Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia, 15

Adam Smith è il primo caposaldo dell’economia neoclassica, e si contraddice. Da una parte, celebra la divisione del lavoro e la sua relazione con lo scambio in un circolo virtuoso di crescita: “La divisione del lavoro, tuttavia, nella misura in cui la si possa introdurre, determina, in ogni arte, un incremento proporzionale nei poteri produttivi del lavoro.” “Essendo il potere dello scambio che dà luogo alla divisione del lavoro, così l’estensione di questa divisione deve sempre essere limitata dall’estensione di quel potere, o, in altre parole, dall’estensione del mercato.” Dall’altra parte, la sua intenzione era screditare le politiche dirigiste dei mercantilisti e sostenere la causa del “laissez faire” (un’altra etichetta dell’economia neoclassica), ed i benefici della divisione del lavoro e dello scambio erano fra i fondamenti dei mercantilisti.
Perciò li mise da parte quando proseguì con la sua sequenza logica nella quale la “mano invisibile” dell’interesse personale di compratori e venditori alla fine determina un prezzo “centrale” o “naturale” sul “libero” mercato, e pose le radici del concetto di tale prezzo “centrale”, “naturale” nei rendimenti di scala costanti.
Rendimenti di scala costanti è una menzogna statica: non è solo una falsità; è anche statica. Quando affronti una confusione, inizi a riordinarla prendendo qualcosa in essa come punto di riferimento. Dal punto di vista di un ricercatore, una confusione è una quantità di variabili, e per sapere cosa faccia ciascuna di esse, il ricercatore fa in modo di tenere ferme le altre variabili. Ma lo fa con ciascuna di esse, ed una volta che conosca cosa faccia ciascuna variabile, lo riporta. E nel farlo il ricercatore ammette che quelle sono variabili, non elementi statici.
I rendimenti di scala costanti non sono un caso isolato; assumere variabili come elementi statici e poi non restituirle mai alla loro vera natura è pratica standard nell’economia neoclassica. E l’approccio deduttivo dà una grossa mano nel giustificare il non misurarsi con fatti discordanti.
È stato detto che lo spostamento degli economisti neoclassici verso l’analisi statica fu una necessità ideologica. Sul fatto che i loro principi siano deduttivi, statici, ed avulsi dalla realtà si può indagare liberamente e qui stiamo esaminando quelli fondamentali; il punto è: perché? Qual è il movente di tali principi?

Crimine contro l’Umanità: Pensiero Unico in Economia