Prodotto, produzione, potenziale

Per sopravvivere ci si devono procurare certe cose e difendersi da altre. E nessuna di esse piove dal cielo. Persino l’aria va inalata, e l’acqua va trovata e portata a casa.

Produrre significa portare in esistenza ciò che non esisteva prima, e la sopravvivenza dipende completamente dalla produzione.

Prodotti, servizi e manodopera ricadono tutti nella definizione qui sopra: è vero che un prodotto è un bene tangibile, un servizio un bene intangibile, e la manodopera quella forma speciale di servizio che rende possibili gli altri due, ma il loro denominatore comune è che sono tutti fattori di sopravvivenza portati in esistenza: un prodotto è una cosa desiderabile, ed un servizio una condizione desiderabile, che prima non esistevano; la manodopera è un potenziale di manodopera che viene trasformato nella manodopera applicata che li produce.

Una pagnotta è solitamente chiamata ‘prodotto’, mentre la stessa pagnotta consegnata da qualche parte di solito è chiamata ‘servizio’; questa distinzione è solo un dettaglio secondario, dato che entrambi, cottura e consegna, sono in realtà prodotti: ‘qualcosa di portato in esistenza’. La differenza fra l’acqua potabile sepolta in profondità da qualche parte e la stessa acqua che sgorga dal tuo rubinetto è un prodotto: acqua portata a casa.

Ultimo, ma per nulla meno importante, nessuna produzione può avere luogo a meno che non ci sia un potenziale di produzione. Esistono risorse e vincoli: è stato detto che qualunque gioco consiste in libertà, barriere e scopi; le libertà sono ciò che si può fare, le barriere ciò che non si può fare, e le mete sono il perché si sfruttano le libertà per superare le barriere. La meta è la sopravvivenza, le libertà sono le risorse – ciò che è utile, disponibile ed utilizzabile per sopravvivere –, le barriere sono i vincoli – ciò che limita, ostacola o minaccia la sopravvivenza –. Compilare un elenco di tali risorse è un esercizio istruttivo; basta individuare ogni, e ciascun, elemento che condivide la peculiarità per cui in sua assenza la sopravvivenza non può avere luogo, anche se tutto il resto è presente.

Prodotto, produzione, potenziale, 2

Se il fatto che i fattori di sopravvivenza sono prodotti che devono essere prodotti da qualcuno potrebbe venire sottovalutato, il fatto che alcuni di questi fattori di sopravvivenza non sono prodotti ma potenziale di produzione potrebbe venire sottovalutato persino di più. È stato detto che un dato è una qualsiasi cosa possa essere conosciuta, ed un’informazione è un dato significativo per qualcuno; il che significa che qualcuno sarà in grado o no a seconda che abbia l’informazione oppure no. Che poi l’informazione venga usata per produrre alcunchè dipende dall’abilità e dalla volontà di qualcuno, e queste a loro volta dipendono dal fatto che quel qualcuno sia lì, non solo fisicamente ma anche mentalmente, e per essere lì si deve esistere: niente di tutto ciò avrebbe alcuna possibilità di verificarsi se quel qualcuno non esistesse in primo luogo. Dunque, le risorse vitali per il prodotto dell’acqua corrente sono non soltanto una falda acquifera ed i materiali, attrezzi ed energia per farla arrivare al rubinetto. Ci vuole anche qualcuno, disposto, capace e che se ne intenda. Dunque, dati, informazioni, abilità, volontà, presenza, esistenza. In assenza di una qualsiasi di queste, nessun prodotto. Dunque, ogniqualvolta si veda un’informazione o un essere umano, potrebbe capitare di pensare al potenziale come al fattore di sopravvivenza primario.

Infatti, i fattori non materiali della presenza, della volontà e della conoscenza sono altrettanto importanti quanto lo sono le risorse materiali, se non di più: è più probabile che una persona presente, disposta ed informata si metta a cercare risorse, o che una persona assente dotata di risorse si metta alla ricerca di volontà e conoscenza? È più probabile che una persona presente, volonterosa ed informata scopra una risorsa quando ne vede una, o che una persona che ha una risorsa ma è assente, non disposta né informata su di essa si renda conto di averla? E non è solo il paradosso di come si possa essere non disposti e non informati se si è assenti, vero? In termini pratici si potrebbe dire che essere presenti consista nell’essere disposti ed informati.