Sinossi (Sunto)

Benvenuto a qui ed ora. Ogni via d’ingresso, d’uscita, attraverso o verso l’alto inizia dallo scoprire dove ti trovi.

L’argomento è: “Ma che … sta succedendo?”
Se posso prendermi la libertà di introdurre questo argomento e rispondere a questa domanda in estrema sintesi, lo farò con i suoi fattori chiave:

Il nucleo:
Ogni effetto ha le sue cause, compresa qualunque cosa stia accadendo. La causa alla radice è l’intenzione delle persone, ed il risultato dimostra la natura dell’intenzione. Quindi qualunque cosa sgradevole stia accadendo ha le sue radici nelle intenzioni malvage in tal senso di alcune persone, e nella mancanza di intenzione contraria di troppi di noi.

La pietra filosofale:
Come possono tali persone accumulare così tanto potere di produrre così tanto danno a tutti noi? La risposta, lo strumento, è il delitto perfetto, se mai ce n’è stato uno; ed il risultato ne dimostra la perfezione: il sogno criminale della pietra filosofale che tramuta il piombo in oro è una realtà, e noi ne siamo stati tenuti attentamente all’oscuro da lungo tempo.

Il quadro generale:
Come possono ogni incubo e nessun sogno avverarsi così ineluttabilmente e sistematicamente? La risposta si trova sommando il nucleo con la pietra filosofale: l’arma più letale nelle mani più letali. Ed una volta che tu conosca gli addendi, il risultato dell’addizione assume un significato più vasto.

Il prezzo dell’esistenza:
E quindi? Siamo condannati o possiamo sopravvivere a quest’addizione letale? Possiamo fare qualcosa in merito?
La lista dei guasti veri è la lista delle riparazioni fattibili. I problemi falsi confondono allontanando ulteriormente dalla soluzione; il problema vero getta luce su di essa.

Veniamo al punto, dunque.

Sinossi (Sunto), 2

In principio era il baratto: ci si scambiavano direttamente beni e servizi, che sono ciò che ha effettivamente valore, ed il potere d'acquisto onesto si conseguiva producendo quei beni e servizi.
Poi si è passati al denaro, ed in principio il denaro aveva un valore nominale pari a quello intrinseco; esempio: una moneta da x grammi di oro aveva un valore facciale pari a quegli x grammi d'oro di valore intrinseco. Sin qui, tanto il potere d'acquisto onesto dei beni e servizi quanto il potere d'acquisto onesto del denaro dotato di valore intrinseco si conseguivano producendo beni e servizi, o denaro.

Nel corso della storia il denaro è stato modificato portando a zero il suo valore intrinseco: oggi il denaro di carta ha valore nominale x ma valore intrinseco zero.
L’azzeramento del valore intrinseco ha un aspetto positivo: il livello di vita dipende dai livelli di produzione e di scambio dei fattori di benessere autentici, come conoscenza, risorse, cooperazione, cibo e riparo per sé, per i propri simili e per la discendenza, e questi dipendono dai mezzi di scambio come il denaro esattamente come l’organismo dipende dalla quantità di sangue e dal suo grado di ossigenazione. Il denaro privo di valore intrinseco ma fisicamente maneggevole ed abbondante è un sangue più abbondante ed ossigenato di un denaro dotato di valore intrinseco ma ingombrante e scarso.
Il problema è che l’azzeramento del valore intrinseco ha anche un aspetto non necessariamente negativo, ma CRUCIALE: in conseguenza di questo azzeramento, la sovranità monetaria acquista un'importanza ASSOLUTA.
Perché la sovranità monetaria è la facoltà di creare denaro, ossia potere d'acquisto, e creare denaro privo di valore intrinseco significa creare quel potere d’acquisto DAL NULLA IN TASCA PROPRIA.

Sinossi (Sunto), 3

Questo è il motivo per cui la sovranità monetaria ha un'importanza ASSOLUTA. Probabilmente è il potere più grande e più importante che esista: chi ce l'ha è l'UNICO che può creare nelle proprie tasche potere d'acquisto a costo ZERO dal NULLA, mentre TUTTI gli altri per avere denaro e potere d'acquisto devono lavorare, produrre qualcosa, e sostenerne i costi REALI.
Se il denaro ha valore intrinseco, come la moneta in oro del passato, per procacciarsi il suo potere d'acquisto bisogna lavorare, produrre, sostenere costi.
Se il denaro ha valore intrinseco zero, come la cartamoneta di oggi, il lavoro, la produzione, i costi da sostenere per procacciarsi quel potere d'acquisto sono ZERO. Si agita una bacchetta magica, e si crea potere d'acquisto IN TASCA PROPRIA DAL NULLA A COSTO ZERO.
Quando questo nuovo denaro andrà ad aggiungersi a quello già esistente, se la società può assorbire ulteriore produzione, allora il potere d’acquisto di questo denaro supplementare consentirà questa produzione supplementare e verrà assorbito da essa. Al contrario, se la produzione attuale satura già quel che la società può assorbire, oppure non è possibile nessuna produzione ulteriore, allora questo denaro supplementare incrementerà la proporzione fra denaro e prodotti, e perciò diluirà il valore del denaro, vale a dire, genererà inflazione, e quindi RUBERÀ una percentuale del potere d'acquisto al denaro già esistente nelle tasche degli altri.
Ma rubare potere d’acquisto generando inflazione è solo un furto supplementare: in ENTRAMBI i casi, inflazione o non inflazione, il detentore della sovranità monetaria è il proprietario del nuovo potere d’acquisto nel momento in cui esso nasce dal nulla.

Un termine chiave di questo argomento è “Signoraggio”. Dati gli interessi in gioco, la definizione di “Signoraggio” è oggetto di controversie. Tuttavia non sorprende che tali controversie siano nulla a paragone degli interessi in gioco, per la semplice ragione che questi interessi, essendo criminali, si fondano sulla passività del cittadino, e questa a sua volta è proporzionale alla sua apatia, disinformazione ed ignoranza, e l’omertà per tutto questo è un concime essenziale.
Fuori dai denti, in sintesi ed in sostanza il signoraggio è il profitto della sovranità monetaria, ed equivale alla differenza fra valore nominale e valore intrinseco del denaro, lucrata dal detentore della sovranità monetaria stessa.

Sinossi (Sunto), 4

In primo luogo, il denaro deve esistere in proporzione ai prodotti e servizi scambiabili, per consentire lo scambio di quelli esistenti e la realizzazione di quelli potenziali. Non di più perché taglieggia l'economia, non di meno perché la soffoca. In secondo luogo, nella vita reale la produzione di ieri ha reso possibile la produzione di oggi, questa a sua volta rende possibile la produzione di domani, e tutte insieme, sul denominatore comune della fiducia, onestà e giustizia, garantiscono la sopravvivenza ed il futuro. Quindi il denaro deve rispecchiare la vita reale in modo onesto: se il valore intrinseco del denaro è zero e quindi il suo potere d'acquisto nasce dal nulla in tasca a qualcuno, allora esso spetta di diritto al suo legittimo proprietario, il cittadino che lavora ed ha prodotto, produce o produrrà il valore reale, i prodotti ed i servizi, in misura della sua produzione. E nessun altro ha il diritto di usurparglielo, come invece accade da troppo tempo.

La sovranità monetaria viene USURPATA e RUBATA al cittadino, e non una ma DUE volte: la prima dai governanti, la seconda dai banchieri.
Prima la società sviluppa delle istituzioni, e le persone che scalano queste istituzioni usano la forza della legge per rubare la sovranità monetaria al cittadino.
A questo stadio, tutti i popoli di tutto il mondo danno per scontata un’idea falsa e distruttiva: che la sovranità monetaria debba appartenere allo stato.
Poi le persone che hanno scalato le istituzioni per sfruttarle si vendono ai banchieri, ed usano la forza della legge per fare in modo che lo stato regali la sovranità monetaria ai banchieri.
Poi ancora, sempre queste persone in combutta con i banchieri usano la forza della legge per fare addirittura in modo che lo stato prenda in prestito dai ladri la refurtiva che ha fraudolentemente regalato loro: lo stato prende in prestito dai banchieri, dietro garanzie ed interesse reali, quel denaro che gli ha concesso di creare dal nulla a costo zero, invece di essere lo stato stesso a crearlo a costo zero, ed invece di, meglio ancora, restituire questa facoltà al legittimo proprietario: il cittadino.

Sinossi (Sunto), 5

Questi sono i dettagli chiave:
una piccola parte del denaro viene creato dal nulla a costo zero dalle banche cosiddette centrali;
le banche centrali meritano l’aggettivo “cosiddette” perché la loro etichetta “centrali” è una finzione studiata per sembrare enti pubblici mentre in realtà sono dei banchieri, possedute o controllate che siano;
sulla base del denaro creato dal nulla dalle banche centrali, le altre banche creano, sempre dal nulla ed a costo zero, il grosso del denaro nascondendosi dietro la foglia di fico nota come “riserva frazionaria”: si autolimitano questo loro privilegio con la regola per la quale devono detenere di riserva una frazione del denaro che creano; questa riserva è dell’ordine del 1%−10%, e quindi il grosso del denaro esistente viene creato dalle altre banche, mentre la banca “centrale” serve per la messinscena della riserva frazionaria;
quello che attualmente viene accettato come denaro mette in discussione il concetto stesso di esistenza, in quanto quasi tutto il denaro circolante in realtà non esiste, nel senso che non esiste nemmeno come contante ma solo come scrittura contabile; inoltre, formalmente quella scrittura contabile non è denaro ma una promessa di denaro, mentre di fatto ci viene imposta come se fosse denaro, così i banchieri possono creare potere d’acquisto dal nulla senza commettere contraffazione;
dietro la guerra al contante ci sono i banchieri, ed i moventi sono: spazzare via ogni possibilità del cittadino di sfuggire al loro monopolio, taglieggiamento e controllo su qualsiasi atto economico, massimizzare la riserva frazionaria, e fare espandere e durare tutto questo all’infinito, nel modo che specificherò più avanti.

Sinossi (Sunto), 6

Come si massimizza la riserva frazionaria? Il denaro esistente sotto forma di contante fisico circolante fuori dei loro circuiti non fa parte delle loro riserve, e quindi non lo possono usare per la riserva frazionaria; al contrario, tutto il denaro che rimane sotto forma di scrittura contabile nei loro circuiti viene moltiplicato quasi all'infinito con questo gioco di specchi, anzi di prestigio: supponendo che la riserva frazionaria corrente sia il 10%, una banca crea 100 unità di denaro dal nulla, ne tiene di riserva il 10% e quindi presta ad interesse 90 unità ai suoi clienti, i quali usano queste 90 unità dandole ad altri, i quali le depositano nelle loro banche, le quali ne tengono di riserva il 10% e prestano ad interesse 81 unità ai propri clienti, i quali usano queste 81 unità dandole ad altri, i quali le depositano nelle loro banche, le quali ne tengono di riserva il 10%… chiaro il giochetto?

Esiste qualche differenza fra un ladro legalizzato di sovranità monetaria ed un falsario, oltre a quella che il primo controlla la legge ed il secondo no?
Ha ragione il ladro che asserisca che il motivo per cui non è un ladro è che non ruba più di quanto lui stesso ha stabilito di rubare?
Questo FURTO è stato definito LA PIÙ GRANDE TRUFFA DELLA STORIA, ed io concordo pienamente. E ritengo che la natura e l'ordine di grandezza di questo furto, di questa truffa, lo qualifichino come CRIMINE CONTRO L'UMANITÀ. Come IL PIÙ GRANDE CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ DELL'INTERA STORIA UMANA.

Anche perché questo meccanismo ha una conseguenza INEVITABILE ED INELUTTABILE, che deriva da due cause precise:
La prima causa è nota come concorrenza sleale: se in un gruppo di concorrenti ce n'è uno che può disporre di una risorsa qualunque − denaro, manodopera, energia, materie prime, conoscenza, ecc. − a costo ZERO, mentre tutti gli altri devono sopportare un costo per quella stessa risorsa, questo è un vantaggio competitivo INCOLMABILE.
La conseguenza di un vantaggio competitivo incolmabile è che prima o poi – il tempo impiegato, dieci, cento, mille anni, è irrilevante – il concorrente che ne gode butterà fuori mercato TUTTI gli altri concorrenti. Se poi la risorsa a costo zero per un solo concorrente ed onerosa per tutti gli altri è addirittura il denaro stesso, la strada è più che mai spianata.

Sinossi (Sunto), 7

La seconda – ma non certo per importanza – causa è quella che viene definita MONETA A DEBITO. I banchieri in combutta con i loro complici non si accontentano di rubare il potere d’acquisto generato creando il denaro, ma quando prestano quella refurtiva ai cittadini derubati, sia direttamente che tramite le istituzioni pubbliche, pretendono anche un interesse.
Questo non solo aggrava il furto, ma innesca una SPIRALE DI DEBITO INESTINGUIBILE: il debitore deve ripagare più di quanto “ricevuto”, ma l’unico in grado di creare ciò che il debitore deve restituire in più è il creditore stesso. Di conseguenza, in presenza di sovranità monetaria usurpata e moneta a debito nessuna nazione e nessun popolo potranno mai ripagare i propri debiti fraudolentemente indotti, ma potranno solo sprofondare sempre più in essi. E finire per pagarli in fame, sudore e catene.
Può capitare di sentire l’espressivo termine “debito odioso”; se lo definiamo come qualunque debito creato artatamente dal creditore allo scopo di estorcere al debitore, impadronirsene e ridurlo in schiavitù, beh, eccolo qui.

Qual è, infatti, la conseguenza INEVITABILE ED INELUTTABILE dell’una e dell’altra di queste due cause?
Chiunque usurpi la sovranità monetaria al suo legittimo proprietario, il cittadino produttore, ed abbia così a disposizione una fonte inesauribile di potere d’acquisto a costo zero sarà in grado, prima o poi – il tempo impiegato, dieci, cento, mille anni, è irrilevante – di diventare MONOPOLISTA, E COMPRARSI E DIVENTARE PADRONE ASSOLUTO DI TUTTO E DI TUTTI.
È questa la pietra filosofale: potere d’acquisto dal nulla a costo zero.

Sinossi (Sunto), 8

Uno dei flagelli fondamentali, universali, endemici e letali del mondo è il monopolio; e più un monopolio è forte, più gli è facile diventare sempre più forte e fotterci sempre di più. Il mezzo grazie al quale i monopoli crescono così facilmente e così velocemente è la più grande truffa della storia: il furto della sovranità monetaria, aggravata dalla moneta a debito. In presenza di esse, e della spirale di debito inestinguibile e del vantaggio competitivo incolmabile che ne derivano, TUTTI gli enti sono ineluttabilmente destinati a finire in mano agli usurpatori della sovranità monetaria, tramite la formazione di monopoli sempre più grandi. Istituzioni ed enti pubblici, governi e stati, non solo non sono immuni, ma al contrario sono i primi bersagli, essendo particolarmente ambiti per la loro funzione di strumento primario nella coercizione ed espropriazione dei popoli. Ed il mondo sta venendo strangolato da sovranità monetaria rubata, moneta a debito e monopoli.

Un esempio di questo strangolamento premeditato sono i cicli di alti e bassi, crolli di mercati finanziari o crisi economiche che siano, che vengono spacciati per “cicli economici fisiologici”. Il meccanismo è questo:
La sovranità monetaria comprende anche il potere di decidere quanto denaro debba esistere ed a chi concederlo, ed i banchieri che la detengono usano questo potere provocando ad arte cicli di alti e bassi. La durata del ciclo è irrilevante, dieci anni o cento, il meccanismo non cambia. All’inizio del ciclo pasturano: rendono disponibile tanto denaro a basso costo ed inducono così la società ad indebitarsi con loro per poter investire. Poi ad un certo punto decidono di ritirare le reti: chiedono indietro quanto prestato, il denaro diventa sempre più scarso e costoso, il cappio si stringe intorno alla gola di chi lo ha preso in prestito ed ora non riesce più a restituirlo, e le persone, aziende ed istituzioni, portate premeditatamente all’insolvenza, saltano, falliscono e vengono espropriate dai banchieri in ordine di esposizione ed insolvenza. Ad ogni ciclo di alti e bassi, i pesci grossi fra i banchieri pignorano e si impadroniscono di un’altra fetta di società: persone, aziende, istituzioni, e pesci piccoli loro concorrenti.

Sinossi (Sunto), 9

Uno dei motivi principali per cui tutto questo non viene a galla è la connivenza, l'omertà, e la manipolazione dei politici, accademici, e media.
In particolare, tutti questi meccanismi vengono occultati da un fatto talmente incredibile che forse solo il furto della sovranità monetaria è più incredibile:
I banchieri si scrivono da soli i propri principi contabili, ed i politici, accademici e media conniventi glieli recepiscono.
I punti incriminati sono questi:

Se un’azienda riceve qualcosa gratuitamente, si tratta di qualcosa che entra nelle sue disponibilità e che l'azienda non deve a nessuno; incrementa il suo patrimonio e genera nel suo bilancio una registrazione contabile corrispondente che incrementa le sue attività. Quando quell’azienda usa quel qualcosa, ad esempio per scambiarlo con qualcos’altro, quell’uso genera nel suo bilancio un altro movimento contabile. Due eventi distinti e separati, due movimenti contabili distinti e separati.
Quando un banchiere si crea in tasca denaro dal nulla a costo zero, si tratta anche qui di qualcosa che entra nelle sue disponibilità e che il banchiere non deve a nessuno. Contraffazione a parte, ciò incrementa le sue disponibilità e come tale dovrebbe generare nel suo bilancio un movimento contabile di sopravvenienza attiva come per qualsiasi comune mortale. Quando il banchiere usa quel denaro dal nulla, tipicamente prestandolo, quell’uso genera nel suo bilancio un altro movimento contabile. Due eventi distinti e separati, senz’altro. Ma… anche due movimenti contabili distinti e separati?

L’acquisizione di una risorsa è una cosa, ed un evento contabile; un impiego di quella stessa risorsa è un’altra cosa, ed un altro evento contabile. Sono due eventi DISTINTI E SEPARATI, sia nella realtà che nella contabilità. Ed il trucco, appunto è questo: la creazione di denaro dal nulla è stata organizzata in modo tale che questi due eventi, che normalmente accadono a distanza di tempo l’uno dall’altro, nel caso della creazione del denaro dal nulla avvengano invece simultaneamente, e questa simultaneità viene usata per occultare il fatto che uno dei due eventi, ovviamente quello cruciale, non viene contabilizzato.
Il banchiere crea il denaro dal nulla nell’istante stesso, e nell’atto stesso, del prestarlo. In tal modo, i due eventi distinti dell’acquisizione e del primo impiego di quel denaro sono simultanei. E la loro simultaneità viene usata per confonderli fra loro allo scopo di non contabilizzare quello cruciale, l’acquisizione! Nel suo bilancio, il banchiere NON segna affatto alcun movimento di sopravvenienza attiva per l’acquisizione di quel denaro, mentre segna invece regolarmente un movimento di impiego per la simultanea erogazione in prestito di quello stesso denaro.

Sinossi (Sunto), 10

Questo non è semplicemente "artificio contabile". QUESTO È FALSO IN BILANCIO. Questo falso in bilancio è l’ ingranaggio chiave nel meccanismo del furto della sovranità monetaria, ed in considerazione dell'ordine di grandezza delle sue conseguenze si qualifica come la madre di tutti i falsi in bilancio.
Parte di questo crimine è quanto profondamente sia occultato: sia nelle leggi applicabili che persino nella terminologia contabile non esiste termine per questa fattispecie, mentre i termini esistenti più prossimi, sopravvenienza attiva ed attività potenziale, non si adattano; quindi: niente termine, niente fattispecie.
E parte di questo crimine è che i banchieri schivano questa imputazione con il trucco della natura ambigua del denaro che creano: essendo una promessa di denaro imposta come denaro, ne ha il potere d’acquisto ma crearla non è formalmente contraffazione.

Il trucco successivo è infatti la natura ambigua del denaro che il banchiere crea dal nulla. La definizione stessa di denaro viene deliberatamente annebbiata, al fine di spacciare per denaro quel che denaro non è. La definizione di denaro è sinonimo di sovranità monetaria: denaro è quello emesso dal detentore della sovranità monetaria. Quindi, se non si detiene la sovranità monetaria e si crea e spaccia con successo la propria moneta, si ruba di fatto e con successo la sovranità monetaria.
E questo è precisamente ciò che fanno i bancheri. Essi non detengono la sovranità monetaria; è qualcun altro a detenerla: formalmente, di questi tempi, una banca centrale, chiunque la controlli. Legalmente, in questo contesto, il denaro creato dalla banca centrale è denaro, ed il denaro creato dai banchieri non lo è; loro fanno pressione per spacciarlo come se lo fosse, e questa è la sola ragione di tale ambiguità. Loro la chiamano “moneta scritturale”, con cui vorrebbero farci intendere “denaro smaterializzato”, ma il cui significato reale è, invece, “promessa di pagamento”. Il denaro creato dal nulla dai banchieri non è denaro; è una promessa di pagamento. Pagamento di cosa? di denaro creato dal detentore della sovranità monetaria.

Sinossi (Sunto), 11

Spacciare una promessa di pagamento come denaro consiste nell’indurre la gente ad accettarla come se lo fosse. E dura sintanto che non viene chiesto di mantenere quella promessa. Il denaro scritturale creato dal nulla dai banchieri dura sintanto che il loro bluff non viene visto. Ecco perché i banchieri fanno pressione per convincerci che sia il naturale ordine delle cose e per farlo durare per sempre. In due modi, principalmente, esercitano tale pressione.
Uno è combattere il contante ed imporre una società senza contante, come menzionato prima: non stanno combattendo le “frodi” e promuovendo una società “efficiente”. Chi, loro? Come ho detto prima, stanno solo combattendo per espandere la loro arma letale chiamata riserva frazionaria, combattendo per istituire il loro monopolio totalitario sulla vita economica di chiunque, combattendo perché il loro bluff non venga visto e non vengano chiamati a mantenere le loro promesse, e combattendo per espandere e far durare la loro usurpazione della sovranità monetaria ad infinitum, in termini sia di tempo che di estensione.
L’altro è l’associazione a delinquere da manuale chiamata stanza di compensazione. Quando io ti devo dieci sterline e tu mi devi nove sterline, non c’è affatto nulla di male in una sterlina che passa di mano invece di dieci sterline che passano di mano in una direzione, mentre nove sterline passano di mano in direzione opposta: semplice buon senso. Ma quando il banchiere A deve al banchiere B dieci delle loro promesse di pagamento create dal nulla, il banchiere B ne deve nove al banchiere A, e solo una di esse passa di mano invece di diciannove… le cose cambiano completamente.
Tutti i banchieri hanno in pugno i loro pari. Basterebbe che un banchiere chiamasse un collega banchiere a mantenere le sue promesse – pagare i suoi debiti nei suoi confronti in denaro vero, contante o qualsivoglia forma emessa dal vero detentore formale della sovranità monetaria – e manderebbe quel collega banchiere al tappeto. Ma i banchieri si guardano bene dal farlo per un’ottima ragione: sarebbe peggio che premere il pulsante rosso della guerra atomica, in termini di rappresaglia immediata ed annientamento totale; ed i loro colleghi che sopravvivessero ad essa non glielo perdonerebbero. Quindi, perché essere così stupidi da premere quel bottone ed uccidere la loro gallina dalle uova d’oro, specialmente se di uova d’oro ce n’è per tutti?

Sinossi (Sunto), 12

Donde, l’associazione a delinquere: il trucco regge sintantochè nessuno chiama il banchiere a mantenere le sue promesse di pagamento? E allora tutti i banchieri si reggono il gioco ed il sacco a vicenda: accettano le reciproche promesse di pagamento e si guardano bene dal chiamarsi a mantenerle, e nel farlo mettono in piedi una rete a tenuta perfettamente stagna, dove le loro promesse circolano da conto a conto, da cittadino a cittadino, senza soluzioni di continuità ed indefinitamente, e nessuno si sogna mai di chiamarli a mantenere quelle promesse di pagamento. Il concetto di camera di compensazione applicato al denaro scritturale è questo: un’associazione a delinquere grazie alla quale le promesse di pagamento dei banchieri possono durare per sempre in quanto nessuno gli chiederà mai di mantenerle. Ciò chiude il ciclo in quello che viene chiamato reflusso bancario: il denaro scritturale, dopo essere stato simultaneamente creato dal nulla e prestato dal banchiere, e poi rimborsato al banchiere, da quel momento in avanti non cessa mai di esistere, e con esso la più grande truffa della storia.

E per concludere, come ho detto prima, questo cerchio di trucchi, messinscene e giochi di prestigio sincronizzati è sigillato, legalizzato ed insabbiato da una serie di coltri legali la cui esistenza solleva ovvie domande con ovvie risposte.

Tutto questo è incredibile? Esatto. Ma con la verità capita spesso; infatti mettertela davanti al naso e farla apparire incredibile sono fra i modi più usati per nasconderla.
Per qualunque dubbio, perplessità o scetticismo, la risposta è la statistica della distribuzione della ricchezza nel mondo negli ultimi secoli: una curva che col tempo si impenna esponenzialmente, con una percentuale sempre più alta di ricchezza in mano a sempre meno persone. Oggi siamo all’1% della popolazione che possiede più del restante 99% messo assieme.

E tutto ciò senza mai dimenticare che questi crimini contro l’umanità vengono perpetrati manipolando una sovranità monetaria, un potere d’acquisto, un denaro, che sono stati rubati alle loro vittime in primo luogo. Un po’ come quei regimi che addebitano ai familiari del condannato a morte il costo della cartuccia usata per ucciderlo, con la piccola differenza che il condannato è l’umanità intera, e che l’esecuzione avviene senza essere riconosciuta come tale.

Sinossi (Sunto), 13

L'altro motivo per cui il furto della sovranità monetaria è probabilmente il più grande crimine contro l’umanità dell'intera storia umana sono le sue conseguenze: il mondo sta venendo strangolato da sovranità monetaria rubata, moneta a debito e monopoli anche perché il potere che ne deriva viene reinvestito in ulteriori crimini contro l’umanità, a loro volta fra i più grandi della storia umana. E seppure la loro gamma è immensa, lo scopo è lo stesso per tutti: massimizzare il potere dei criminali aumentando il trasferimento di potere d'acquisto dai cittadini verso di loro, e riducendo la resistenza umana con ogni mezzo, come l'avvelenamento, la diseducazione, il disorientamento, la manipolazione e l'ingegneria sociale.
Gli usurpatori della sovranità monetaria, ad esempio, non solo agiscono da parassiti della società traendo il loro nutrimento dai suoi flussi metabolici: l’economia; essi addirittura ne aumentano artificialmente il metabolismo economico fomentando il consumismo. Ma ciò che è persino peggio è che il loro scopo è duplice: non lo fanno soltanto per ingrassare più velocemente a spese dell’organismo ospite – noi –; essi fomentano il consumismo anche perché esso contribuisce a produrre sia una castrazione etica che una spirale di dipendenza da valori surrogati, ed entrambe contribuiscono al raggiungimento del loro scopo.
Nota infatti come l’umanità stia venendo attaccata simultaneamente su due fronti, con una pressione costante per invertire assoluto e relativo: le cose giuste e quelle importanti stanno venendo ridicolizzate e distrutte, le cose sbagliate e quelle non importanti stanno venendo mitizzate ed imposte come loro surrogati. E siccome nessun surrogato potrà mai rimpiazzare l’originale, si crea la spirale: cercare l’originale dove non lo si troverà mai – fra i surrogati – diventerà inevitabilmente ed esponenzialmente sempre più disperato – o senza speranza. C’è chi istintivamente lo avverte ma vi si ribella alla cieca, c’è chi invece se ne ubriaca illudendosi di dimenticare, e tanto gli uni quanto gli altri fanno il gioco dei manipolatori sprofondando nelle sabbie mobili. Ora, da un lato il fronte di questo attacco abbraccia l’intero orizzonte, dall’altro è unanime, coerente e coordinato; pensi che tutto ciò possa accadere per caso?

Sinossi (Sunto), 14

Non esistono effetti privi di causa. E dal momento che le cose non succedono per caso ma sono causate, l'andamento delle cose è un indice diretto delle intenzioni dietro di esse. Si dice che, se fossero solo errori, statisticamente metà dovrebbe essere a nostro favore; se cioè si trattasse solo di stupidità ed ignoranza, per così dire in buona fede, la media statistica delle conseguenze sarebbe relativamente neutra. Quindi il fatto che le cose vadano costantemente ed invariabilmente male per il cittadino comune dimostra che esistono cattive intenzioni all’opera, non solo stupidità ed ignoranza; e quanto le cose vanno male dimostra quanto potere hanno queste cattive intenzioni. Chi ha interesse a convincerti che le cose non hanno cause? I colpevoli ed i profittatori.

Ed il principio fondamentale è che dietro qualunque conflitto che non si risolva c'è sempre una terza parte nascosta impegnata attivamente a fomentarlo, altrimenti le due parti in conflitto a furia di comunicare prima o poi ne verrebbero a capo, e quindi l'unica cosa da fare è cooperare alla scoperta di questa terza parte, e questo è tutto.

Sapendo che esiste il furto della sovranità monetaria, e sapendo che esistono cattive intenzioni, possiamo mettere a dura prova la nostra immaginazione e stimare le conseguenze a livello globale del combinare questi due elementi: tutto l'oro del mondo in mano alle peggiori intenzioni. Quello che sta succedendo nel mondo ne è la dimostrazione. Ed una piccola anticipazione di quello che potrà succedere. Soprattutto confrontando da un lato la statistica del furto di potere d'acquisto, e dall'altro quella dello stato della società: se lo stato attuale delle cose è già pesante, confrontando queste statistiche è evidente che il presente, per quanto distopico, non è che un assaggio.
Basta infatti osservare come negli ultimi decenni ad esempio l'individuo, la famiglia, la comunità e la società stiano venendo distrutte con un'aggressività ed un'accelerazione in proporzione diretta alla quota di potere in mano ai criminali che hanno rubato la sovranità monetaria ai cittadini.
La distruzione, per essere più efficace, avviene dal'interno, svuotando, degradando, deviando e ribaltando la coscienza delle persone, che quindi poi cercano attivamente l'autodistruzione invece di combatterla. L'obiettivo iniziale è un'umanità imbarbarita, l'obiettivo intermedio un'umanità schiava, l'obiettivo finale un'umanità estinta.
Come dici? Un obiettivo folle? Esatto. E l’esperienza ci insegna che tanti perseguono indisturbati obiettivi folli, vero?

Sinossi (Sunto), 15

Arrivati a questo punto, il senso delle seguenti citazioni dovrebbe risultarti perfettamente chiaro, IN TUTTA LA SUA PORTATA:

“Non è poi un male che il popolo della nazione non capisca il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.” Henry Ford

“Permettetemi di emettere e controllare il denaro di una nazione, e me ne infischio di chi ne scriva le leggi.” Mayer Amschel Bauer Rothschild

“Non m'importa quale burattino venga piazzato sul trono d'Inghilterra a governare l'Impero sul quale non tramonta mai il sole. L'uomo che controlla gli aggregati monetari della Gran Bretagna controlla l'Impero Britannico, e sono io che controllo gli aggregati monetari britannici.” Nathan Mayer Rothschild

“Se gli Americani consentiranno mai a banche private di emettere il proprio denaro, prima con l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri … Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà degli eserciti schierati. … Il potere di emissione va tolto alle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene di diritto.” Thomas Jefferson

“La principale attività economica e politica nel mondo consiste nell’estrazione dalla società, da parte del sistema bancario privato, del potere di acquisto prodotto dalla società stessa. Essa viene condotta grazie a una manipolazione mentale e culturale che la rende irriconoscibile, anzi invisibile.” Marco Della Luna, Paolo Cioni

“Io non insinuo che voi banchieri siete dei delinquenti… lo affermo!” Giacinto Auriti

Sinossi (Sunto), 16

Dunque, chi sono costoro?

Per scoprirlo basta risalire le lunghe catene di chi possiede o controlla cosa. Afferrando un po' dei fili che ci pendono intorno ed iniziando a tirarli, risalendoli dall'azienda alla multinazionale alla banca e sempre più su, si scopre rapidamente una piramide di strati di monopoli. Chi c'è in cima? Il fatto che man mano lungo la risalita diventi sempre più difficile se non impossibile scoprirlo non è un caso; al contrario dimostra che c'è un'intenzione dietro la segretezza. Ma non sposta il fatto che una piramide esiste, e che una cima della piramide esiste; anzi lo conferma.

E poi, non cosa, chi: questa piramide non è fatta di persone giuridiche, ma di persone fisiche.
Ed i crimini commessi dalle persone che si trovano in cima alla piramide non trovano paragone nell’intera storia umana. In proporzione a quello che queste persone meritano per i loro crimini, il processo di Norimberga è paragonabile a mandare Pierino dietro la lavagna per avere tirato delle palline di carta.
Se questa dovesse sembrarti una mera frase ad effetto, affronta questa sinossi di nuovo e più a fondo, per favore. La storia è disseminata di burattini lordi di sangue finiti sul patibolo e di burattinai in guanti bianchi venerati come salvatori, per cui ormai dovremmo avere imparato a non lasciarci distrarre dalla vista dal sangue ed a scrutare oltre, in cerca di chi getta le basi e tira le fila… e le reti.

Quindi, che fare?

Sfilare la testa dal cappio.
Non è questione di se; non c'è alternativa: se non facciamo nulla domani continuerà ad essere persino peggio di oggi, per sempre ed all'infinito; infatti dicono che non c'è limite al peggio.
Di guerre mondiali e bombe atomiche ne abbiamo già conosciute, e già oggi esiste un rapporto distopico fra finanza ed economia, tale per cui per ogni unità di valore reale esistente al mondo esistono svariate decine di titoli di credito in continua crescita.
Vogliamo provare ad immaginare cosa succederà quando l'1% del mondo, il vertice della piramide, busserà con i cani poliziotto ed i microchip sottocutanei alle porte del 99%, del resto del mondo, reclamando crediti ed intenzionato ad espropriare beni pari a decine o centinaia di volte tutto ciò che materialmente esiste sulla faccia della terra?

Sinossi (Sunto), 17

Quindi?

Primo punto: fare qualcosa è possibile
Decidi che fare qualcosa in proposito è possibile. Non importa se è vero, importa che sia utile: se non prendi questa decisione non farai nulla, e se non farai nulla non avrai la possibilità di scoprire che cosa sia effettivamente possibile. Se pensi sia tutto impossibile, anche il possibile diventa impossibile; se pensi sia tutto possibile, solo a quel punto il possibile diventa possibile, il che non è affatto scontato, ed anche l'impossibile può diventare possibile, il che può fare la differenza.

Secondo punto: responsabilità personale totale
Prendi atto che dipende da te e solo da te. Al mondo ci sono causa ed effetto, e si può essere più o meno attivi o passivi, causa od effetto. Sii consapevole che più sei causa meglio è, e più sei effetto peggio è. Quindi decidi di essere causa e non effetto. E decidi di partire dal presupposto di essere illimitatamente causa. Parti dal presupposto che qualunque cosa accada, in qualunque luogo ed in qualunque tempo, non solo ti riguarda, ma addirittura dipende da te. Come per il punto precedente, non importa se è vero, importa che sia utile: se pensi di essere effetto, sarai effetto e sarai in trappola; se pensi di essere causa, sarai in grado di essere causa ed avrai una chance di uscire dalla trappola.

Terzo punto: voler sapere
Decidi di voler sapere veramente quello che è veramente importante: cercarlo, scoprirlo, osservarlo, verificarlo, ed usarlo. Sii consapevole che devi farlo con molta attenzione, più di quella che riterresti necessaria. Parti dal presupposto che non capisco significa non so. E che c'è molto da sapere ed è vitale che tu lo sappia. Dicono che il diavolo si nasconda nei dettagli; sicuramente conta sul fatto che meno sappiamo e più siamo convinti di saperla lunga.

Sinossi (Sunto), 18

Quarto punto: impegno e proporzione
Se ti sei reso conto di avere motivi sufficienti per prendere queste decisioni, allora probabilmente ti renderai conto anche che le tue risorse – presenza, energia, tempo, ecc. – non sono infinite, e quindi non puoi permetterti di sprecarle ma dovresti fare delle scelte, e dedicarti alle questioni in misura di quanto sono determinanti, di quanto dipende da esse. Questo incomincia dal fare un minimo di spazio nel tuo campo visivo per quelle cose che sono decisamente determinanti, ma ancora all’esterno di esso. L’immensa diga pericolante che si trova sopra la valle in cui vivi, anche se da lì non si vede, ti riguarda, eccome.

Quinto punto: intenzione e persistenza
Sii consapevole che il segreto è persistere, e persistere a dispetto di tutto e di tutti. Prendi atto che potresti dovere attuare questi punti a dispetto di tutto e di tutti, te compreso: contro ogni apparente evidenza, e contro ogni obiezione ed inclinazione personale, a cominciare dalle tue. La probabilità che ciò che è giusto e necessario sembri impossibile o fuori luogo dove i difetti umani vengono coltivati intensivamente da chi li sfrutta è prevedibilmente altissima.

Sesto punto: amici ed aiuto
È ovvio che nessuno viva solo per sé stesso, che da solo nessuno sopravviva, e che nessuno si salvi da solo. È ovvio che la vita sia uno sforzo di gruppo che si basa sull'amore, l'aiuto, l'onestà e la giustizia reciproci, e che la vita nel suo insieme non si possa permettere apatia, irrazionalità, stupidità, ignoranza, egoismo, disonestà, distruttività e malvagità. Se non fosse così, non saremmo più qui: a furia di sbranarci a vicenda, ci saremmo estinti da un pezzo.
Ma l’ovvietà non è sempre scontata; almeno non per tutti. Il bene è bene ed il male è male perché la vita nel suo insieme dipende completamente dal fatto che il bene sia più forte del male; se il male prevale, la vita è condannata, e questo è tutto. Più persone ci sono che non riescono ad amare e ad essere amate, ad aiutare e ad essere aiutate, più siamo tutti condannati.
Perciò, la misura in cui tutto questo per te è ovvio è molto importante, come importante è anche che tu ti prenda cura, e coltivi, questo punto di vista.
E nel farlo, potresti notare che il mondo è pieno di amici che si occupano ciascuno di qualche aspetto specifico della situazione generale, cercando di migliorarlo, ripararlo, o addirittura salvarlo, e che tutti noi dobbiamo diventare consapevoli di stare tutti dalla stessa parte, di doverci occupare delle cose in proporzione alla loro importanza nella situazione, e che quindi mentre ci occupiamo dei nostri aspetti spefici dobbiamo fare anche fronte comune sugli elementi fondamentali alla base di tutti gli altri.

Sinossi (Sunto), 19

Settimo punto: nemici e trincee
Prendi atto che sei in guerra contro l'apatia, la stupidità, l'ignoranza, l'inconsapevolezza, ed il male: la pura e semplice intenzione distruttiva; sii consapevole che ci può essere opposizione, e sii sempre pronto per essa. Sii consapevole che questi nemici non dormono mai, mentre sia tu che i tuoi amici potreste dormire ed essere indotti a dormire proprio da loro, come subdola ma efficace strategia di svuotamento dall'interno. Sii consapevole che si tratta di una guerra di trincea in cui in ogni momento si può avanzare od arretrare di un metro, aprendo o richiudendo gli occhi di qualcuno.

Ottavo punto: il nocciolo
Dobbiamo spazzare via dalla faccia della terra la pietra filosofale. Dobbiamo riprenderci quello che è legittimamente nostro, che ci è stato rubato, ed il cui furto rende possibile ai ladri ogni altra oppressione e distruzione: dobbiamo riprenderci la sovranità monetaria.
Finché non tappiamo lo scarico, litigare sui rubinetti mentre la vasca si svuota non è solo uno spreco di risorse, ma anche depistaggio; la politica non è che un'arma di diversione di massa per dividerci e distoglierci dal risolvere l'economia: lo specchietto per le allodole, per tenerci nella ruota del criceto, a continuare la corsa del topo verso la morte. La cosiddetta “Destra” dice che per onorare i debiti dobbiamo risanarci tirando la cinghia? La cosiddetta “Sinistra” dice che per onorare i debiti dobbiamo rilanciarci spendendo di più? Avrebbero entrambe la loro parte di ragione, se non fosse per il piccolo, trascurabile dettaglio che quel debito è INTRINSECAMENTE FRAUDOLENTO ED INESTINGUIBILE. Devo aggiungere altro?
L'economia, non la finanza, è lo scambio onesto dei frutti del nostro duro lavoro grazie al quale viviamo, e l'economia è soffocata da un parassita: i criminali che hanno rubato la TUA sovranità monetaria.
Il credito vantato su di noi tutti da questi criminali? Consulta la definizione di “debito odioso”: l'intera umanità sta venendo affogata in quella che si può solo definire la madre di tutti i debiti odiosi.
Incidentalmente, è un fatto interessante che persino se, per assurdo, qualunque cosa qui esposta fosse sbagliata, falsa ed alla rovescia, riprenderci la sovranità monetaria è giusto e corretto, e non ha assolutamente aspetti negativi, comunque: riprendere al criminale il maltolto e restituirlo al suo legittimo proprietario lo è sempre.

Sinossi (Sunto), 20

La via d’uscita è liberare l’economia dal denaro controllato da questi parassiti criminali. La soluzione è usare qualsiasi forma e qualsiasi mezzo di credito, pagamento e scambio che sia onesto.
La definizione di moneta onesta qui è totalmente precisa ed incontrovertibile: il suo potere d’acquisto appartiene sin dalla sua emissione al suo legittimo proprietario, la persona che produce i prodotti che essa compera, ed è sotto il suo controllo, invece che posseduta e controllata da parassiti criminali.
Gli altri mezzi comprendono scambi non monetari e circuiti autogestiti di credito reciproco e di monete locali, alternative e virtuali, tutti all’unica condizione che siano onesti.
È stato detto che il denaro è un’idea sostenuta dalla fiducia. Un mezzo di credito, pagamento e scambio, come la moneta, è un accordo che unisce un gruppo. Usarlo è entrare in quel gruppo e rafforza sia il mezzo che il gruppo, nel bene o nel male: nel caso di una moneta locale che sostiene la sua comunità a vantaggio di tutti, come pure nel caso dei paesi petroliferi che accettano solo il dollaro per sostenerlo a danno del resto del mondo.
Ci si può unire di propria volontà, oppure passivamente, oppure contro la propria volontà. Solitamente, nei gruppi oppressivi non si entra di propria volontà, e quindi la costrizione è indice di oppressione. Pertanto, indovina dove inizia la difesa della libertà e della sopravvivenza: nello scegliere, usare, difendere e rafforzare con la propria presenza mezzi di scambio e gruppi liberi ed onesti.
Questa è la via d’uscita anche in tempi di crisi ed emergenza: una crisi od emergenza è una scarsità endemica od improvvisa di fattori di sopravvivenza, e tutti i fattori di sopravvivenza vengono prodotti; perciò per uscirne la produzione potenziale, possibile, dev’essere resa possibile e facilitata, ed il modo per ottenerlo sono i mezzi di credito, pagamento e scambio. E la fiducia di cui sono lo strumento.
La buona volontà delle persone è il motore che risolleverà dalla crisi, il carburante per farlo funzionare sono quella forma di fiducia nota come credito e la generosità di chi lo concede, e quel carburante si materializza in quei mezzi. Quella generosità dovrebbe a sua volta venire alimentata dalla consapevolezza che concedendo credito ci si sta solo rimettendo in pari con tutto l’aiuto che si riceve dagli altri e dal mondo, che non si riceverebbe se non ci fossero, e deve necessariamente estendersi sia ai debiti del passato che al credito per il futuro.
E che quei mezzi siano una scommessa sul futuro gettata oltre gli ostacoli oppure un altro passo giù nella trappola delle sabbie mobili dipende dal fatto che siano onesti o disonesti. Prestare mezzi disonesti è lo strumento dei parassiti criminali per espropriare ulteriormente e ridurre in schiavitù la gente, e quella è la via verso il basso. La via di uscita è la gente che si aiuta reciprocamente per mezzo di mezzi di credito, pagamento e scambio onesti.

Sinossi (Sunto), 21

La chiave per tutto questo è ovviamente che ognuno di noi studi e quindi sappia cosa siano e come funzionino il denaro ed i mezzi di credito, pagamento e scambio onesti.
Il piano è semplice, chiaro e preciso, ed è che tutti noi, in prima persona ed indipendentemente dai governanti, li usiamo sempre più, incrementando gradualmente la parte di economia scambiata attraverso di essi sino al totale.
Tutto è fondamentalmente accordo, ed anche i mezzi di scambio sono un accordo: concordiamo sui nostri e dissentiamo dai loro. Scopriremo che, come tutte le vere soluzioni, è persino più fattibile e benefica di quello che pensiamo.
I motivi sono questi:
a) Giustizia
Porre fine a quello che è probabilmente il più grande crimine contro l'umanità, alla radice nascosta di tutti gli altri, e disciplinarne i colpevoli, è sacrosanto.
b) Disinfestazione
Curare in maniera risolutiva si basa sul rimuovere la causa alla radice delle metastasi. Porre fine al potere d'acquisto infinito a costo zero a disposizione dei criminali e delle loro intenzioni monopoliste, distruttive e malvagie è il modo efficace per fermare la deriva distopica e la distruzione suicida in atto ovunque, perché toglie loro l'energia che le alimenta in primo luogo.
c) Sovranità
Noi consideriamo la democrazia il migliore sistema politico possibile, nonostante tutti i suoi limiti e difetti, perché siamo condizionati a concepire società e governo in termini di delega, di rappresentanza politica; superando questo limite possiamo scoprire che l'esercizio della sovranità monetaria da parte dei suoi legittimi proprietari, i cittadini, è una democrazia economica non delegata superiore a qualsiasi democrazia politica delegata, intrinsecamente esente dai limiti e difetti di queste ultime. Quello che è impossibile in termini di delega politica è fattibile in termini di economia non delegata: mentre nella democrazia politica, sulla base di un voto nel migliore dei casi sporadico, generico, emotivo, superficiale ed approssimativo, deleghiamo altri a prendere al posto nostro miriadi di decisioni specifiche su argomenti che nemmeno conosciamo, che poi ricadono su tutti, e per di più con la maggioranza che coarta le minoranze, nell'economia ognuno di noi, individualmente e continuamente, caso per caso, volta per volta, momento per momento, ogni volta che decide di usare o di non usare il suo potere d'acquisto prende decisioni economiche che costituiscono un voto a favore o non a favore pertinente, specifico, approfondito e preciso, che non ricade su tutti e non comporta coartazione di una maggioranza sulle minoranze, perché chiunque è altrettanto libero di fare altrettanto e sostenere o non sostenere ciò che ritiene opportuno, e senza che queste decisioni individuali si consolidino in maggioranze monopolistiche oppressive delle minoranze. Questo realizza quello che viene definito come un referendum permanente volontario al quale chiunque partecipa liberamente e spontaneamente.

Sinossi (Sunto), 22

Inoltre, ad un livello ancora più fondamentale, il legittimo proprietario della sovranità monetaria, il cittadino, la usa per aiutare; gli usurpatori della sovranità monetaria, banchieri, politici ed i loro burattinai, la usano per tradire.
d) Fattibilità
Mentre sia l’ispirare che il preservare la partecipazione alla democrazia indiretta politica è un compito ingrato, perché purtroppo molti sono poco inclini all’impegno intellettuale e civile, al contrario ispirare e preservare la partecipazione alla democrazia diretta economica è molto più proficuo, perché per fortuna l’economia è alla base della vita, e quindi l’osservazione, i benefici, la socialità ed i fatti da soli sono sufficienti a coinvolgere nelle monete e nei mezzi di scambio onesti.
Rivoluzioni e cambiamenti politici richiedono una massa critica il cui raggiungimento comporta fallimenti, problemi, rischi e tranelli, burattini e burattinai, prima, durante e dopo lo spettacolo. La democrazia economica – al contrario – si può attuare con gradualità totale: un passo, una persona, un gruppo, un'area alla volta; e con il minimo di clamore, fastidi e vittime.
Fra i pregi della gradualità uno non trascurabile è che massimizza le opportunità di predisporsi al meglio per gestire sia il cambiamento che l'opposizione, e questo è fondamentale perché ovviamente bisogna aspettarsi che i criminali padroni della moneta disonesta, i nostri schiavisti occulti, si oppongano alla nostra liberazione in ogni modo, e quindi consente di prepararsi al meglio per una guerra su tutti i fronti: consenso, diritto, forza.

Nono punto: il motore
Il primo requisito per risolvere qualsiasi problema è che ci sia lì qualcuno, consapevole di esso e disposto a risolverlo, e la soppressione economica non fa certo eccezione.
Sii quindi ben consapevole che è vitale tu faccia la tua parte per ricostruire l’essere umano: l’individuo, la famiglia, la comunità e la società, a cominciare da te stesso, vanno rimessi in piedi, con la testa sulle spalle, lo sguardo dritto, le idee chiare e la volontà di sapere e risolvere.
E sii altrettanto ben consapevole che questo si oppone frontalmente a tutte le spinte, palesi o nascoste, accuratamente e strategicamente diffuse ovunque con l’obiettivo finale comune di una società disgregata formata da amebe cieche, apatiche ed infine suicide.
Quanto a questo, è interessante osservare come il ricostruire l’essere umano sia allo stesso tempo un fine ed un mezzo per conseguirlo: l’essere umano va ricostruito per sconfiggere tali pressioni, ma per ricostruire l’essere umano queste pressioni vanno sconfitte. Infatti, è stato detto che per conseguire lo stato che vuoi devi agire, almeno in una certa misura, come se fossi già in quello stato. Ed è qui che entra in gioco quella che chiamiamo intenzione, autodisciplina, spina dorsale, forza di volontà, determinazione, coraggio e simili.

Sinossi (Sunto), 23

Decimo punto: la radice
Sii consapevole che la radice è l'intenzione delle persone: qualunque cosa non è che uno strumento in mano alle persone, le persone agiscono in base ad intenzioni, e tutto il resto dipende da questo. Sii consapevole che le mele marce che generano le intenzioni distruttive saranno anche poche, ma il vero problema è che sono sempre troppe le mele sane che si lasciano bacare: che invece di riconoscere e fermare le intenzioni distruttive le accettano, le ritrasmettono e le amplificano.
Di conseguenza, in presenza di intenzioni distruttive ed in mancanza di immunizzazione da esse, qualunque rischio potenziale diventa un pericolo effettivo, e ci sarà chi userà come strumento di distruzione tanto qualunque cosa quanto la sua assenza. E quando le mele marce e le mele bacate hanno a disposizione il potere d'acquisto illimitato prodotto dalla pietra filosofale, le conseguenze sono inimmaginabili, ma ciononostante tragicamente reali. Sii consapevole che, come diretta conseguenza, immunizzare ognuno di noi a riconoscere e fermare le intenzioni distruttive invece di ritrasmetterle amplificate è la questione più importante in assoluto, perché in assenza di essa il destino di qualunque cosa e di chiunque, compresi noi, la vita e la civiltà stesse, è segnato.

Undicesimo punto: la bussola
Il fondamento dell’immunizzazione, del riconoscere intenzioni, influenze ed azioni distruttive, è discernere il distruttivo dal costruttivo. Nonostante sia reso difficile dall’ovvia pressione per travestire il tradimento da aiuto, alla radice è semplice. Tutta la vita, tutte le forme di vita, compresa la nostra, cercano di fare una cosa sola: sopravvivere. Che letteralmente significa vivere meglio possibile, il più a lungo possibile, individualmente, in mutua cooperazione, e globalmente. Perciò, qualsiasi cosa è costruttiva o distruttiva, positiva o negativa, buona o cattiva, giusta o sbagliata, nella misura in cui contribuisce o si oppone a questo.
Questa è una bussola chiara e semplice, e quindi, per quanto sconcertante sia ciascun dato caso specifico, rende possibile orientarsi in esso. Parte di questo orientamento è che questo impegno di sopravvivere è permanente, e quindi altrettanto permanente è questa bussola. Non solo i veri valori si misurano da quanto contribuiscano alla vita, ma sarà anche così sempre. Di conseguenza, parte dell’orientamento fornito da questa bussola è che i veri valori sono assoluti, e quindi qualunque pressione per relativizzarli è distruzione premeditata, è direttamente parte dell'attacco o ne è indirettamente frutto, e qualunque cedimento od accettazione di tali pressioni è una carenza d’immunizzazione, frutto anch’essa della distruzione e dell’attacco.
Perché la bussola svolga la sua funzione, si devono vedere sia essa che i fatti per come stanno realmente. Dato che entrambi solitamente vengono offuscati da riluttanza a guardare, fissazione su opinione e giustificazione, riuscirci non è banale né scontato, ma poi il quadro diventa chiaro: per scoprire se un’idea, un’azione o una persona sono sane, bacate o marce, basta accertarne e valutarne il prodotto, il risultato, le conseguenze reali, in termini di differenza fra prima e dopo, fra con e senza di essa.

Sinossi (Sunto), 24

Dodicesimo punto: conclusione
A questo punto…
uno può partire dal presupposto che è sempre possibile fare qualcosa in generale, e che nello specifico può fare qualcosa, effettivamente ed in prima persona, per le radici di quello che sta succedendo;
uno sa chi, cosa e dove sono le radici, e sa cosa sia veramente necessario e perché: sgominare il nucleo e distruggere la pietra filosofale, così che anche il resto si possa risolvere di conseguenza;
uno sa come fare: ricostruendo abbastanza esseri umani, ad iniziare da sé, abbastanza saggi e risoluti da prevalere, uno alla volta e spalla a spalla, sul nostro deliberato sabotaggio, saccheggio e distruzione;
ed uno sa che “nessun servomeccanismo, nessun espediente, nessun surrogato ci potrà mai riuscire; soltanto tu ed io rimboccandoci le maniche.”

Se rimboccarti le maniche ti dovesse sembrare troppo… “ripido”, ricordati cosa ci hanno detto più e più volte: “non fare il passo più lungo della gamba”, e poi trasformalo in: “trova il passo della lunghezza adatta a te, e fai quello.”
Qui stiamo parlando di una questione fondamentale: venir fuori dall’apatia, paura, rifiuto, disinteresse, esitazione, procrastinazione e simili; il modo per passarci attraverso quando diventa difficile è altrettanto fondamentale: procedere gradualmente.
Che è composto da due parole: gradualmente, e procedere; in altre parole, determinare ed applicare consapevolmente la quantità appropriata di pressione e persistenza.
Prima, trova il passo della lunghezza adatta: potrebbe essere il semplice dirigere l’attenzione verso l’idea che ci si può fare qualcosa, potrebbe essere il dimostrare che si può fare qualcosa per una cosa qualsiasi, e potrebbe essere trovare qualcosa che si riesce a fare. E poi continua a far sì che il passo della lunghezza adatta venga fatto: che quello che si riesce a fare lo si faccia.
Per il solo fatto di fare un passo nella giusta direzione dopo l’altro, la considerazione di cosa sia possibile si amplia.
Ed infine tieni a mente che è stato detto che nulla rimane uguale, e quindi è vero anche il contrario: niente passi avanti non significa rimanere fermi; più piccolo ed inerme ti senti, più piccolo ed inerme continuerai a diventare.