Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 43

Prendere in prestito valuta straniera? “Se per mobilizzare delle risorse nazionali sono necessari dei fondi, allora questi si possono creare ‘dal nulla’ attraverso il processo a costo zero della creazione del credito. Perché chiedere prestiti all’estero, e restituire interesse e capitale in valuta straniera, quando si può creare la moneta gratis in casa propria? Dopo tutto, anche le banche straniere stanno semplicemente creando il denaro ‘dal nulla’ attraverso il processo della creazione del credito. Certo, determinati acquisti all’estero potrebbero essere necessari. Ma si possono mantenere ad un minimo, ed in linea con le rimesse dalle esportazioni. … il debito estero, solitamente in valuta estera, va onorato, ed il capitale alla fine restituito. Questo impone dei costi ed un rischio di cambio supplementari. Per molti paesi in via di sviluppo che soffrono di deficit commerciali strutturali (dato che esportano principalmente beni a basso valore aggiunto, i cui prezzi relativi a lungo termine tendono a calare, mentre importano beni ad alto valore aggiunto, i cui prezzi relativi tendono a crescere), le valute tendono a deprezzarsi, facendo così crescere il loro debito reale. Insieme con l’interesse composto, si sviluppa velocemente una trappola di debito crescente.”
Invitare investimenti stranieri? “Al di là che solitamente non sono necessari, gli investimenti stranieri hanno una quantità di svantaggi: primo, gli investitori stranieri sono orientati primariamente ai propri interessi, ed è improbabile che questi coincidano con l’interesse nazionale del paese in via di sviluppo. Secondo, la proprietà straniera dei beni reali come la terra e le fabbriche implica controllo straniero – compreso quello sull’allocare e sul disporre dei profitti, come pure sulla decisione di quando chiudere le fabbriche locali e tirarsi fuori. Terzo, gli investimenti stranieri potrebbero venire incoraggiati da un paese in via di sviluppo per favorire il trasferimento di tecnologia ed il livello di competenze nel paese. Tuttavia, pochi studi sul traferimento di tecnologie hanno mostrato che ai paesi in via di sviluppo venga effettivamente trasferita molta tecnologia. Nel mondo reale della informazione imperfetta, la tecnologia è conoscenza protetta, che le aziende sono riluttanti a condividere. Perciò ci potrebbero essere metodi meno costosi e più efficienti di trasferire tecnologia, non collegati ad investimenti stranieri.

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