Dai beni al denaro

I mezzi di pagamento si evolvono col tempo dai beni, ai beni di riferimento, a quel che si definisce genericamente denaro. A questo stadio, possiamo chiamare denaro qualsiasi mezzo di pagamento che non sia direttamente prodotto, i beni o i beni di riferimento dotati del vero valore diretto. La ragione dell’evoluzione è che ciò che chiamiamo denaro – supponiamo siano monete – ha le seguenti qualità aggiuntive:

Ø  Mezzo di Scambio

Il denaro è un mezzo di scambio migliore dei beni: A ha un pesce e vuole due uova, B ha due uova ma non vuole pesci; A deve trovare un C che voglia il pesce in cambio di qualcosa che B accetterà in cambio delle uova. Complicato, vero? Meglio fare uno schizzo. E non è che il caso più semplice. Invece, chiunque accetterà denaro in cambio.

Ø  Unità di Conto

Quando si tratta di misurare, la cooperazione di gruppo ha un requisito: l’unità di misura, in modo che quello che A intendeva ieri quaggiù e quel che B intenderà domani laggiù siano facilmente confrontabili; come il linguaggio, questa uniformità è un accordo, e come tale è la base su cui diventa possibile cooperare. È molto più pratico quando tutti i pesci, le uova, le mucche, le pecore ed il grano si possono paragonare tutti tramite la stessa unità di misura.

Ø  Divisibile

Mentre una mucca od una casa non sono facilmente divisibili, il denaro può avere qualsiasi numero di comodi multipli e sottomultipli.

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Ø  Sostituibile (Intercambiabile)

Il fatto che una coscia di pollo non sia lo stesso che un petto di pollo rende la divisione di un pollo pressochè inutile; d’altro canto, tutte le unità, multipli e sottomultipli del denaro sono uguali fra loro.

Ø  Portatile

Va da sé che per favorire i flussi di gente e di prodotti il denaro dev’essere più facile da maneggiare dei beni. E il denaro, diversamente dai beni, può venire liberamente progettato in tal senso.

Ø  Durevole

Il cibo va a male. Il denaro come oggetto è progettato per resistere, in modo che non ci sia bisogno di prendersi cura del nostro potere d’acquisto per impedire che svanisca.

Ø  Riserva di Valore

Ma il denaro dovrebbe essere progettato per resistere non solo in quanto oggetto. Supponiamo che il denaro fosse fatto di amianto: prima della scoperta che l’amianto è cancerogeno il suo valore era alto, dopo è sceso a zero, mentre quel denaro in quanto oggetto non è cambiato.

Abbiamo il diritto di preservare nel tempo i sudati frutti del nostro lavoro, e in particolare abbiamo il diritto di proteggerli dalla soppressione? Sì, ma dobbiamo valutare attentamente come, per non ricadere nella soppressione attraverso uno spostamento di importanza dal valore reale al parassitismo.
I prodotti reali deperiscono, e richiedono risorse per contrastarlo; se il denaro non deperisce, esso diventa una riserva di valore più desiderabile dei prodotti reali. Questo può indurre la crescita artificiale del valore del denaro rispetto al valore reale, come visto prima nell’induzione della crescita del valore intrinseco. Questo aumenta il potere di chi ha denaro rispetto a chi produce il valore reale. E questo incentiva il capitalismo: prestito di denaro ad interesse, lucro del creditore scaricando il rischio d’impresa sul debitore, induzione dolosa al fallimento di quest’ultimo, e speculazione finanziaria a detrimento della produzione di valore reale. In altre parole, il rischio è incentivare il parassitismo soppressivo ai danni di ciò che ha realmente valore, di chi lo produce, e della collettività.

Il fatto che il denaro possa essere quello che viene chiamato riserva di valore non dipende soltanto dalla sua resistenza come oggetto, ma anche e persino di più dalla sua resistenza in quanto qualcos’altro. Definire cosa sia quel qualcos’altro significa definire cosa dà valore al denaro. O a qualsiasi cosa, se è per questo.

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Forse che una qualsiasi cosa ha un qualsiasi valore dove non c’è nessuno? Non esiste una cosa come il valore intrinseco, in realtà: le cose non hanno valore di per sè stesse, per quanto potenzialmente di valore possano essere, sinchè qualcuno non ritiene che lo abbiano. Il valore è una considerazione. Le considerazioni sono fatte dalle persone. E la vita e la storia mostrano che si dà il caso che le persone cambino idea oppure no, per una quantità di ragioni.

Quindi quando diciamo che un dato denaro o un dato bene ha valore intrinseco, stiamo dicendo che siamo noi a considerare che lo abbia. Potremmo considerarlo perché ha effettivamente un’utilità diretta per la sopravvivenza come il cibo, o perché è utile in qualche maniera meno diretta, e potremmo essere stati indotti a tale considerazione da qualcuno con un tornaconto personale. Comunque sia, qualsiasi denaro o bene è una riserva di valore nella misura in cui noi consideriamo che in futuro continuerà a venire riconosciuto ed accettato come avente valore, intrinseco o meno, e quindi potere d’acquisto, il che sarà a sua volta il risultato di considerazioni, e tutte queste considerazioni come tali potrebbero essere soggette a cambiamento nel tempo.

Detto questo, mentre tutto il denaro ha più o meno tutte le altre qualità aggiuntive qui sopra, non tutti i tipi di moneta sono uguali relativamente all’avere il cosiddetto valore intrinseco, all’essere riserva di valore. Al contrario, questo è l’aspetto importante nel quale guardare più approfonditamente adesso.