Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 68

Per Werner, “La politica monetaria è la politica macroeconomica più potente, dato che essa influenza non solo la crescita economica, ma può anche riplasmare la società. Dato il potere della politica monetaria di controllare ed allocare risorse nell’economia, essa dovrebbe essere condotta direttamente da un’istituzione che sia parte del processo democratico, come il ministero delle finanze od il Tesoro. Le sue operazioni dovrebbero essere trasparenti e ne dovrebbe rendere conto, in modo che gli obiettivi generali della società si possano riflettere in esse e le deviazioni verso gruppi dagli interessi occulti si possano prevenire od arrestare tempestivamente.”
A mio parere, alla luce del fatto che i secondi usurpatori della sovranità monetaria – i bankster – possano ingannare i suoi primi usurpatori – i governanti – come alternativa al comprarseli come complici, quella che appare come una verità fondamentale non fa che rafforzarsi: come espressa da Thomas Jefferson, non soltanto “Il potere di emissione va tolto alle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene di diritto”, ma anche “Non conosco altro depositario sicuro dei poteri ultimi della società, se non il popolo stesso”. E quando Jefferson dice ‘popolo’, per me intende ‘popolo’; non qualsivoglia suo “rappresentante”.

Perché? Beh, solo per dirne una, pescando dai componenti principali del Sacro Graal elencati sopra, non solo l’agenda dei burattinai di questi individui è vendere al mondo la loro “cura miracolosa”, ma comprende anche causare e mantenere attivamente la malattia e la sofferenza per sfruttarle come uno strumento di ricatto per costringere il mondo inconsapevole ad accettarla – e quindi sprofondare ulteriormente nella malattia e nella sofferenza.
Ancora Werner: “Shirakawa della Bank of Japan (2001) … spiega … come può la politica monetaria essere utile? Può essere utile, non essendo utile. L’ex governatore Mieno disse che grazie alla recessione tutti stavano diventando ‘consapevoli della necessità di implementare tale trasformazione’. … Secondo resoconti di rinomati media, l’allora governatore Hayami è convinto che il Giappone abbia bisogno di sottoporsi ad una ristrutturazione societaria ed a riforme bancarie radicali prima di potersi riprendere – e che lui ha il compito di promuovere questo … La passione del signor Hayami per la riforma ha anche un sapore di austerità. Sulla carta, la maggior parte degli economisti – e dei politici – pensano che sarebbe ragionevole controbilanciare il dolore della ristrutturazione con una politica monetaria ultraespansiva. Ma il signor Hayami teme che se allentasse la politica monetaria troppo rapidamente, questo eliminerebbe la pressione per la riforma. Nelle sue parole del maggio 2000: ‘Quando l’economia si dovesse riprendere … potrebbe ben darsi il caso che gli sforzi per una riforma strutturale vengano trascurati a causa di un senso di sicurezza’. L’attuale governatore Toshihiko Fukui ha ribadito in svariate occasioni la sua convinzione che la recessione degli anni ’90 dovesse essere prolungata, così da perseguire il cambiamento strutturale.”

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