Che c’entro io? E perché proprio io?, 2

Come dici? Non hai tempo di curarti perché sei malato, per cui per avere il tempo di curarti prima devi guarire? Non hai tempo di affrontare un problema perché hai quel problema, per cui per avere il tempo di affrontarlo prima deve risolversi?
Mettiamola così: allora ti affidi alla speranza che si risolva da solo? O che lo risolva qualcun altro, il caso, la provvidenza, Babbo Natale o simili? Oppure non ti affidi a nessuna speranza, e semplicemente tieni duro, chiudi gli occhi e questo è quanto?
Tutto questo è paradossale. Ed una trappola, con il fondo coperto di lame. Perché non accadrà mai. L’esperienza insegna che quando lasci il volante la tua auto finisce nel fosso. E nel frattempo continui a sprofondare già molto prima che lo faccia.
La speranza è un surrogato della competenza. Se sei competente, sai cosa si può fare, quindi sai che si lo può fare.
Come dici? Non hai tempo di diventare competente? È stato detto che la ragione per cui non hai tempo è che non sei competente. Niente competenza, niente tempo.
E ti svelo un trucco: qualsiasi miglioramento si raggiunge a dispetto delle circostanze apparenti che dicono che non si può fare; tutto il trucco consiste nel saperlo, essere in totale disaccordo con tutte le ragioni per cui non puoi, e procedere a dispetto di tutto.

È stato detto ripetutamente ed in molti modi che se non ti occupi di qualcosa che ti riguarda, presto o tardi quel qualcosa si occuperà di te – e non esattamente nel tuo miglior interesse –. Meno frequentemente è stato specificato che la cosa più difficile da affrontare è il Male. Il che sfortunatamente significa che più qualcosa è probabile ti colpisca duramente – e quindi più la dovresti affrontare – meno sei disposto a farlo. Il che quindi rende la tua forza di volontà il fattore decisivo. Perciò, per favore, sorvegliala e proteggila di conseguenza.