Guerre fra poveri – la domanda giusta, 3

Ho sentito una battuta una volta: Come fai a capire quando un politico mente? Le sue labbra si muovono. E allora la verità qual’è? Ovviamente la vera risposta alle crisi sta dietro le domande giuste.

La domanda giusta – l’ovvia domanda vera – è: “Perché non c’è abbastanza per tutti?” “Perché c’è una guerra fra poveri – perché c’è bisogno di aiuti e carità – e perché i conflitti sembrano insanabili – in primo luogo?”

Questa domanda inizia come un sussurro, ma poi inizi a guardarti attorno, a guardare il tipo di mondo che ci circonda: stiamo patendo la fame in un deserto? Quindi, parte della domanda giusta è chiederci: com’è possibile che la gente faccia la fame in un mondo traboccante di abbondanza di tutte le risorse di cui si potrebbe avere bisogno, che non aspettano altro se non di venire usate? E allora cos’è che manca, esattamente? Che cosa, esattamente, non è lì dove dovrebbe essere? E man mano che ti soffermi su questa domanda, strano a dirsi, il suo sussurro continua a farsi più forte ed a suonare sempre più come un tuono.

Cos’è questa crisi, dunque? È la crisi, ci dicono. Il perché della crisi è la crisi. Dico, non vorrai prendere per buona la domanda stessa come una risposta valida, no?

La prima regola generale da adottare è: ogniqualvolta e ovunque ci sia una guerra fra poveri, appena ti rendi conto che si tratta di una guerra fra poveri, smetti di sprecare tempo ed energie a schierarti con una qualsiasi parte di essa contro una qualsiasi altra parte di essa ed inizia ad indagare su di chi faresti il gioco se ti schierassi beatamente con qualcuno contro qualcun altro: chi è che sta facendo in modo che non ce ne sia abbastanza per tutti?

L’infinito esiste: sono le guerre fra poveri, le guerre fra inconsapevoli, le guerre fra irrazionali, a meno che e fino a quando essi non localizzino e risolvano le vere terze parti nascoste che le fomentano.