Introduzione, 3
È puro buonsenso che si debba imparare a camminare prima di poter imparare a correre, e l’apprendimento procede per sequenze e per gradi: il successivo poggia sul precedente. Ma qui c’è più di quello che sembra, dato che le difficoltà conseguenti ed il fraintendimento che le causa non si verificano simultaneamente. C’è un ritardo fra di loro, e la questione decisiva è se tu sia al corrente di questo ritardo oppure no. Non cercare la causa del problema dove lo stai avendo apparentemente; non solo stai sprecando tempo ma, cosa questa molto peggiore, sei a rischio di lasciar perdere, convinto di non essere capace di trovarla e quindi di risolverla. La ragione è che hai sbagliato indirizzo: l’indirizzo giusto è quello che hai appena oltrepassato. Se inciampi mentre impari a correre, prima cerca attentamente le tue lacune nel camminare, e solo dopo nel correre. Gli ultimi passi che pensi siano a posto sono proprio quelli che ispezionerai più accuratamente. Ed il primo posto dove farlo è nel tuo dizionario: c’è qualcosa che non capisci completamente proprio nella definizione stessa? O nelle basi e nei simboli di quel dizionario? Chiarisci quello, prima. E non dimenticarti mai di quel ritardo da lì in avanti: ovunque tu sia, ogniqualvolta inciampi, prima ispeziona il passo proprio dietro di te.
Anche se pensieri e idee non hanno massa e dimensioni fisiche, tuttavia consumano il tuo spazio mentale come se le avessero. Particolarmente quando ne stai imparando di nuovi che ancora non conosci e devi capire. Man mano che la tua mente si satura la tua comprensione si spegne perché quando tieni tutto in mente spendi troppa attenzione solo per tenere tutto in posizione, e così te ne resta troppo poca per lavorarci su. In circostanze del genere, l’universo materiale torna molto comodo: non c’è come toglierti la moneta di tasca e sparpagliarla sulla scrivania per contarla. Liberi la tua attenzione dalla massa dei pensieri scaricandola sulla massa materiale: proprio come i bambini che giocano con i giocattoli, assegni ogni elemento dell’idea ad un pezzo di cianfrusaglia, e poi metti in scena quell’idea fisicamente; oppure ti nomini disegnatore e la disegni, non importa quanto grossolanamente. Se riesci a districarla, l’hai capita; se non ci riesci, sai che ci sono delle parole o simboli fraintesi da trovare e chiarire.