Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 38

Il Pensiero Unico postula deduttivamente che i mercati siano in equilibrio sulla base dei suoi assunti fondamentali, come quello della informazione perfetta. Abbiamo già visto come tali assunti siano palesemente falsi e come l’approccio deduttivo non sia che una strategia di copertura. La verità è che i mercati sono in disequilibrio, vale a dire sono soggetti a vincoli od interferenze, ed in una tale condizione non si “equilibrano” affatto.

I mercati in disequilibrio sono chiamati anche mercati razionati, intendendo con questo che sono determinati non dai prezzi, ma dalle quantità. In altre parole, un mercato razionato è un mercato nel quale la gente causa lo stato delle cose non attraverso i prezzi, ma attraverso le quantità. E l’uso del verbo “razionare” significa che ciò viene fatto attraverso la scarsità. Qualcuno ha il potere di rendere scarsa la domanda oppure l’offerta di qualcosa, e di sfruttare questo potere per lucrare e controllare. O, piuttosto, per depredare e ridurre in schiavitù.

Ed il fattore razionato nell’economia altro non è che proprio quel potere d’acquisto che le banche creano dal nulla… (nelle proprie tasche, incidentalmente.)
Esso è razionato dal lato dell’offerta: lato domanda, diversamente dai beni, la sua domanda è illimitata; lato offerta, le banche godono del monopolio della posizione privilegiata di essere totalmente libere di decidere sia quanto che a chi.
Pensaci un momento: praticamente tutto il potere d’acquisto circolante nella società come mezzo di scambio è credito creato dalle banche, dal nulla e dal loro privilegio monopolista; questo significa che possono fare come gli pare con esso – e con noi – e quando lo fanno nessun’altra entità economica può intervenire perché nessun’altra entità economica condivide entrambi i suoi monopoli: quello del potere d’acquisto circolante e quello del privilegio di crearlo dal nulla.

Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia