L’economia come religione: altri culto, dogmi, e sacerdoti

Una cosa è Mammona come culto nel senso del denaro come meta ultima e al diavolo il proprio prossimo, altra cosa è l’Economia come culto nel senso dell’adorare le teorie economiche come dogmi sacri, in particolare quelle false; in entrambi i casi si è il prodotto di successo di una manipolazione profondamente maligna, ma nell’ultimo caso, in aggiunta, uno o c’è o ci fa.

Coloro che hanno brillantemente denunciato come la scienza economica sia stata trasformata in un culto hanno usato il termine “religione”, ma mentre questa è una grande impresa da parte loro, faremmo meglio ad indicare una distinzione fra religione e culto: un culto non è che una religione il cui spirito e la cui ricaduta originali, positivi, sono stati infiltrati da soppressivi e fonti potenziali di guai, ed avvelenati con arbitrari come una delle loro tattiche, con la conseguente degradazione e prodotti degradati distruttivi. Dall’aiuto al tradimento, da causa ad effetto, dalla liberazione alla riduzione in schiavitù: ci siamo già stati, abbiamo già visto il film, vero?

Dove abbiamo a che fare con la scienza economica trasformata in una religione o, per meglio dire, in un culto, stiamo avendo a che fare con una materia razionale e vitale trasformata in una soppressiva a furia di arbitrari. Ho trattato in precedenza, nella sezione Crimini contro l’Umanità: il conto, cosa sia un arbitrario, e quanto esso sia una questione seria; adesso aggiungo che dogma è un sinonimo di arbitrario: un dogma non è che un arbitrario in abiti sacerdotali, e questi ultimi non sono che un trucco per dargli forza.

Gli economisti e simili possono così assurgere al rango di una classe sacerdotale, una classe sacerdotale appartenente alla specie tecnocratica. Ed una classe sacerdotale tecnocratica ha un ruolo preciso nel corso di una discesa agli inferi totalitaria: quando i governanti “eletti” hanno esaurito la loro credibilità agendo negli interessi dei loro burattinai, possono venire sostituiti con governanti “tecnici”; questi presentano il vantaggio di eliminare il fastidio di dover rispondere all’elettorato, e di fare non quello che vuole “l’elettorato”, ma quello che detta il “Verbo tecnico”; perciò, quando questa sostituzione va in scena, puoi scommetterci che quegli stessi burattinai hanno da lungo tempo il pieno controllo anche di quel “Verbo tecnico”.

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Nel campo avverso, che la scienza economica abbia conseguito con successo uno status religioso, o di culto, è confermato dal fatto che l’accettazione del “Verbo dell’economia” sia un articolo di fede. Fede cieca. A furia di facciate a colonne, abiti scuri, e dell’arte di “assumere l’apparenza del potere finchè la gente non te lo dà”.
Come commenta Nuri a proposito di questo aspetto, “non a caso ai “laici” non è disponibile la giustificazione razionale per il testo sacro economico, né è concesso mettere in discussione. Se il capitalismo è una religione, allora qualunque sospetto riguardo all’integrità del sistema, particolarmente quelli che si focalizzino sui meccanismi specifici della sua effettiva incarnazione fisica (quali l’espansione monetaria, le banche centrali, o la riserva frazionaria) potrebbe essere visto come sacrilegio, eresia, blasfemia, oppure complottismo.”
Solita vecchia storia di difetti umanoidi e potenti media addomesticati… Tuttavia, qua e là alcune scheggiature in quelle facciate a colonne indicano che la fede di quacuno, a furia di impoverimento e ruota del criceto perenni, inizia a vacillare.

È stato detto che, di tutti i nostri compiti ed abilità, il distinguere ed individuare le personalità sociali ed antisociali ha l'importanza più elevata, e qui abbiamo un’applicazione pratica: se rimuoviamo soppressione e PTSness da un qualunque argomento, quell’argomento recupera la sua etica originale, e quindi anche la sua razionalità, comprensibilità e produttività. Gli strumenti invertiti, distruttivi, contengono un potenziale positivo perché, se sono stati invertiti, originariamente contengono un potenziale positivo; perciò, rimuovendo l’inversione, il positivo può riemergere. E la scienza economica non fa eccezione. Come ho detto nella sezione Non all’altezza?, tu hai con certezza il diritto di sapere ed il diritto di capire, e qualsiasi cosa può e deve essere rendicontata in modo tale che qualsiasi non specialista la possa capire. Ormai sei ben consapevole che c’è un braccio di ferro fra chi vuole sapere e chi vuole nascondere, perché una volta rimossi abbastanza veli si può capire se ciò che si ha davanti al naso stia in piedi, abbia senso, sia etico, oppure no.

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Sappiamo come in presenza di fede cieca umanoide e potenti media addomesticati sia possibile un clima di oscurantismo umano ed economico, nel quale la società può venire spazzata da qualcosa di persino peggio delle demonizzazioni vacue: bislinguaggio economico in salsa di culto. Si tratta di qualcosa con cui abbiamo già dimestichezza, tanto il bislinguaggio orwelliano quanto i dogmi dei culti, perciò qui è sufficiente riportare gli esempi fatti da Nuri:
Si scrive “espandere la base monetaria”, ma si legge “svalutare la valuta”; quel che si perde nella traduzione è: “quanto potere d’acquisto Robin Hood toglie a chi per darlo a chi?”
Si scrive “Orco Cattivo della deflazione”, ma si legge “sana deflazione”; quel che si perde nella traduzione è che “quando le cose migliorano c’è più prodotto per lo stesso denaro”.
Si scrive “stabilità dei prezzi”, ma si legge “la creazione di denaro procede di pari passo con l’aumento del prodotto interno lordo”; quel che si perde nella traduzione è: “in quali mani viene creato il nuovo denaro? Quelle di chi ha aumentato la produzione, quelle di chi ha affidato i propri risparmi al denaro, o quelle dei manipolatori monetari?”
Si scrive “combattere l’inflazione”, ma si legge “lupi da pastore”; quel che si perde nella traduzione è: “le autorità della banca centrale stesse, dichiaratamente incaricate di combattere l’inflazione, ne sono la causa”.
Si scrive “libero mercato”, ma si legge “nessuno è più schiavo di coloro che credono falsamente di essere liberi”; quel che si perde nella traduzione è: “che ne è della libertà d’incontro fra domanda ed offerta laddove una terza parte nascosta manomette la loro unità di misura a proprio vantaggio?”
Si scrive “crescita”, ma si legge “ruota del criceto”; quel che si perde nella traduzione è: “il parassita che aumenta artificialmente il metabolismo del suo ospite a proprio vantaggio e distruggendo l’ospite e l’ambiente”.
Si scrive “tassi di mercato”, ma si legge “la coda dimena il cane, o, l’esatto opposto”; quel che si perde nella traduzione è: “coloro che sostengono che il libero mercato si autoregola sono proprio la casta che ha il controllo totale delle sue grandezze monetarie quali tassi di interesse e massa monetaria”.