Introduzione

“Ma in che razza di mondo viviamo?” In altre parole, più si è presenti a sè stessi ed a ciò che ci circonda, più ci si domanda: ma che … sta succedendo?

Questo è un manuale sui fondamenti di cosa sta accadendo veramente dietro le quinte, che cos’è e come funziona.

L’ho scritto per te, personalmente. Prima di spiegarti cos’è e perché te l’ho scritto, desidero dirti questo:

Da una parte, prima esaminalo attentamente, e poi valuta per conto tuo quanto questo influenzi la tua vita e quella dei tuoi cari e dei tuoi simili, e quindi che importanza abbia.

Da un’altra parte, diffondilo in modo da permettere ad altri di fare la stessa valutazione per conto proprio. È un loro diritto tanto quanto è il tuo, difendi entrambi.

Da un’altra parte ancora, non limitarti a dimenticarlo dopo una prima occhiata, ma tienilo a portata di mano, dove puoi consultarlo ripetutamente, così da non perdere qualsiasi possibilità di scoprire indizi, tracce, idee, risvolti che non avevi notato prima.

Dato che ci sono molte cose di cui ritengo importante metterti al corrente, desidero ti arrivino esatte, complete e chiare, per cui ora mi soffermerò un momento su questo.
Se pensi di non avere particolari difficoltà in questo, puoi saltare il resto di questa introduzione, se vuoi; nel caso ne avessi, ti basta ritornare qui.
Se pensi di conoscere già i punti seguenti, vorrei che la considerassi una verifica più che un ripasso, perché potrebbero esserci delle differenze rispetto a come li conosci. Nuovi o no, in ogni caso ti chiedo di prenderla seriamente, e spero che facendolo tu comprenda l’importanza di questi punti.

Una cosa salta all’occhio in base a quanto sembra più appariscente del resto, ma vistosità ed importanza sono due qualità separate, quindi, in modo da dissolvere la vistosità e vedere l’importanza imparzialmente per quello che effettivamente è, continua ad osservare la cosa.
In un riassunto, in particolare, l’argomento è concentrato, quindi le informazioni potrebbero non essere immediatamente individuabili in tutta la loro importanza, ampiezza, completezza, dettagli, senza disimballarle ed espanderle sino alla loro dimensione effettiva. Niente qui è gratuito o superfluo; al contrario, guarda ad ogni parola come ad un concentrato da osservare e ponderare ripetutamente per estrarne il suo pieno significato e la sua piena portata.
Sviluppare un dato dalla sua forma più sintetica al suo pieno potenziale di applicazione non è affatto banale, ma uno studio in sé, cui dedicare attenzione, tempo ed energia.

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Inoltre, l’esperienza mostra che esaminare ripetutamente può essere importante anche per un altro motivo, oltre ad aiutarci a scavare dietro al vistoso e dentro il molto concentrato. Il momento in cui capisci pienamente qualcosa non è tanto un punto di arrivo, quanto piuttosto un punto di partenza: quello di un percorso più vasto e profondo ogni volta che affronti l’argomento di nuovo, ricompensato da scoperte e cognizioni che ora non puoi prevedere perché ciascuna è indispensabile per la successiva e conduce ad essa, e che ti perderai se non ti ci avventuri.

Allenati a non oltrepassare mai una parola o un simbolo che non capisci completamente, perché questa è la barriera più importante fra te e il sapere e capire, e sapere e capire è ciò che fa la differenza nella vita. Anche la parola più umile e trascurata può avere un mucchio di significati diversi, e c’è un mucchio di modi in cui la si può fraintendere; una volta che l’hai oltrepassata, da lì in avanti tutto ti svanisce dietro le spalle, e sei smarrito senza mappe in balia di tempeste e squali. Giudica tu chi sono i tuoi amici: dizionari grossi e chiari e la capacità di padroneggiare la tua attenzione, o noncuranza indifesa in balia di trappole incomprensibili o sconosciute?

Questo singolo punto specifico della parola o del simbolo malintesi è proprio l’esempio di qualcosa facilmente trascurato che, quando osservato e ponderato abbastanza attentamente e ripetutamente, inizia a rivelare il suo pieno, reale significato e portata. È stato detto che questo è il solo motivo per cui chiunque abbandona lo studio di qualunque argomento una volta scelto, e che chiunque può imparare qualsiasi argomento ed essere capace di usarlo, che abbia talento oppure no, a condizione che non abbia malintesi in esso. Questa non è una cosa da poco: significa che chiunque ha il potenziale di imparare, capire e padroneggiare qualunque cosa; in altre parole, significa che nessuno è irrimediabilmente prigioniero di limiti insormontabili. Fermati un minuto, fai un passo indietro per meglio inquadrarlo nel suo complesso, e chiediti che differenza può fare questo singolo punto da solo.

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È puro buonsenso che si debba imparare a camminare prima di poter imparare a correre, e l’apprendimento procede per sequenze e per gradi: il successivo poggia sul precedente. Ma qui c’è più di quello che sembra, dato che le difficoltà conseguenti ed il fraintendimento che le causa non si verificano simultaneamente. C’è un ritardo fra di loro, e la questione decisiva è se tu sia al corrente di questo ritardo oppure no. Non cercare la causa del problema dove lo stai avendo apparentemente; non solo stai sprecando tempo ma, cosa questa molto peggiore, sei a rischio di lasciar perdere, convinto di non essere capace di trovarla e quindi di risolverla. La ragione è che hai sbagliato indirizzo: l’indirizzo giusto è quello che hai appena oltrepassato. Se inciampi mentre impari a correre, prima cerca attentamente le tue lacune nel camminare, e solo dopo nel correre. Gli ultimi passi che pensi siano a posto sono proprio quelli che ispezionerai più accuratamente. Ed il primo posto dove farlo è nel tuo dizionario: c’è qualcosa che non capisci completamente proprio nella definizione stessa? O nelle basi e nei simboli di quel dizionario? Chiarisci quello, prima. E non dimenticarti mai di quel ritardo da lì in avanti: ovunque tu sia, ogniqualvolta inciampi, prima ispeziona il passo proprio dietro di te.

Anche se pensieri e idee non hanno massa e dimensioni fisiche, tuttavia consumano il tuo spazio mentale come se le avessero. Particolarmente quando ne stai imparando di nuovi che ancora non conosci e devi capire. Man mano che la tua mente si satura la tua comprensione si spegne perché quando tieni tutto in mente spendi troppa attenzione solo per tenere tutto in posizione, e così te ne resta troppo poca per lavorarci su. In circostanze del genere, l’universo materiale torna molto comodo: non c’è come toglierti la moneta di tasca e sparpagliarla sulla scrivania per contarla. Liberi la tua attenzione dalla massa dei pensieri scaricandola sulla massa materiale: proprio come i bambini che giocano con i giocattoli, assegni ogni elemento dell’idea ad un pezzo di cianfrusaglia, e poi metti in scena quell’idea fisicamente; oppure ti nomini disegnatore e la disegni, non importa quanto grossolanamente. Se riesci a districarla, l’hai capita; se non ci riesci, sai che ci sono delle parole o simboli fraintesi da trovare e chiarire.

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Se dovessi obiettare che questo suona molto come studiare ed a te studiare non piace, beh, questa è la prima dimostrazione di quanto in profondità possono arrivare gli effetti distruttivi del fraintendere o non capire completamente: il significato stesso di “studio”. Pensi che studiare significhi insegnanti, classi, libri e nient’altro? Oh, no. È stato detto, e si potrebbe dire, che studiare significa padroneggiare te stesso, la tua attenzione e le tue capacità, applicarle a qualcosa per scoprire di più su di esso, e conoscere, comprendere e padroneggiare quel qualcosa come risultato. Più osservi questo nella tua vita personale, più ti rendi conto che questo è esattamente quel che fai per tutta la vita – ogni volta e ovunque sei impegnato in qualsiasi cambiamento, qualsiasi miglioramento, studiare è la singola cosa che fai di più, immediatamente dopo il respirare, e quindi probabilmente fra i tuoi amici migliori, come dimostrato dal paragonarti ora a quando sei nato: immagina solo se saresti ancora qui adesso se non conoscessi nulla di più del tuo primo vagito. È stato detto che una persona è viva nella misura in cui può comunicare. Ed è stato detto anche che sei tanto vivo quanto sei in grado di imparare.