Il soppressivo e la fonte potenziale di guai

Esiste una condizione specifica chiamata fonte potenziale di guai. È definita come qualcuno che è soggetto ad una soppressione e che non può farci nulla per contrattaccare. (Usando le iniziali inglesi del termine fonte potenziale di guai, Potential Trouble Source, ed il suffisso “ness” che indica una condizione o stato, ci si riferisce ad una persona soggetta a questa condizione anche come PTS, ed alla condizione come PTSness.) Possono esserci molte ragioni per cui uno non può farci nulla, ma primeggia fra di esse il non essere consapevole di venire soppresso – uno non individua la soppressione per quello che è: soppressione; oppure considera di non poterci fare nulla – quella considerazione impedisce qualsiasi tentativo e quindi qualsiasi possibile successo: apatia. In quella misura, si è una fonte potenziale di guai: soggetto a commettere errori, a causare guai, magari convinto di stare facendo la cosa giusta o la sola cosa possibile.

Questa condizione è uno dei fattori di maggiore importanza lungo il nostro percorso; perché? Perché non c’è limite al danno che le fonti potenziali di guai possono causare. Guai seri, enormi, decisivi. Esempi? Fanatici, bambini soldato, contribuenti, vittime, malaticci; rendo l’idea? Ma questo è giusto per incominciare… infatti:

Un’osservazione molto importante è che quello sul palcoscenico, quello che causa il subbuglio, quello che materialmente compie la distruzione, è la fonte potenziale di guai – ormai non più semplicemente potenziale, in effetti. Il vero soppressivo è quello nascosto dietro le quinte, che non sta facendo nulla solo apparentemente. Il vistoso burattino, e l’invisibile burattinaio.

Un’altra osservazione molto importante è che i veri soppressivi sono una minoranza, e che il soppressivo non ha alcuna forza propria; tutta la sua forza è quella di coloro che può riuscire a trasformare in fonti potenziali di guai. Ecco perché a mio modo di vedere essere una fonte potenziale di guai è un fatto molto più grave persino dell'essere soppressivo: se non fosse per la fonte potenziale di guai, il soppressivo sarebbe innocuo. Come uno scorpione infilzato e sigillato in una teca dalla nostra consapevolezza.

Il soppressivo e la fonte potenziale di guai, 2

Un soppressivo vede permanentemente chiunque altro come un nemico da uccidere o dal quale essere ucciso, e le fonti potenziali di guai sono abbastanza soppresse da ritrasmettere ed amplificare l’intenzione del soppressivo invece di riconoscerla e fermarla; conseguentemente, finchè ci saranno soppressione e PTSness non risolte, qualunque struttura sociale come i governi verrà costantemente distorta per mirare al potere assoluto, al controllo assoluto, ed in definitiva alla soppressione. Non è più complicato di così.

La ragione di base per cui le cose buone e le civiltà decenti non durano, la ragione di base per fallimenti e guai e guerre, è questa e soltanto questa: troppa PTSness. Vale a dire, troppi di noi troppo PTS, e questo è tutto.

Parlando della radice delle cose, più nota come denominatore comune, o come costante in contrapposizione alle variabili, è stato detto che la tendenza di tutti i governi umani è ridurre il grosso della società a meri automi di miseria. Ed è stato detto anche che il crimine fondamentale è ESSERE LÌ E COMUNICARE. Noi ora sappiamo come un soppressivo veda TUTTI i suoi simili, e perché. Diventa quindi ovvio e lampante perché ci sia una tale tendenza universale, e perché ci sia un tale crimine fondamentale in primo luogo. Soppressione? Non esattamente; non del tutto. PTSness. Troppa PTSness. Troppi di noi troppo PTS.

Un’ulteriore osservazione molto importante è che la fonte della soppressione è sempre una persona, mai un’idea, una cosa, una condizione, o qualsivoglia d’altro. Come ho detto in precedenza, le cose non accadono spontaneamente, le cose vengono causate, ed il fattore causativo ultimo sono le persone: quando qualcuno viene martellato come un chiodo, l’intenzione è nella mano, non nel martello. Conseguentemente, quando l’oppressione sembra risalire a un’idea, una cosa, una condizione, o qualsivoglia d’altro, la domanda conseguente è: chi? Quale mano sta maneggiando il martello, quale qualcuno sta usando quel qualcosa per martellare qualcun’altro?

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L’espressione “A è PTS di B” significa che A è soggetto ad una soppressione che ha origine da B; man mano che l’espressione diventa comune potrebbe venire usata indicando come B un qualcosa invece di un qualcuno. Sta alla nostra vigilanza non perdere mai di vista che quando B è un qualcosa, allora implica implicitamente un qualcuno dietro quel qualcosa. Uno non è PTS di uno stato degradato; uno è PTS di chi si assicura che rimanga in quello stato, sia esso sé stesso o chiunque altro.

Un soppressivo è uno che dà origine ad una pressione soppressiva contro i propri simili; una fonte potenziale di guai è uno che riceve quella pressione e, invece di impedirne la diffusione riconoscendola e fermandola, la ritrasmette contro di sé e contro gli altri. Un soppressivo è causa, una fonte potenziale di guai è effetto invece di essere causa.

Ma quel che è persino peggio è che la fonte potenziale di guai non si limita a ritrasmettere, che è già imperdonabile di per sé, ma come se non bastasse amplifica. E noi sappiamo che la potenza del segnale che esce da un amplificatore equivale a migliaia, milioni di volte la potenza del segnale che vi entra.

Alcuni dicono: "segno dei tempi", ma questo è un termine improprio. Le cose vengono causate. E la causa è l’intenzione. Non c’è nessun "segno dei tempi"; c’è "segno di PTSness", "segno di apatia", "segno di apatia da PTSness non risolta".

Il soppressivo è la causa responsabile della malattia potenzialmente letale, la fonte potenziale di guai è la causa responsabile per la sua epidemia effettivamente letale, ciascuno di noi è la causa responsabile del consentire a qualsiasi fonte potenziale di guai di esserlo e di far questo. Ed in cima a tutto questo, il coperchio della trappola sarà sigillato dallo spostamento di personalità delle vittime che assumono l’identità dell’carnefice.