Chi cerca trova
E adesso immergiamoci per un attimo nell’ovvio collegamento fra cercare e trovare.
Uno non riesce ad affrontare qualcosa, e così rivolge la propria attenzione ad altro… per distoglierla da quello. Nella sua mappa c’è un’area proibita, e per restarne lontano i suoi movimenti devono essere meno liberi, più limitati e tortuosi.
E poi, per come vanno queste cose, man mano quello che non si riesce ad affrontare tende a moltiplicarsi, e la risultante riduzione della propria libertà di guardare e di muoversi si fa sempre più stringente.
Meno si è disposti ad affrontare le cose, più esse si fanno complesse dal proprio punto di vista.
Ma se questo è vero, allora probabilmente è vero anche il contrario.
Uno affronta i problemi per risolverli: cerca le cause, e le risposte dovrebbero portarlo da qualche parte. Ma quando indaghi sul perché di qualcosa, come prendi le misure del perché che trovi?
Ci sono tre tipi di perché: perché sbagliati, perché inutili, e veri perché. La differenza fra loro è: dove ti portano quando li usi? Basandoti sul perché trovato, agisci: se la situazione peggiora, è un perché falso; se la situazione resta la stessa, è un perché inutile; se ti dai una manata sulla fronte ed incominci a renderti conto del perché questo e perché quello, e ad immaginare e pianificare cosa puoi fare, inizi a farlo, e la situazione migliora, è un vero perché. Un vero perché ha due caratteristiche chiave: è il tassello mancante che rivela il puzzle, e fa venire in mente cosa si può fare.
E questo lo si può vedere anche in termini di complessità: un perché sbagliato fa sprofondare in ulteriore complessità, un perché inutile non porta nuova luce, mentre un vero perché apre una porta, e più essa si apre più la situazione si fa semplice, chiara e gestibile.
In altre parole, le risposte vere, i veri perché, sono fondamentalmente semplici. Dopo tutto, se una risposta in sé stessa aggiunge ulteriore complessità, è veramente una risposta?
Perciò, quando qualcosa ti sembra complesso e difficile, tu puoi farci qualcosa; non è immutabile, ma dipende da quanto sei disposto tu ad affrontarlo.
E così, non solo hai il diritto di sapere, non solo ne sei all’altezza, ma lo troverai sempre meno complesso e difficile man mano che lo affronti e trovi i veri perchè. Come dice il detto, chi cerca, trova.