Mammona, il dio denaro: il culto, i dogmi ed i sacerdoti

La demonizzazione del denaro come lo sterco del demonio è comune. È stato detto in infiniti modi: “Mammona, figlio di Satana, ti dò libero accesso a questo mondo.” “Mammona è insofferente delle regole del padre, e brama a formare il suo proprio regno di fuoco e di sangue.” Alcuni ridicolizzano quelli che personificano il male e lo chiamano Satana, ma vale la pena di investigare sulla manipolazione di coloro che ridicolizzano come e più che sulla manipolazione di coloro che vengono ridicolizzati. Per quanto ci riguarda, sappiamo già che ci sono intenzioni malvage; ciò che interessa a noi è arrivare da qualche parte, e per arrivare da qualche parte ciò che ci interessa è come, esattamente, abbia luogo questa demonizzazione.

Perciò la novità è che penso possiamo finalmente definire esattamente di che cosa si tratti. Non è il denaro in se, che come mezzo di credito, pagamento e scambio è essenziale; è il suo sfruttamento come cavallo di Troia: sono le manipolazioni monetarie. Dopo tutto, sappiamo bene che le cose vengono prese di mira da soppressivi, criminali, fonti potenziali di guai ed imbecilli nella misura in cui sono di valore, vero?

Un primo ordine di manipolazione è indurre la gente educativamente ad una visione complessiva del mondo e dell’esistenza denarocentrica ed al culto denaro, non importa quanto consci od inconsci, con tutte le conseguenze risultanti in termini di azione di terza parte all’interno dell’intera umanità.
Il nostro lavaggio del cervello denarocentrico potrebbe essere difficile da vedere a causa di quello che è stato chiamato “il problema del pesce nell’acqua”: esso abbraccia e plasma ogni e qualsiasi aspetto delle nostre esistenze proprio come l’acqua fa con i pesci i quali, essendo nati nell’acqua, educati nell’acqua, ed avendo condotto le loro intere esistenze nell’acqua, danno l’acqua per scontata ad un punto tale che difficilmente possono anche solo individuarne la presenza o concepirne l’assenza o qualsiasi alternativa ad essa.
Infatti, l’economia è al servizio della gente; la vita è il fine, il denaro è il mezzo. E quando questo viene ribaltato e la gente diventa al servizio dell’”economia”, ed il denaro diventa il fine e la vita il mezzo, gli spacciatori di quest’idea agiscono da terza parte perché un’idea del genere ci mette tutti l’uno contro l’altro, ed a quel punto qualsiasi crimine contro l’umanità, la vita, e l’ambiente che sostenta tutti noi, diviene non solo possibile, ma perfettamente giustificato. E siamo tutti condannati.

Mammona, il dio denaro: il culto, i dogmi ed i sacerdoti, 2

Un secondo ordine sono i manipolatori monetari che si autoproclamano i sacerdoti monopolisti del culto: “C’è un solo dio ed è il denaro, e noi siamo i suoi sacri, salvifici e divini sacerdoti. Inchinatevi a noi!”
Non siamo nati ieri, ed ormai sappiamo bene come va con i re nudi: l’intero loro castello di carte sta in piedi sinchè veniamo soggiogati a non osare dirci l’un l’altro cosa c’è davanti ai nostri nasi: la loro sgradevole nudità.
E sappiamo ancora meglio come tali sacerdoti inventino gli dei o la loro relazione privilegiata con essi al preciso scopo di coprire sé stessi ed i loro misfatti e manipolazioni monetarie con la dogmatica luce riflessa degli “dei”.

Un terzo ordine è la menzogna distruttiva secondo la quale il denaro si guadagna dal denaro, che ci si arricchisce con il denaro, perché questo si basa sulla speculazione, ossia sul fuori scambio, ed è un pericoloso gioco da rapinatori dove non solo ciò che si razzia è a spese di qualcun altro, ma quando la vita si riduce ad una corsa fra rapinatori alla homo homini lupus, essa non è dissimile da una corsa del topo nella ruota del criceto, dove c’è sempre un altro rapinatore più avanti di te nella corsa verso il nulla.
Anche gli spacciatori di quest’idea agiscono come una terza parte che ci mette tutti gli uni contro gli altri, ed una tale idea sposta anche l’accento dal produrre fattori di sopravvivenza al rubarli invece di produrli, con le ovvie conseguenze per noi tutti. Come questo sia realizzato in pratica è fra l’altro dimostrato dagli studi di Vladimir Z. Nuri, che mostra matematicamente fra le altre cose come affidare i propri soldi alle banche inflazioniste a riserva frazionaria per produrre altro denaro non è affatto meglio rispetto all’incremento reale della produzione mentre la base monetaria che non si espande produce deflazione. La deflazione non è necessariamente un male. Al contrario, alimentare le banche produce inflazione, la quale è sempre e solo una tassa nascosta a beneficio dei reali detentori della sovranità monetaria, un trasferimento di ricchezza ai manipolatori monetari, una rapina.