Dai difetti umanoidi al consenso manipolato, 12

Un esempio carino di uno dei molti modi in cui soccombiamo a questo sono quei dibattiti “infuocati” fra pupazzi – chiedo scusa, fra politici: la maggior parte del loro tempo, scaltrezza ed energie sono spesi nel parlarsi sopra a vicenda e noi, cosa facciamo noi? Permettiamo e tolleriamo che lo facciano, invece di impedire ai politici di farlo o dissuadere i moderatori dal permetterlo, in un modo o nell’altro. E così, “Il pupazzo che grida più forte ha la nostra fiducia”. E, all’altra estremità, più uno è un essere umano genuino e non adulterato, e quindi incline ad un comportamento difforme dalle maniere da palcoscenico che siamo abituati a considerare “normalità spontanea” nei media, più non lo teniamo in considerazione. E quanto spesso vediamo gente rozza impegnata ad idolatrare la forza e, sua degna contropartita, a brutalizzare l’intelligenza?
E la quantità può essere servita calda o fredda: possiamo venire sopraffatti per sovraccarico o per sfinimento.

La sopraffazione a caldo, veloce, per sovraccarico sfrutta il collo di bottiglia del nostro bisogno dei dovuti tempo ed attenzione per valutare criticamente le cose. Il trucco è imboccarci con più di quanto riusciamo a inghiottire, sommergerci con una velocità e quantità di informazione superiore alla nostra capacità di ricevere e valutare consapevolmente. L’eccesso di input riduce la nostra capacità di valutare criticamente, ed è ipnotico: il versamento risultante è il nostro venire ipnotizzati in una certa misura. Puoi notare come i mass media dominanti – con i mass media dell’arte, dell’intrattenimento e della pubblicità ai primi posti – si specializzino in questo: ci inondano di informazione inutile perché sanno bene che l’eccesso di informazione riduce l’abilità di valutare criticamente – e porta quindi ad un’accettazione più passiva e noncurante. Come esempio “innocente”, fai caso a quanto siano ingombre e veloci oggi le scene dei film, della televisione, e particolarmente dei video musicali: non hai bisogno di ricorrere al rallentatore per renderti conto che con una tale quantità di elementi per microsecondo mostrati, nessuno sarà mai conscio di ciascuno di essi.