Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 27

Quanto all’”abbassare l’asticella”, qui l’inbroglio è che se la montagna non vuole andare alla teoria, allora la teoria va alla montagna. Gli economisti dominanti hanno cambiato le carte in tavole ed “aggiustato” la definizione stessa di efficacia in base alla quale le loro teorie dovevano venire giudicate: dalla definizione che etichettarono “mutatis mutandis”, creare una crescita positiva significativa, a quella che etichettarono “ceteris paribus”, impedire una contrazione che si sarebbe “indubbiamente” verificata in loro assenza. Quanto al meccanismo fraudolento tipico, qui, è stato detto che quando non si è in grado di risolvere qualcosa, il solo modo di mantenere una posizione autorevole in materia è dire che non può essere risolta. E, aggiungo io, scopare sotto il tappeto coloro che sono in grado, e coloro che dicono che il re è nudo.

Ma il bello ancora doveva arrivare.
L’inefficacia di entrambe le ricette di spesa pubblica e di riduzione dei tassi d’interesse fu a sua volta sfruttata come prova che la risposta era un altro dogma neoclassico, uno principale: le “riforme strutturali”. “Deregolamentazione, liberalizzazione, privatizzazione…” conosciamo il ritornello e, guarda un po’, il coro che lo cantava ingrossò le sue fila e lo cantò abbastanza forte nella cassa di risonanza compiacente dei media da nascondere la mancanza di evidenza empirica. O, piuttosto, l’evidenza contraria.

Andiamo ora un po’ sul tecnico a proposito di un secondo gruppo di fondamenti teorici neoclassici, sui quali si basa un secondo gruppo di ricette neoclassiche. Queste ricette hanno a che fare con il ritornello: “riforme strutturali”. Werner ci informa anche in merito a questi fondamenti.
Il primo è che, dopo che la spesa pubblica a deficit a prescindere venne promossa come una ricetta per la recessione, improvvisamente ora il conseguente problema del debito era la causa di quella recessione.
Il secondo è il primo gruppo di fondamenti trattati – e confutati – in precedenza: essi ora ritornano in gioco, messi in posizione a forza, per divenire il fondamento per un secondo gruppo di ricette.
Beh, questi non sono nulla di meno che proprio l’intero pacchetto dei presupposti neoclassici i quali, dopo la sua precedente ispezione approfondita, Wil Coyote aveva concluso che descrivono il mondo dei cartoni animati, non quello dell’economia: “Informazione perfetta, competizione perfetta, massimo questo, costante o decrescente quello… non sarebbe male se le leggi dei cartoni valessero anche per il mondo materiale, no? La gente nel mondo reale non si farebbe male seriamente quando precipita sul fondo del canyon… proprio come me!”

Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia