Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 37

Una delle difficoltà nel rispondere alla domanda “che cos’è la moneta?” in relazione al Prodotto Interno Lordo è che in questo contesto la moneta è solo quella che cambia di mano, non quella che resta inutilizzata nelle proprie tasche. Ed il trascurabile dettaglio qui sopra chiarisce anche questa difficoltà: praticamente tutta la moneta che cambia di mano è potere d’acquisto creato dal nulla dalle banche.

Una volta disaggregati sia le transazioni che il denaro, Werner rimette alla prova il fondamento neoclassico, ma questa volta separatamente: com’è il rapporto fra le transazioni e la moneta che sono entrambi parte del Prodotto Interno Lordo? Com’è il rapporto fra quelli che non ne fanno entrambi parte? Ossia, come sono le “velocità”, negli ambiti rispettivamente della produzione e della speculazione? Costanti. Entrambe.

Il Prodotto Interno Lordo rappresenta solo le transazioni relative alla produzione, prima di questa disaggregazione veniva confrontato con la moneta usata per le transazioni relative sia alla produzione che alla speculazione, ed il rapporto risultante era calante: c’è un surplus di moneta, e non è relativo alla produzione.
Il rapporto fra le transazioni relative alla produzione e la moneta relativa alla produzione è costante: quel denaro è usato per la produzione.
Il rapporto fra le transazioni relative alla speculazione e la moneta relativa alla speculazione è costante: quell’altro denaro è usato per la speculazione.
Ecco dove sono finiti i soldi.
E, a proposito, confrontare le dimensioni dei lati relativi alla produzione ed alla speculazione nel corso del tempo ci racconta anche un’altra storia interessante: la dimensione e l’andamento del problema.

Poi Werner “segue quei soldi”: chi li controlla, e con quali effetti? Questo filo inizia con il concetto di equilibrio e disequilibrio del mercato, ed un mercato è detto in equilibrio se le entità economiche in esso possono regolare le loro relazioni economiche liberamente, vale a dire i prezzi si spostano liberamente al livello che equalizza domanda ed offerta senza vincoli od ingerenze; un mercato in tale condizione è detto “equilibrarsi”.

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