituito, lui lo intasca ed esso continua ad esistere per sempre.
Senza il reflusso bancario, ogni volta che il banchiere crea un quattrino, lo presta, e viene restituito, lui lo intasca ed esso cessa di esistere per sempre.
Pensaci per un momento. Vedi la differenza?
Accumulo.
Nel medio termine, indicando come medio termine la durata media dei prestiti, ogni singolo quattrino mai creato dal nulla dal banchiere, lasciando da parte l’interesse reso nel corso del prestito che a paragone di questo diventa un beneficio secondario, si ammucchierà nelle sue tasche.

Come ho detto, il denaro è la materia prima del banchiere ed i prestiti i suoi ferri del mestiere, e come tali di gran lunga la voce principale nella sua attività; questo significa che senza reflusso bancario ci sarebbe di gran lunga meno denaro in circolazione in generale, ed in particolare una percentuale di gran lunga inferiore del denaro circolante si troverebbe nelle tasche del banchiere.
Come ho detto, se a qualcuno viene permesso di creare potere d’acquisto dal nulla, prima o poi quel qualcuno si impadronirà di tutto e di tutti. Con il reflusso bancario, questa curva ineluttabile è infinitamente più veloce ed esponenziale.

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E questo è il reflusso bancario: il banchiere rientra nel pieno possesso di tutto il potere d’acquisto che mai abbia creato dal nulla, lo mantiene in esistenza per sempre, e pertanto lo ammucchia ineluttabilmente. Ironicamente, il significato del termine sembra collegato al significato letterale del termine reflusso; solo che i suoi effetti sgradevoli sembrano piuttosto a spese degli altri che del soggetto.

Ma tutto il reflusso bancario del mondo è nulla senza camere di compensazione. Nessun uomo è un’isola, e persino il banchiere non fa eccezione; qualunque cosa non è che accordo, l’accordo implica gli altri, e persino il potere d’acquisto non fa eccezione.

Ogni banchiere sta creando ed ammucchiando potere d’acquisto sotto forma di denaro scritturale, il che equivale, in tutto e per tutto, a prendere carta e penna e scriverci sopra “un fantastiliardo di quattrini”: e quindi? Per eseguire la magia e trasformarsi in potere d’acquisto reale, deve venire accettato da qualcuno come potere d’acquisto reale. A questo scopo, i suoi compari nella legge, nella politica, nel mondo accademico e nei media sono una condizione necessaria ma non sufficiente; ci vuole ancora qualcos’altro. I suoi compari possono costringere i cittadini ad accettarlo, possono persino arrestarli, torturarli e massacrarli se mai osano chiederne il riscatto in moneta reale – il che fra l’altro è il motivo per cui sono lì e per cui sono i compari del banchiere in primo luogo –, ma poi, quale che sia la forma, assegno, bonifico o che, i cittadini lo depositeranno presso un altro banchiere. Ed un collega banchiere non è un cittadino qualunque in pugno ai propri compari. Ed i criminali più pericolosi sono quelli che si rendono conto che un’organizzazione criminale è molto più redditizia di una guerra fra banche – pardòn, fra bande –.

Il concetto di camera di compensazione nacque nel commercio: c’erano una volta due venditori ambulanti, uno di scarpe ed uno di vestiti, e li vendevano in mercati diversi negli stessi giorni. Un bel giorno concordarono di condividere le loro merci: ciascuno avrebbe dato all’altro un po’ delle sue merci, e poi, invece di pagarsi reciprocamente l’intero importo delle merci di A vendute da B e l’intero importo delle merci di B vendute da A, concordarono di compensare, vale a dire, di pagarsi solo la differenza. Una soluzione vantaggiosa per tutti.

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Poi il concetto venne adottato dai banchieri (i quali allestirono apposite stanze chiamate stanze di compensazione per svolgere questa funzione, da cui il nome per il concetto): invece di pagarsi reciprocamente l’intero importo delle transazioni dalla banca A alla banca B e l’intero importo delle transazioni dalla banca B alla banca A, concordarono anche loro di compensare, vale a dire, di pagarsi solo la differenza. Una soluzione vantaggiosa per tutti?

Il concetto di camera di compensazione mira ad incrementare l’efficienza, e l’efficienza è un rapporto costi−benefici: stessi benefici con meno costi, più benefici con gli stessi costi, più benefici con meno costi. D’accordo, ma… quali costi e quali benefici?
Nel caso dei venditori ambulanti, la compensazione porta a più scarpe e vestiti commerciati con meno denaro impiegato: i benefici aumentati sono prodotti effettivi, i costi ridotti sono denaro.
Denaro qui potrebbe essere o il denaro scritturale creato dal nulla dagli usurpatori della sovranità monetaria, o il denaro “legale” legittimamente emesso dal detentore formale della sovranità monetaria: nel caso dei venditori ambulanti questo è irrilevante, mentre nel caso dei banchieri questo è il nocciolo della questione, per l’ottima ragione che i creatori del denaro scritturale sono i banchieri.
Nel caso dei banchieri, la compensazione porta non soltanto a più denaro scritturale commerciato, ma alla circolazione del denaro scritturale in sé stessa, ed alla sua persistenza in sé stessa, con meno denaro “legale” impiegato: i benefici aumentati sono il denaro scritturale creato dal nulla dai banchieri, che circola e che persiste, i costi ridotti sono la percentuale ridotta di denaro “legale” non creato dai banchieri richiesta.

Cosa accade al concetto di compensazione, quindi, quando diviene la camera di compensazione dei banchieri, dove ad esere compensato è potere d’acquisto dal nulla? Diventa un’associazione a delinquere.
Immagina una situazione di guerra fra banche, in cui i banchieri non cooperino affatto: qualunque banchiere, ogni volta che riceve denaro scritturale creato da qualsiasi altro banchiere in qualsiasi forma, sia essa assegno, bonifico o che, risponde invariabilmente: “Ficcatelo in quel posto. Si accetta solo contante. Punto.”

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Fermati un attimo a considerarlo: voglio dire, guarda oltre il pasticcio e la paralisi, che effetto avrebbe questo sul denaro scritturale? Il potere d’acquisto dal nulla di qualsiasi banchiere non farebbe molta strada fuori della sua banca. Verrebbe obbligato a riscattarlo in denaro “legale” quasi completamente ed immediatamente. E addio al suo potere d’acquisto dal nulla.
Osserva ora a paragone l’effettivo stato di cose, in cui i banchieri cooperano fra loro: qualunque banchiere, ogni volta che riceve denaro scritturale creato da qualsiasi altro banchiere in qualsiasi forma, risponde invariabilmente: “Benvenuto, denaro!”
Fermati un altro attimo a considerare anche questo: guarda oltre la rete ininterrotta di flussi, cosa sta fluendo su di essa? Il potere d’acquisto dal nulla di qualsiasi banchiere arriverà tanto lontano, e durerà tanto a lungo, quanto quella rete ininterrotta. E qualsiasi banchiere non verrà mai obbligato a riscattarlo in denaro “legale” sin dove quella rete ininterrotta arriva e sin quando dura. Ecco perché, come ho detto prima:

Tutti i banchieri hanno in pugno i loro pari. Basterebbe che un banchiere chiamasse un collega banchiere a mantenere le sue promesse – pagare i suoi debiti nei suoi confronti in denaro vero, contante o qualsivoglia forma emessa dal vero detentore formale della sovranità monetaria – e manderebbe quel collega banchiere al tappeto. Ma i banchieri si guardano bene dal farlo per un’ottima ragione: sarebbe peggio che premere il pulsante rosso della guerra atomica, in termini di rappresaglia immediata ed annientamento totale; ed i loro colleghi che sopravvivessero ad essa non glielo perdonerebbero. Quindi, perché essere così stupidi da premere quel bottone ed uccidere la loro gallina dalle uova d’oro, specialmente se di uova d’oro ce n’è per tutti? Donde, l’associazione a delinquere: il trucco regge sintantochè nessuno chiama il banchiere a mantenere le sue promesse di pagamento? E allora tutti i banchieri si reggono il gioco ed il sacco a vicenda: accettano le reciproche promesse di pagamento e si guardano bene dal chiamarsi a mantenerle, e nel farlo mettono in piedi una rete a tenuta perfettamente stagna, dove le loro promesse circolano da conto a conto, da cittadino a cittadino, senza soluzioni di continuità ed indefinitamente, e nessuno si sogna mai di chiamarli a mantenere quelle promesse di pagamento.

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Il concetto di camera di compensazione applicato al denaro scritturale è questo: un’associazione a delinquere grazie alla quale le promesse di pagamento dei banchieri possono durare per sempre in quanto nessuno gli chiederà mai di mantenerle. Ciò chiude il ciclo in quello che viene chiamato reflusso bancario: il denaro scritturale, dopo essere stato simultaneamente creato dal nulla e prestato dal banchiere, e poi rimborsato al banchiere, da quel momento in avanti non cessa mai di esistere, e con esso la più grande truffa della storia.

Materialmente, la camera di compensazione nacque come una misera stanza sul retro dove gli emissari delle banche si scambiavano i dati fisicamente, ed ora viene messa in opera per mezzo di strumenti informatici in vari modi, a vari livelli, che abbracciano vari ambiti. Ci sono sistemi di camera di compensazione fra due banche, un gruppo di banche, le banche di una nazione, ambiti al di sopra del livello nazionale; alcune banche partecipano direttamente, altre indirettamente tramite altre banche o banche capogruppo; alcuni sistemi comunicano fra loro, alcuni no, alcuni si intersecano fra loro, alcuni si fondono, e via dicendo.
Anche le banche centrali partecipano a questi sistemi, per l’ovvia ragione che sono le emettitrici del denaro “legale” con il quale devono essere pagate le compensazioni bancarie. Ogniqualvolta una banca debba liquidare in eccesso rispetto alle sue riserve di moneta “legale”, può avere prestiti dalla banca centrale e dalle altre banche. Questo genera un labirinto di relazioni reciproche fra banche fluido ed intricato, ma non è la sua complessità il punto.

Il punto è lo scopo; lo scopo dell’associazione a delinquere è lo scopo dell’intero sistema: massimizzare l’”efficienza”, ossia, il massimo di “benefici” – il massimo di “denaro” scritturale ovunque per sempre – con il minimo di “costi” – il minimo di denaro “legale” necessario – per tutti. Tutti gli intrichi dei sistemi di camera di compensazione puntano in quella direzione; ad esempio, se con un intervallo di compensazione di 24 ore le banche accumulano un importo da compensare in moneta “legale” eccessivo, allora la compensazione scatta ad un intervallo di tempo inferiore così che tale importo non diventi così grosso, oppure quando la banca beneficiaria accumula un importo da compensare corrispondente così che si elidano a vicenda.

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Questa è un’associazione a delinquere anche perché tutti quelli che ne fanno parte sono ben consapevoli che l’altra faccia della medaglia dell’avere in pugno tutti i propri pari è che tenere in piedi lo spettacolo è nell’interesse di ognuno di loro. In termini pratici, questo si traduce nel massimizzare l’”efficienza” del sistema come visto sopra, ma anche nel prevenire il verificarsi di questi scompensi in primo luogo. Vale a dire, nell’impedire che i crediti di una banca nei confronti delle altre banche o i suoi debiti verso di esse sporgano al di fuori del loro “perimetro di sicurezza”.

Di conseguenza, emerge una strategia monopolista che governa il settore bancario come un cartello. Ce n’è per tutti, ma tutti devono rigare dritti.
Se un banchiere si monta la testa e si mette a creare troppo “denaro” dal nulla, automaticamente la banca centrale gli tira le briglie attraverso i requisiti di riserva della riserva frazionaria; se vuole aumentare le sue riserve per poterlo creare, deve aumentare troppo la sua raccolta di depositi, quindi deve allettare troppi clienti con troppe condizioni vantaggiose, vendendo così troppo sotto costo, il che provoca troppo sbilanciamento della sua compensazione bancaria per troppi debiti verso le altre banche, il che poi lo conduce alla bancarotta.

Da ultimo, ma non per importanza, anche l’aspetto legale dei sistemi di camera di compensazione ha in serbo qualcosa. Essendo essenzialmente accordi privati, sin dal loro inizio i sistemi legali hanno avuto la tendenza ad occuparsene molto poco e passivamente, e come puoi immaginare questa è una grande fonte di opportunità per i manipolatori monetari.
La base di tali opportunità si potrebbe paragonare al fenomeno dell’entanglement quantistico in fisica: quando si verifica qualcosa nel punto A, qualcosa si verifica nel punto B, quindi ci deve essere una connessione fra A e B, ma a noi non sembra dato conoscerla. Questo proietta la fisica nella metafisica della realtà, con un potenziale molto promettente per il futuro dell’umanità: se non riusciamo a trovare il collegamento nei campi che abbiamo già sondato, troviamo altri campi nei quali cercarlo.

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E questo proietta l’attività bancaria nella metafisica della manipolazione monetaria, con un potenziale per il futuro dell’umanità in qualche modo più discutibile: se all’interno del sistema stagno di camera di compensazione dei banchieri non ci è dato conoscere il collegamento fra potere d’acquisto che cambia di mano nel punto A e potere d’acquisto che cambia di mano nel punto B, dove altro cercarlo?

Una meta dei banchieri, dei manipolatori monetari, è il monopolio sulla creazione, certificazione, circolazione e persistenza del potere d’acquisto, al di sopra di qualsiasi giurisdizione. Ed i loro piani sono decisamente a buon punto.
I loro sistemi di camera di compensazione nel loro complesso, all’interno del contesto giuridico favorevole amorevolmente fornito dal banchieri e dai loro compari, sono la spina dorsale.
Man mano che avanziamo verso quella meta, man mano che loro conseguono il monopolio illimitato, gradualmente ed impercettibilmente TUTTO il potere passerà nelle mani dell’associazione a delinquere, della casta dei banchieri e manipolatori monetari, e tutti i cittadini diverranno totalmente impotenti alla loro mercè, anche se per lo più inconsapevoli a causa della gradualità e della manipolazione.
Monopolio illimitato significherà libertà illimitata nella creazione, certificazione, circolazione e persistenza di tutto il potere d’acquisto. Ciò significherà libertà illimitata di creare potere d’acquisto nelle loro mani e di spostarlo ovunque, e libertà illimitata di chiedere riscatti per il potere d’acquisto nelle nostre mani e di cancellarlo.

Sentiamo parlare di “riciclaggio di denaro sporco”, e lo vediamo strumentalizzato come giustificazione per una sorveglianza orwelliana sempre crescente su ciascuno di noi. Beh, che cos’è il riciclaggio di denaro sporco? Consiste nel rendere il potere d’acquisto, solitamente in forma di denaro, abbastanza irrintracciabile ed accettabile. Una volta il denaro era fisico, ed aveva persino dei numeri di serie sopra, quindi c’erano elementi oggettivi in base ai quali lo si poteva tracciare, mentre adesso il denaro è “dematerializzato”, ed ha perduto i suoi numeri di serie persino prima di perdere la sua forma fisica; non che questo faccia molta differenza, perché il rintracciamento viene comunque assegnato a qualche entità giuridica, che a sua volta si preoccupa degli aspetti pratici. E si dice che i sistemi dei banchieri sarebbero essenziali per tale sorveglianza rendendo tutto più tracciabile.

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Ma i sistemi dei banchieri continuano a diventare sempre più oligo−monopolisti, chiusi ed a tenuta stagna. Ed anche sempre più al di sopra ed al di là di qualsiasi giurisdizione, obbligo di rendicontazione e facoltà d’ispezione. E sempre più potenti. Man mano che il potere monetario non tenuto a rispondere diventa sempre più potente del potere legale tenuto a rispondere, man mano che lo strumento diventa più forte della mano al servizio della quale dovrebbe presumibilmente essere, sempre più la domanda dovrebbe risuonare forte: Chi prende ordini da chi? Per chi sono essenziali i sistemi orwelliani dei banchieri?
Ed un’altra ovvia domanda ne consegue: chi meglio degli onnipotenti proprietari di tali sistemi al di sopra della legge, oligo−monopolisti, chiusi e stagni potrebbe essere nella posizione perfetta per perpetrare su un ordine di grandezza senza eguali esattamente ciò che, a quanto si dice, essi dovrebbero aiutare il potere legale a prevenire? I sospetti che oggi nutriamo, quali quello che le banche e persino le banche centrali ammassino il loro reflusso bancario nei paradisi fiscali, e che i flussi di “denaro” attraverso la Banca dei Regolamenti Internazionali, la banca centrale delle banche centrali, siano al di là di ogni immaginazione oltre che al di là di ogni giurisdizione e molto al di là del bene e del male, mentre noi dobbiamo rendere conto di ogni capello che abbiamo in testa, saranno nulla al confronto della certezza della nostra schiavitù economica finale e senza limiti.

E così, nulla si crea – moneta del banchiere ESCLUSA –, e nulla si distrugge – moneta del banchiere INCLUSA –.
A proposito, i meccanismi fraudolenti relativi al “denaro” creato da coloro che non sono il detentore formale della sovranità monetaria e quelli relativi al “denaro” creato dal suo detentore formale sono alquanto distinti, ed andrebbero studiati come tali, in modo da capire più chiaramente e completamente quale si applichi dove, indipendentemente da qualunque altro si applichi dove.
Il momento di tirarne le somme nel complesso è quando ci si domanda: tutto questo si riflette nello stato dell’economia e del mondo intorno a noi?
Paragonare le tendenze statistiche nel tempo delle fortune dei banchieri e dei manipolatori monetari, e delle sventure in parallelo del resto del mondo parla da sé, e la dice lunga.

Proprio come la sovranità monetaria usurpata e la riserva frazionaria rendono possibile creare potere d’acquisto dal nulla, il reflusso bancario ed i sistemi di camere di compensazione rendono possibile a quel potere d’acquisto il persistere per sempre ed il circolare praticamente ovunque; quindi, se la creazione di potere d’acquisto dal nulla è un crimine contro l’umanità, lo sono anche la sua persistenza e la sua circolazione, ed anzi lo sono ancora di più.