Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 62

L’eliminazione orwelliana dell’attività bancaria si spinge così indietro nella nostra storia che potrebbe ben confermare gli estratti biblici che ho citato prima, la cui principale importanza è la loro esistenza, a prescindere da chi ne sia stato l’autore, come: “Puoi applicare un interesse allo straniero, ma non puoi applicare un interesse al tuo fratello, affinché il SIGNORE tuo Dio possa benedirti in tutto ciò che intraprendi nel paese nel quale stai entrando per prenderne possesso.” “Poiché il SIGNORE tuo Dio ti benedirà, come ti ha promesso, e tu farai prestiti a molte nazioni, ma tu non chiederai prestiti, e tu dominerai su molte nazioni, ma esse non domineranno su di te.”
Come pure l’ipotesi che “quando prese una frusta e li cacciò dal Tempio … Compiendo quest’atto di rivalsa contro gli usurai Cristo firmò la propria condanna a morte.”

Queste non sono mere combinazioni di eventi casuali che accadono e basta, nell’immediato o nel corso del tempo che sia. Quella che abbiamo puntata dritta addosso è un’operazione.

Conoscendo la nostra inclinazione ad essere “ragionevoli” quando affrontiamo il male, qualche altra prova da Werner che si tratti di un’operazione non guasta. E così, tenendo d’occhio le date:
“Il collegamento fra il credito e la macroeconomia non è stato oggetto di molti commenti nel ventesimo secolo, sebbene ai suoi inizi questa teoria fosse sufficientemente diffusa da giustificare la voce seguente nella Enciclopedia Britannica (edizione 1910−11):
‘L’immensa crescita del credito, e la sua incarnazione in strumenti che possono essere usati come sostituti della moneta, ha portato alla promulgazione di una visione rispetto al valore della moneta che si potrebbe chiamare la Teoria del Credito. Secondo i fautori di questa dottrina, l’ammontare reale di moneta metallica non ha che un effetto insignificante sul livello dei prezzi, e conseguentemente sul valore della moneta. Quello che è veramente importante è il volume degli strumenti di credito in circolazione. È dal loro ammontare che dipendono i movimenti dei prezzi. L’oro non è diventato che gli spiccioli dei mercati all’ingrosso, e la sua quantità come determinante dei prezzi non è comparativamente importante.’ …

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