Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 65

Fra i principi neoclassici che Wil Coyote ha concluso descrivono il mondo dei cartoni animati, non quello dell’economia, la Scuola Austriaca ha come suo dogma prediletto quello del massimo utilizzo della capacità; non c’è bisogno di dire che questo è pienamente sostenuto dall’occultamento del Sacro Graal: i ruoli del denaro e delle banche con la loro usurpazione della sovranità monetaria. Il risultato di tali premesse accuratamente selezionate è che sarebbe il governo a creare il denaro, e perciò sarebbe automaticamente colpevole di creare inflazione per qualsiasi politica espansiva. E noi ora sappiamo che l’incremento della moneta circolante è la sola vera causa dell’espansione, sappiamo che la politica espansiva non è inflazionaria perché difficilmente l’utilizzo della capacità è massimo, e sappiamo anche che qualsiasi politica espansiva con moneta a debito ci sprofonda tutti in una trappola del debito infinito nei confronti dei manipolatori monetari perché è con moneta a debito, non perché è espansiva. La soluzione che propongono per arginare tale peccato originale inflazionista del governo è il ritorno allo standard aureo. E dato che c’è troppo poco oro per soddisfare le necessità monetarie dell’economia, possiamo dedurne che tale proposta mira ad un ciclo dello standard aureo a vantaggio di qualche manipolatore monetario – proprio come la prima volta, quando gli orafi inventarono la frode della riserva frazionaria e diventarono banchieri. In una parola, lo scopo della Scuola Austriaca è delegittimare il governo come detentore della sovranità monetaria, ed appare alquanto chiaro che i beneficiari sono coloro che ne risultano legittimati – ironicamente, ma ovviamente, i veri colpevoli dell’inflazione: i manipolatori monetari.
Come il titolo dell’articolo citato fa notare, l’artefice della sedicente Modern Money Theory è un banchiere che asserisce di proteggerci dalla sorgente stessa della sua fortuna, un conflitto d’interesse per eccellenza che come minimo suggerisce particolare attenzione. Lui sostiene che vada benissimo andare avanti all’infinito ad acquistare prodotti reali con moneta presa a prestito perché nel far questo si acquisiscono prodotti reali in cambio di nulla, e questa è cosa buona. Sembra proprio un banchiere che suggerisce di comportarsi come lui, ottenendo qualcosa in cambio di nulla, in un modo incidentalmente noto come signoraggio internazionale, o piuttosto come imperialismo, con solo una piccola differenza: facendolo con la sua moneta a debito. Tralasciando quanto sia etico ricevere qualcosa in cambio di niente, questa sarebbe una favola carina, se non fosse per il trascurabile dettaglio chiamato a volte “redde rationem”, o resa dei conti. Perché il conflitto d’interesse del suo artefice non è il solo fattore chiave “accidentalmente” omesso; non c’è bisogno di dire che anche qui non c’è traccia del Sacro Graal del denaro e delle banche con la loro usurpazione della sovranità monetaria. La soluzione che propongono è una riforma, e l’articolo entra nel dettaglio per mostrare come tutti gli aspetti di tale “riforma” siano finalizzati esclusivamente a favorire i manipolatori monetari; qui è sufficiente riassumere il tutto dicendo che, date le premesse di base ormai chiare, noi ora sappiamo bene che cosa sia una trappola del debito infinito.

Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia