Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 4

La lista è quasi infinita, le loro nature e posizioni ideologiche, politiche, economiche sono piuttosto variegate e spesso confliggenti, e questo attira la nostra attenzione sul fatto che essi abbiano solo due cose in comune: visibilità mediatica e quell’accordo sul “Pensiero Unico in Economia”. Il che a sua volta ci riporta al summenzionato secondo livello di accordo: indipendentemente da quanto in conflitto su altre questioni, ed indipendentemente anche che ci siano o che ci facciano, c’è, comunque, qualcosa di basilare su cui tutti loro concordano, ed è il “Pensiero Unico in Economia”. Un accordo che ovviamente comprende il chiudere ferreamente entrambi gli occhi su tutte le sfaccettature della manipolazione monetaria di cui noi ora siamo al corrente.

A costo di suonare pleonastico, il Pensiero Unico in Economia è un caso emblematico dell’insospettata profondità del secondo livello dell’accordo, quello su cosa sia reale. Ammesso che siano in buona fede, tutti i summenzionati opinion leader ne hanno le ali inconsapevolmente tarpate; se al contrario sono in malafede, allora hanno buon gioco nel fargli tarpare consapevolmente le nostre. In ambo i casi, essi influenzano le nostre vite; e noi stessi.
Perciò, siamo davvero sicuri che Re Pensiero Unico abbia addosso dei vestiti? Apriamo il cofano ed ispezioniamo.

Un buon manuale d’officina che mappa cosa sia cosa sotto quel cofano è New Paradigm in Macroeconomics, Un nuovo paradigma in macroeconomia, di Richard A. Werner; l’attenzione dedicata a seguire i fili è più che ricompensata dalla comprensione di cosa stia succedendo, di quali parti stiano facendo cosa in quel guazzabuglio prima inestricabile. Chi cerca trova. Ed al contrario rimanerne esclusi lascia in balia di un’oppressione che diviene sempre più potente e misteriosa man mano che viene permesso alla sua stortura di operare indisturbata.

Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia