Che c’entro io? E perché proprio io?, 3

E poi aggiungi questo risvolto cruciale: proprio come la tua dedizione nel tenere aperto il rubinetto prova la tua intenzione di farcela, quello scarico spalancato prova l’esistenza dell’intenzione opposta di qualcun altro a che tu NON ce la faccia.
Un’intenzione opposta non è un’intenzione differente: essa si oppone alla tua intenzione frontalmente; tu vuoi mangiarti un’arancia, qualcuno vuole che ti mangi una banana: quella è un’intenzione differente; qualcun altro vuole che tu muoia di fame: quella è un’intenzione opposta.
Il punto è che nessuna intenzione è al sicuro fintantoché c’è un’intenzione opposta. Ogni sforzo che metti nella tua intenzione di farcela in presenza dell’intenzione opposta che tu non ci riesca è semplicemente sprecato, perché è instabile: all’avanzamento seguirà l’arretramento, lo sprofondamento minerà la stabilità, ci saranno alti e bassi, ci saranno disagio, cantonate, pasticci, comportamenti non all’altezza di ciò che ci si aspetta o è necessario, perdite, e per la maggior parte inaspettatamente, involontariamente, inconsapevolmente, di sorpresa, e con ogni probabilità proprio quando e dove te li aspetti di meno e ti danneggiano di più. E non raggiungerai i tuoi obiettivi, o li perderai una volta raggiunti.
In presenza di un’intenzione opposta sei a rischio di essere pugnalato alle spalle in qualsiasi momento. In realtà, proprio come la maggior parte di noi, stai venendo pugnalato alle spalle a tua insaputa proprio adesso. E qualsiasi sforzo tu metta nella tua intenzione è sprecato fintantoché l’intenzione contraria non venga risolta in maniera conclusiva.
Detta in sofisticato gergo economico, nessuna quantità di dedizione ai rubinetti ci riuscirà mai, a meno che non si faccia qualcosa di risolutivo per lo scarico. E per l’intenzione dietro di esso. È per questo che per prima cosa sto richiamando la tua attenzione su di essi.